Guidonia – Parco Azzurro, il traliccio alto 20 metri Barbet l’ha autorizzato a sua insaputa
GUIDONIA – Il parere tecnico espresso dal Comune di Guidonia Montecelio il 23 febbraio 2021 era appunto tecnico, si limitava ossia a valutazioni positive relative al tipo di struttura per quanto di propria competenza. Nessuno tra i 5Stelle invece è voluto entrate nel merito della localizzazione del traliccio, su progettazione della Città metropolitana di Roma e per conto di Areti/Terna, finito al centro di un spazio verde pubblico di rilevanza paesaggistica ma soprattutto a ridosso delle ville.
Ora l’amministrazione 5Stelle ci ha ripensato e ha sospeso in autotutela il parere positivo precedentemente espresso nell’ambito della procedura autorizzativa aperta presso gli uffici della ex Provincia di Roma. Una retromarcia clamorosa arrivata dopo le vibranti proteste dei residenti di Parco Azzurro. Che ieri durante un incontro su Zoom, al quale era collegato anche il nuovo assessore regionale alla Transizione ecologica Roberta Lombardi, hanno messo nell’angolo il sindaco Michel Barbet, costretto al mea culpa pubblicamente. L’iter amministrativo del traliccio gli è proprio passato sulla testa, tanto da averlo autorizzato a sua insaputa.
La storia è nota, già raccontata da questo sito d’informazione: Condannati a vivere con i tralicci, Areti ne vuole mettere uno nuovo alto 20 metri a Parco Azzurro. I cittadini hanno cominciato a protestare dopo avere appreso dai tecnici di Areti l’esatta localizzazione dell’impianto alto più di 20 metri. Tramite la Lega in Regione Lazio hanno così ottenuto un accesso agli atti del procedimento autorizzatorio, scoprendo che la società aveva avanzato la richiesta di iniziare i lavori attraverso una lettera datata 8 febbraio 2021, e che il Comune non aveva opposto alcuna controdeduzione. Claudio Zarro, consigliere ex grillino poi confluito nel gruppo misto, tramite il collega dei Verdi in Regione Lazio Marco Cacciatore è riuscito ad ottenere un incontro con la Lombardi, rigorosamente in videconferenza, dove valutare una delocalizzazione del traliccio all’interno della Riserva della Marcigliana, il cui piano di assetto sarà presto sottoposto al voto del consiglio regionale. Alla riunione aperta ai cittadini e comitati, fissata ieri martedì 23 marzo alle 18.30, si è presentato anche Barbet.
Come spiega Zarro è tutto incredibile e «il sindaco in questa storia non ci fa una bella figura. Tra l’altro se l’è presa con il dirigente che tecnicamente ha firmato il parere poi sospeso per coprire le sue lacune. Si è presentato all’incontro, ha prima detto che il parere espresso dal Comune era stato negativo salvo poi doversi correggere davanti ai fatti documentati. Ora abbiamo capito che non basta l’impegno dell’amministrazione a bloccare la cosa, ma serve che in consiglio regionale vadano fatti gli emendamenti al piano d’assetto della Marcigliana. Mi auguro che la prossima volta il sindaco stia più attento a quanto succede nel territorio che amministra e dia una informazione più precisa e completa, non di parte ai cittadini che meritano rispetto».