GUIDONIA – L’assessore Carlo Alberto Pagliarulo, che ha restituito il trono perché non gli hanno dato il rimborso chilometrico (e il panino), era comunque fiaccato dal fuoco amico della componente dell’ex al Personale Adriana Calì, ovvero l’antagonista di Elisa Strani in giunta e nelle simpatie (politiche) del sindaco Michel Barbet. La grave crisi che travolge in queste ore l’amministrazione 5Stelle, e ne destabilizza l’azione di governo, passa dunque ancora dalla guerra interna che da mesi frantuma la maggioranza. Pagliarulo è solo l’ultimo dei 10 dimissionari, prima di lui c’erano state Calì e Manuela Bergamo, quest’ultima addirittura vittima di un complotto che ne avrebbe deciso l’esclusione con l’acquisizione al protocollo di una semplice email personale, trasformata in una lettera di dimissioni. Colpi bassi che, al culmine, non hanno risparmiato i due dissidenti, Loredana Terzulli e Claudio Zarro, nelle logiche correntizie e nei racconti, rimasti isolati per mesi prima di decidere di confluire nel gruppo misto. Oggi, a poche ore dall’addio di Pagliarulo, Zarro e Terzulli chiedono le dimissioni del sindaco e definiscono un «disastro totale il suo governo» di cui loro stessi sono stati parte fino alla fuoriuscita.

Una guerra tra bande durata mesi,  ma può darsi destinata a alimentare nuovi capitoli nelle già evidenti ritrovate intese tra alcuni big e la casa culturale dalla quale provengono: la sinistra e le sue plurime forme di potere localmente resistenti. Potrebbe essere il caso del presidente della commissione Cultura Matteo Castorino, studente universitario e, in aula, punta di diamante dell’amministrazione penstallata nei tre anni passati. Nel giro di pochi giorni, il consigliere, è riuscito a scoprire tutti i fronti di una sua possibile ricollocazione nell’alveo più ampio della sinistra. In pochi giorni Castorino ha pubblicamente reso evidente la sua adesione al “serbatoio di pensiero” rappresentato da www.scuoledipolitiche.eu, sito e spazio di idee inventato dall’ex premier Enrico Letta dopo l’addio a Palazzo Chigi. D’altro canto, Castorino non si è tirato indietro nella performance «rossa» in #IoRESISTO, breve cortometraggio sul 25 aprile. Nel video si mostra accanto a Mario Lomuscio, il consigliere in questo momento prediletto dagli assetti locali del partito democratico. Ma anche a Filippo Silvi, ex Rifondazione comunista, e a Massimo Leonio irriducibile di Che Guevara. Un mondo eterogeneo che non ha mai nascosto apprezzamenti per la inclinazione culturale del giovale presidente, eletto per caso nella maggioranza 5Stelle da cui, tuttavia, ora sembra voler prendere le distanze. Segnali in tal senso arrivano anche dalla pagina Facebook “Matteo Castorino consigliere comunale”, priva di qualunque riferimento stellato o grillino, essenziale negli elementi ma caratterizzata dalla immagine della Torre Civica, il simbolo di quel Comune che potrebbe ambire a conquistare da sindaco (o vice). I malpancismi degli altri 5Stelle sono stati comunque striscianti e subdolamente realistici, la corsa al ricollocamento è cominciata e Castorino dopo la parentesi con Santoboni&Co torna alle sue vere origini?

E gli altri? Nel M5Stelle la fase è sempre quella del tutti contro tutti. Il capogruppo Giuliano Santoboni, nella scacchiera delle divisioni, fa gruppetto con Davide Russo (l’assessore ai Servizi sociali), Claudio Caruso, Laura Spinella. Sono la vecchia guardia movimentista e manettara che strizza l’occhio al partito delle Procure e agli omologhi che dimorano a sinistra: avranno un futuro comune nelle liste in campo alle prossime elezioni? Anche Laura Santoni, Angelo Mortellaro sembrano defilati spettatori della fine di un partito in via di smembramento, come gli altri consiglieri e assessori, più o meno pervenuti, che guardano a sé e alle correnti di appartenenza in un quadro che potrebbe precipitare: il tempo volgere al termine proprio col bilancio di previsione alle porte.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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