GUIDONIA – Gli atti sono pubblici ma alcuni elementi in essi contenuti sarebbero soggetti a privacy. Almeno così sembra, se i dipendenti comunali più «famosi», in procinto di abbandonare l’Ente per andare a lavorare altrove, vengono identificati con la sola matricola e le iniziali del nome. Una restrizione alle leggi sulla Trasparenza, guarda caso, diventata prassi all’indomani dello scandalo sulla «concorsopoli» di Allumiere di cui si è tanto detto e scritto sui giornali di caratura, sulle tv e nel web, suscitando dibattito nell’opinione pubblica. Leggi La graduatoria fa miracoli, entrano il consigliere (Pd) di Roma Capitale e il portaborse del grillino Porrello

Ora tutto si è complicato per via della privacy, così, il contenuto della delibera di giunta n.4 del 4 aprile 2023 ECCOLA CLICCA E LEGGI ha rischiato di sfuggire all’interesse generale. E di rispondere alla domanda più scontata: che fine hanno fatto i «famosi» (politici o portaborse) assunti al Comune di Guidonia Montecelio per volontà grillina, la cui giunta dell’epoca, con Michel Barbet sindaco, decise politicamente di assorbire nuovo personale scorrendo la graduatoria degli idonei (non vincitori) del concorso di Allumiere?. La «spintarella» dell’amministrazione 5Stelle era risultata, tra mille polemiche, decisiva per regalare a 9 concorsisti il sogno del posto fisso nella settimana di Natale del 2020. Un vero e proprio miracolo avvenuto, tra l’altro, in piena pandemia da Covid-19. Del più vip tra quegli assunti, Matteo Manunta – (NE ABBIAMO SCRITTO QUI: L’ultima giunta per chiudere il cerchio su Allumiere: il fuggi fuggi dei dipendenti grillodemocratici) -, il portaborse divenuto impiegato pubblico, si è già detto tanto. Rientrato in Regione Lazio a giugno del 2022, dopo un anno trascorso nella segreteria dell’ex sindaco come lui grillino, si sarebbe di recente (di nuovo) spostato per approdare nell’amministrazione di qualche Asl. Non il solo migrante dagli uffici di Palazzo Matteotti. Ora, dalla delibera della giunta civica, si apprende che anche D.A., per esteso (e correttamente) Alessandra De Martis, lascia definitivamente la sede di lavoro dell’Area III-Commercio per il Comune di Ladispoli, dove ha brillantemente partecipato ad una procedura di mobilità esterna risultando (ancora) tra i candidati idonei all’assunzione. A marzo 2023, la chiamata con relativa accettazione al trasferimento della dipendente, aveva attivato la prassi di rilascio del nulla osta da parte dell’amministrazione guidoniana.

I nove assunti al Comune di Guidonia Montecelio il 31 dicembre 2020

Per una coincidenza strabiliante, il 28 dicembre 2022, con la determina n.145 ECCOLA CLICCA E LEGGI , sempre la giunta civica del sindaco Mauro Lombardo (su proposta dell’assessore al Personale Stefano Salomone), aveva autorizzato il trasferimento definitivo dell’impiegata al settore Urbanistica G.M., per esteso Marianna Galletti, anche lei proveniente dal concorso di Allumiere, presso il Comune di Ladispoli, in quanto vincitrice della medesima selezione aperta con una procedura di mobilità esterna. Entrambe le dipendenti sono nate e risiedono a Civitavecchia, centro a un tiro di schioppo dalla nuova sede di impiego, quel che si dice una nuova forma di lavoro agile.

Il beneplacito dell’amministrazione civica ai trasferimenti arriva, tra l’altro, in deroga alla legge che fissa una permanenza minima di 5 anni del personale in caso di prima assegnazione, ai sensi dell’articolo 3, comma 7-ter del decreto legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113. Insomma, per i vincitori dei concorsi (e gli idonei assunti con scorrimento delle graduatorie concorsuali), persiste lo stesso obbligo quinquennale di permanenza nella sede di prima destinazione, così come disposto (anche) dall’articolo 35, comma 5-bis, del d.lgs. 165/2001. Poi, però, sono arrivati i recenti pareri ministeriali in risposta ai quesiti posti dagli enti locali. Cosa dicono?: «L’obbligo di permanenza nelle sedi di prima destinazione non sussiste qualora l’amministrazione (nel caso quella guidoniana ndg) rilevi – in un’ottica di ottimizzazione delle risorse e sulla base di ponderate valutazioni – che una diversa allocazione e distribuzione del personale sia maggiormente rispondente alle proprie esigenze organizzative». Evidentemente, questi dipendenti, tutti di categoria «C» istruttore amministrativo di cui in pianta organica c’è maggiore penuria, erano considerati superflui, «di troppo» al Comune di Guidonia Montecelio, dove al contrario di quanto si sostiene non sussistono affatto problemi di carenza di personale.

 

Il quesito che è stato posto al ministero, verte attorno alla possibilità che un neo dipendente, in possesso di un’anzianità di servizio inferiore ai 5 anni e vincitore di una procedura di mobilità volontaria, possa essere assunto da una diversa amministrazione con il consenso dell’ente di appartenenza.

 

 

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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