GUIDONIA – Oltre 200 fatture, corrispondenti ad altrettante utenze, segnano i consumi record di energia elettrica. Per il mese di novembre, il Comune di Guidonia Montecelio, dovrà pagare alla sola EnelEnergia l’importo monstre di 101.420,89 euro. In particolare, ce n’è una di bolletta, assunta al protocollo con il numero progressivo 105386, che da sola supera i 7mila euro. Questo significa che da qualche parte in questa città, c’è un immobile che succhia corrente al pari (forse) del Los Angeles Stadium. Una vera stangata per i contribuenti. A fornire i numeri dei consumi, per la prima volta ricostruiti analiticamente in tre tabelle dove non mancano i particolari, è l’Area 5 Energy Manager, Canili, Paesc, Housing e Ufficio gestione utenze dell’amministrazione comunale. I tabulati sono gli allegati di 3 determinazioni dirigenziali (a firma Paola Piseddu) che impegnano e liquidano le somme necessarie al saldo delle oltre 200 bollette relative al solo mese di novembre 2021. Numeri destinati a salire nei mesi invernali, quando i consumi aumentano. Al netto dei rincari del 30% già annunciati dalle autorità dell’energia, che da gennaio 2022 peseranno sulle utenze non solo domestiche. Di seguito, le tabelle si riepilogazione dei consumi energetiche consultabili (anche) sull’albo pretorio online

11.01.1 – allegato fatture novembre 2021 – parte 1^ – enel energia

11.02.1 – allegato fatture novembre 2021 – parte 2^-enel energia

11.03.1 – allegato fatture novembre 2021 – parte 3^-enel energia

Dato certo: a carico dell’Ente ci sono i consumi energetici di scuole, uffici pubblici, centrali e dislocati, circoscrizioni, centri anziani, tuttavia la domanda, al momento senza risposta, è come sia possibile che un Comune di nemmeno 100mila abitanti abbia sul proprio libro paga, secondo stime approssimative, oltre 200 utenze (le sole al momento conosciute ma potrebbero essere di più), con costi che superano il milione e mezzo di euro l’anno. Una realtà che nei decenni passati ha portato a situazioni contabili confuse e alla formazione di consistente debito fuori bilancio. Come nel 2018, quando il consiglio comunale fu chiamato a riconoscere un surplus di spesa per oltre 4milioni e mezzo di euro in relazione a fatture per utenze di luce e gas mai pagate dal 2005 al 2017. Una consuetudine che si è rimaterializzata in aula consiliare il 24 agosto del 2021. In quella circostanza il «conticino» presentato ai contribuenti  era anch’esso di tutto rispetto per essere riferito a un paio d’anni: 116.030,26. NE ABBIAMO SCRITTO QUI: Guidonia – Fino a 11mila bollette non pagate, al Comune da anni si lavora per gli istituti di factoring.

Nell’ultima commissione Lavori pubblici e Ambiente il dirigente Egidio Santamaria rispondendo alla domanda di qualche commissario, ha riferito che fuori dalla normale registrazione contabile della spesa, ci sarebbero ulteriori 250mila euro di utenze non pagate che richiederanno una ulteriore procedura di riconoscimento del debito fuori bilancio. Allora le domande, i dubbi ci stanno tutti: quanti sono i contratti sottoscritti dal Comune con i gestori di energia, gas, telefono? A quali utenti corrispondono? L’Ente ha messo in campo controlli accurati per scongiurare che l’energia elettrica non venga prelevata ingiustamente e in modo fraudolento? Intanto, già le 200 utente «certificate» da Piseddu con gli ultimi atti amministrativi pubblicati sembrano una enormità per una città di medie dimensioni. Ci saranno furbetti che a destra e a manca ne approfittano caricando sui costi collettivi i consumi di proprie attività? Il quesito si pone e con una certa fondatezza di elementi. Va specificato, inoltre, che le fatture riportate nelle determinazioni a firma Piseddu non riguardano la pubblica illuminazione in capo ad altro gestore, ossia la EnelSole.

Che fine ha fatto il Patto dei Sindaci?

Una decina d’anni fa, aderendo al Patto dei Sindaci, il Comune di Guidonia Montecelio intendeva «proiettarsi verso un futuro ecosostenibile, con l’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica» per consentire «di migliorare la qualità dell’aria e di conseguenza la qualità della vita. Questi risultati – era la premessa imprescindibile – saranno ottenibili innanzitutto attraverso un concreto progetto di ammodernamento strutturale degli edifici pubblici e privati, nonché di un ulteriore sviluppo delle infrastrutture». Per gli  edifici pubblici, i cui costi relativi ai consumi di energia sono oggettivamente insostenibili, l’obiettivo era «l’installazione di impianti da fonte rinnovabile e al contempo l’adozione di nuovi criteri di abbattimento dei consumi». Erano gli albori della transizione ecologica. Rimasti lettera morta.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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