Colore blu, le parole sovrimpresse per ottenere effetti speciali, la «spunta» gialla che arricchisce il quadro degli elementi alla base della campagna visiva, insomma, non ci sono dubbi:  la grafica elettorale scelta dal candidato Alberto Cuccuru per le prossime elezioni comunali è già stata vista. Praticamente uguale a quella che Eligio Rubeis fece sua nel 2014. Otto anni fa. Certo, la sfumatura del blu è più intensa ma sempre di blu si tratta. Diversi sono i font tipografici. I sostantivi sovrimpressi lasciano il posto agli aggettivi che forse meglio esprimono la personalità dell’avvocato scout in corsa per «i progressisti» del Pd e del M5S con la collaborazione di Articolo Uno. Se però l’occhio vuole la sua parte, e «se un’immagine efficace in campagna elettorale è una delle condizioni per vincere» come recitano i testi sacri del marketing politico, lo staff comunicativo non si è spremuto le meningi più di tanto per fornire al candidato una campagna nuova e originale. Copiando a piene mani una vincente idea del passato. Del resto, diceva qualcuno, al mondo tutto si può comprare tranne le idee. Chissà se Cuccuru, con l’usato sicuro, abbia almeno risparmiato sul grafico. Nemmeno gli slogan sono proprio di primo pelo. «La bella città», «La città bella», «Soprattutto, Guidonia Montecelio». Tutto usato e abusato.  

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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