GUIDONIA – È uno dei progetti di riqualificazione urbana più importanti attualmente in corso. Avviato nel 2021 dall’amministrazione comunale (all’epoca targata M5S) grazie ai fondi del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Oltre 5 milioni di euro per il recupero di un vasto complesso edilizio nato abusivamente in località La Botte a Villanova di Guidonia e poi acquisito al patrimonio pubblico per evitarne la demolizione e il ripristino dei luoghi a spese del privato autore dell’abuso. Un iter fermo alla progettazione definitiva e all’affidamento dei lavori di restaturo (alla Satema, impresa della galassia di Bartolomeo Terranova) su cui il Comune di Guidonia Montecelio ha potuto incassare il finanziamento proveniente dall’Europa. Intenzione dell’amministrazione, al momento, sarebbe quella di farne una casa della salute, ma anche una sede per alcune associazioni come la Protezione civile, e una casa per i papà separati. Intanto, il complesso di Colle Rosa è fonte di polemica politica. Come quella dei giorni scorsi divampata tra il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Augusto Cacciamani, eletto prevalentemente con i voti di La Botte, e l’assessore all’Urbanistica Paolo Ruggeri, espressione del civismo di sinistra di cui si compone la variegata maggioranza del sindaco di destra (di Fratelli d’Italia) Mauro Lombardo.

La polemica

Cacciamani, ormai con due piedi fuori dalla minoranza consiliare (e ad un passo dalla sempre più larga e politicamente indefinita maggioranza Lombardo) ha avuto l’idea di produrre un comunicato stampa (pubblicato da Tiburno.Tv) con cui sembra prendersi il merito della fase avanzata della progettazione di Colle Rosa, soprattutto grazie alle «correzioni» intervenute in corso d’opera su suo suggerimento. Una nota che sembra scritta da un consigliere di maggioranza a tutti gli effetti. Una prova generale dell’imminente trasformazione della compagine di governo locale con l’entrata certa di Fratelli d’Italia e del Cdx a cui Lombardo lavora e che dovrebbe consegnare alla città subito dopo l’estate. Peccato che la nuova tela dipinta da Cacciamani, con pennellate così nette e definitive, non abbia incontrato il gradimento di Paolo Ruggeri, uno dei tre ultimi moicani «di sinistra» a sedere in giunta, per nulla convinto che si debba aprire il perimetro della maggioranza al Cdx. Con Paola De Dominicis e Cristina Rossi, delegate rispettivamente al Personale e ai Servizi Sociali, Ruggeri è localmente civico ma esternamente membro effettivo di Italia Viva di Matteo Renzi, come tutta la «cucciolata» proveniente dal Partito democratico e dintorni, introdotta nelle istituzioni municipali dal lavorio di Aldo Cerroni, sindaco ombra e dirigente a tempo determinato al Comune di Guidonia Montecelio, nella sua vita precedente candidato sindaco civico di sinistra (2017) e candidato parlamentare con il Pd (2018).

Così, per difendere l’orto di casa (il suo assessorato) nonché il gruppo politico cui appartiene, Ruggeri ha risposto a tono con un secondo comunicato stampa (anche questo pubblicato da Tiburno.Tv), letto dagli addetti ai lavori come un tentativo di respingere l’avanzata dei Fratelli d’Italia verso la conquista della maggioranza e della giunta. “Giù le mani dai nostri progetti, voi eravate contrari e non potete oggi, perché diversamente collocati, prendervene il merito”, il succo della nota firmata Ruggeri. Un botta e risposta su cui è intervenuto anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Adalberto Bertucci, ovviamente in difesa del suo consigliere.

La nota di Adalberto Bertucci a difesa di Cacciamani

Il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale Adalberto Bertucci

«Non riesco francamente a comprendere l’opportunità dei toni utilizzati dall’assessore Ruggeri nella sua risposta all’amico e collega consigliere Augusto Cacciamani, che ha con tutta evidenza approvato l’operato dell’attuale amministrazione comunale di Guidonia in merito al progetto Colle Rosa, polo sanitario a La Botte da realizzare con i fondi PNRR – scrive Bertucci in una nota stampa -. Mi sento di tranquillizzare Ruggeri, che evidentemente, voglio pensare, ha frainteso il senso delle parole di Cacciamani, parole che faccio mie schierandomi al suo fianco: non abbiamo avuto nessuna folgorazione, noi siamo coerenti da sempre con le nostre idee politiche, e nessuna critica alla maggioranza, anzi, un plauso per aver accelerato l’iter del progetto, e dunque nessuna necessità di quella risposta ironica e completamente fuori contesto, così come è assolutamente non vero che sono state manifestate perplessità rispetto a questa o altre opere che potessero migliorare la nostra città. In particolare non posso sottacere l’attenzione che il collega Cacciamani ha sempre posto alla zona di La Botte. Intendo inoltre stigmatizzare il fatto che venga sottolineato che tali complimenti arrivino dall’opposizione, quella stessa parte di opposizione che fino ad oggi si è dimostrata oltremodo responsabile, cercando di fornire un apporto costruttivo all’attuale maggioranza uscita dalle urne, un apporto spesso indispensabile anche nel mantenere i lavori consiliari. Del resto il sindaco Lombardo ha già accolto durante l’ultima seduta consiliare il mio appello per aprire un tavolo di confronto con Fratelli d’Italia affinché si possa rendere fattivo in seno alla attuale maggioranza cittadina il contributo del nostro partito e del nostro gruppo consiliare. Di solito – ha concluso il capogruppo – ad un applauso si risponde con un inchino ed un grazie. Conoscendo bene il primo cittadino, sono sicuro che questo equivoco si chiarirà».

Che fine faranno i civici di sinistra?

Nel primo tempo della lunga partita giocata in aula, il capogruppo ha già ottenuto un risultato a lui vantaggioso: determinare le condizioni per lo sfratto del Partito democratico dalla maggioranza e dalla giunta (a farne le spese l’assessore al Bilancio Alberto Cuccuru). È però evidente agli addetti ai lavori e agli osservatori della politica che il match non si possa dire concluso. Con l’entrata di Fratelli d’Italia e con Forza Italia che preme per esserci, facendo leva sulla filiera del Cdx unito che amministra la Regione Lazio e governa Palazzo Chigi, i posti in giunta restano sempre 7 e da dividere con i «cerroniani» che al momento ne occupano 3 esprimendo (anche) il vice sindaco. Il Lombardo Ter di nascita settembrina, dovrà inoltre tenere conto della mutata natura della giunta, da civica a prevalentemente politica di centrodestra, dove difficilmente potranno rivendicare collocazione i renziani di Italia Viva. Rossi, De Dominicis e Ruggeri: tre assessori «retti» da appena 4 consiglieri comunali di sinistra Rocco Cisano, Francesca Valeri, Mauro De Santis e Mirko Sotorino. Pochi per mantenere lo status quo, Bertucci lo sa e in tanti sono pronti a scommettere che la sua prossima mossa, calata nel secondo tempo della partita in atto per la metamorfosi della maggioranza e della giunta che ne è espressione, sia quella di riservare ai «cerroniani» lo stesso trattamento del Partito democratico.

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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