GUIDONIA – Nessuno vuole sapere se il consigliere Maurizio Celani (M5S) sta bene o sta male. Le sue condizioni di salute non sono di alcun interesse finché non incidono sulla qualità della sua funzione pubblica. Né, in quel caso, varrebbe la privacy invocata. Per lo stesso principio altrimenti non si darebbe mai notizia della malattia o della morte per malattia di personaggi conosciuti, detentori di cariche o incarichi pubblici. Il terreno è scivoloso e il consigliere, in un post apparso sulla sua pagina Facebook «istituzionale» nella tarda serata di ieri (lunedì 13 dicembre), ci è scivolato con tutte le scarpe. Le sue condizioni di salute sono dunque affar suo.  Anche se il consigliere si è sottoposto al vaccino anti Covid 19 e in quante dosi è elemento di relativo interesse. Se è in possesso del super green pass, dal 6 dicembre obbligatorio per accedere ad alcuni luoghi pubblici o aperti al pubblico, è invece fatto di indubbia rilevanza pubblica per chi fa informazione: «I cittadini hanno diritto si sapere», il vecchio refrain della politica stellata. Dal momento che Maurizio Celani, eletto con poco più di 20 preferenze nella carica istituzionale attualmente ricoperta, si è fatto «beccare» domenica scorsa al Palazzetto dello Sport (Palaguidonia). Accomodato a bordo campo durante la partita tra l’Eurobasket Atlante e la Pallacanestro Forli, accanto al sindaco Michel Barbet, all’assessore alla Cultura Rosaria Morroi (Pd), ai colleghi consiglieri Alessandro Toro, Matteo Castorino, Giuliano Santoboni e Antonino Briganti, manco a dirlo tutti del M5S.

La polemica pubblica. E successo che un ex alleato, Claudio Caruso, nel gruppo Misto dopo essere uscito dal movimento in malo modo, abbia accusato Celani di essere sprovvisto del super green pass e di non riuscirne a spiegare, quindi, la presenza nella struttura. Lo ha fatto con un comunicato stampa pubblicato suoi social al quale Celani ha poi risposto stizzito e minacciando querele. Invocando, appunto, il rispetto della privacy sulle sue condizioni di salute legate alla somministrazione dei vaccini. Senza spendere però nemmeno una parola sul possesso o meno del super green pass. Certo, se ne fosse sprovvisto come Caruso afferma, sarebbe un trasgressore. Per le norme sull’emergenza imposte dallo Stato che egli rappresenta in consiglio comunale, sarebbe un soggetto da perseguire, a cui comminare sanzioni da 400 a 1000 euro. Un rappresentante delle istituzioni che vìola le regole statuite rafforza la notizia: che esempio di virtù potrebbe mai dare un pubblico ufficiale che si comporta in tale modo?.

Le norme, quando esistono, valgono per tutti. Per essere nel palazzetto, Celani, avrebbe dovuto esibire il certificato verde rafforzato. Se in via ipotetica, invece, vi si fosse intrufolato con uno stratagemma come Caruso sostiene, bypassando la sorveglianza che si immagina intransigente (e che l’Eurobasket deve garantire quando gioca le gare casalinghe), avrebbe messo a rischio la stessa attività sportiva della società, visto che la struttura sarebbe a rischio chiusura. Un bel pasticcio. Che presupporrebbe una chiarezza estrema da parte del consigliere pentastellato. Chiarezza che la sua maggioranza, composta anche dal Partito democratico di Rosaria Morroi presente ai fatti,  dovrebbe pretendere prima di altri.

Vax NoVax. Sfruculiato in consiglio comunale, Celani, aveva già risposto di essersi sottoposto al tampone per poter accedere alla sede del Comune di Guidonia Montecelio dove, in quel momento, si svolgeva l’assemblea in modalità mista. Non era in aula ma, come fa da mesi, in uno degli uffici situati al primo piano di Palazzo Guidoni, collegato a un monitor. Succedeva il 1 dicembre scorso. Benissimo. Vax o NoVax, in quel momento, vigeva il tampone sostitutivo. Celani era nel giusto. Ma dal 6 dicembre le regole sono cambiate, il tampone non basta per stazionare all’interno del Comune, negli assessorati, al Palazzetto dello Sport il divieto è assoluto per i possessori del green pass base. Delle due l’una: o dopo quella data il consigliere si è sottoposto a vaccinazione o non poteva seguire dal vivo la partita. Una verità potrebbe arrivare alla prossima adunanza prevista per giovedì 16 dicembre. Quando Celani, se sprovvisto di green pass rafforzato, non sarà seduto alla solita postazione ma collegato da casa per i lavori del consiglio comunale. Le regole, del resto, si rispettano. Se il movimentista le ha aggirate è giusto che ne paghi le conseguenze al pari degli altri trasgressori. La legge è uguale per tutti, non salva certo gli eletti del popolo un po’ presuntuosetti.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

Nessun Commento

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato.