Guidonia – Partito democratico e M5S, provini tecnici (e politici) di una alleanza elettorale
GUIDONIA – Rocco Maugliani, l’uomo del Pd commissariato, ha scritto una lettera d’intenti al sindaco grillino di Guidonia Montecelio Michel Barbet. Il pretesto che muove la mano di Maugliani diventa la comune lotta ai rifiuti romani in rotta verso il Tmb dell’Inviolata, la questione della ex discarica, eventuali e varie. Maugliani sdogana insomma una saldatura già evidente tra il Partito democratico e il M5S in vista delle amministrative del 2022. Mario Lomuscio, il consigliere dem al centro del progetto, da mesi dialoga e costruisce prospettive con Matteo Castorino, il capogruppo astro nascente dei grillini locali. Alla regìa, Giuliano Santoboni per niente dato a fine corsa nonostante i due mandati da consigliere comunale alle spalle. Nell’ombra, mai paga e nella direzione di un’alleanza, lavora anche la vecchia guardia del Partito democratico, tutt’altro che arrendevole al tempo e ai fallimenti degli ultimi tre lustri.
A fare da contorno al piatto di portata, le associazioni, su tutte l’Anpi (Associazione nazionale partigiani), più i movimenti e i comitati di quartiere, nonché i pezzi di sinistra locale ciclicamente programmati ad uscire dal letargo. Un cartello elettorale su cui adesso punta tutto Maugliani, arrivato a guidare un partito locale altrimenti logorato dai personalismi: oltre a Lomuscio, i pezzi da 90 che ne detengono le quote, sono Emanuele Di Silvio, Simone Guglielmo, Paola De Dominicis. Ossia i componenti di quel gruppo consiliare che in ciascuna componente tira in direzione contraria alle altre. Grandi signori delle preferenze, ognuno è nucleo di un proprio disegno per le elezioni comunali. Così, per evitare risse, il partito a livelli superiori ha deciso di consegnare la locale sezione ad un commissario apparentemente neutro nelle posizioni. Ma i recordmen di preferenze come Di Silvio, Guglielmo, De Dominicis, accetteranno di portare i voti personali nel progetto Lomuscio Castorino o sceglieranno la direzione delle liste civiche?
Poi c’è quel che resta del M5S, dove alcuni hanno già dimostrato di apprezzare l’alleanza e con essa la scelta di un ricollocamento. Maurizio Celani, Alessandro Toro – sempre più portavoce dell’assessore Elisa Strani, indicata addirittura come possibile candidato sindaco della coalizione – ma anche Alessandra Sabatini e Cristian Falconi sarebbero nell’elenco degli estimatori. Certo, al momento il futuro di Michel Barber è la vera incognita che pesa sul progetto. Il sindaco uscente dovrebbe fare un passo indietro e accantonare le ambizioni di una corsa bis, ma sull’esempio della Raggi a Roma sembra invece intenzionato a riproporsi agli elettori. Nonostante una sua ri-discesa in campo sarebbe impossibile da metabolizzare per il Pd.
In questo scenario che si va delineando a sinistra con sempre maggiore chiarezza, non sono al momento da sottovalutare i competitor interni o collaterali. Almeno al primo turno, mai come questa volta, il quadro politico rischia infatti la frammentazione figlia dei personalismi. Da quel che si sente in giro, dove la macchina elettorale già scalda i motori, tutti o quasi lavorano a una propria lista civica che dovrebbe fare squadra (o anche no) con il già strutturato Polo civico di Mauro De Santis e Aldo Cerroni, sempre aperto a chi vorrà aggiungersi da qualunque latitudine. A un identico disegno lavora l’ex 5Stelle Claudio Zarro, con ambizioni di coagulare un largo consenso da portare magari in dote a chi prevarrà nel già certo turno di ballottaggio. Un magma incolore, fatto da singoli, potrebbe rinunciare ai simboli di partito e puntare insieme alla conquista del Palazzo, indipendentemente dai programmi. Siamo solo all’inizio della storia di una lunga campagna elettorale.
Ugo Rendine
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