GUIDONIA – Un terreno di proprietà al Pip Tavernelle venduto dal Comune di Guidonia Montecelio ad un fondo speculativo che scuda l’identità dei compratori (NE AVEVAMO DATO ANTICIPAZIONE QUI: Guidonia – Macrolotto (s)venduto ad un fondo che scuda l’identità dei compratori). Una operazione ad alto rischio contabile che cagionerebbe un danno erariale potenziale per milioni di euro. Ora l’intera procedura è al vaglio della Procura di Tivoli e di quella contabile. «Abbiamo preparato una segnalazione ben articolata per spiegare tutte le nostre perplessità e preoccupazioni sul possibile nocumento alle casse del Comune di Guidonia Montecelio», spiegano le opposizioni consiliari in una nota stampa con cui annunciano di avere presentato gli esposti. «Non comprendiamo, in particolare, perché la giunta ed il sindaco Michel Barbet abbiano autorizzato l’alienazione di quello che è, al momento, il bene più rilevante tra quelli alienabili in proprietà dell’Ente, malgrado il motivato parere contrario dei tecnici incaricati (dall’amministrazione stessa) di valutare la bontà dell’operazione. Parliamo di un macrolotto di terreno con destinazione produttiva in area industriale, che viene messo al centro di un progetto urbanistico complesso, con oneri e impegni tutti a carico del Comune, senza una adeguata valutazione del corrispettivo venale. Tutto ciò, avendo come controparte acquirente, un fondo di investimento scudato, con tutti i rischi e le incognite che derivano dal tipo di soggetto giuridico, ben evidenziate dalle figure professionali (Rup e assistente al Rup) incaricate di occuparsi di valutare l’operazione».
«Insomma, una procedura tutt’altro che trasparente su cui speriamo faccia luce la magistratura, per spiegare anche incredibili interlocuzioni che emergono dai carteggi tra un fondo speculativo e personaggi non meglio identificati appartenenti all’amministrazione. Un iter che, per come stanno le cose, si concluderebbe con la vendita di un super aggregato di lotti fabbricabili, alcuni dei quali sottoposti recentemente a variazione di destinazione d’uso, senza che di essi sia stato determinato il valore complessivo e soprattutto, senza che l’acquisto di questi terreni, con la nuova destinazione, fosse consentito a tutti gli interessati tramite asta pubblica. Insomma, il grave profilo della situazione ha richiesto un intervento da parte nostra, al quale non ci siamo sottratti». È quanto dichiarano i consiglieri dei gruppi di opposizione Arianna Cacioni, Giovanna Ammaturo, Paola De Dominicis, Claudio Zarro, Anna Checchi, Lorena Roscetti, Alessandra Ferri, Luca Bufalieri, Tommaso Carnevali e Claudio Caruso.
AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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