Guidonia – L’ultima giunta per chiudere il cerchio su Allumiere: il fuggi fuggi dei dipendenti grillodemocratici
GUIDONIA – L’ultima giunta prima che tutto sia finito. Prima che la sala al piano nobile di Palazzo Guidoni, destinata alle riunioni dell’esecutivo, diventi un ricordo per gli assessori grillini e per il sindaco Michel Barbet. Con questa evidenza, a 72 ore dalle urne che decideranno il prossimo sindaco (si vota domenica 26 giugno), è andata in scena l’adunanza degli «affari urgenti e indifferibili». Primo tra tutti: l’ok al trasferimento del dipendente «matricola 903» presso il consiglio regionale del Lazio.
Se ne va in sordina, aiutato dalle nuove regole introdotte dai grillini con l’intento di limitare la trasparenza amministrativa e l’attività d’informazione, il «comandato» Matteo Manunta: si trasferisce alla Pisana nell’ultimo momento utile. Il provvedimento non è, tuttavia, passato inosservato agli occhi dei giornalisti attenti alla notizia. Era tra i punti iscritti all’ordine del giorno dell’adunanza di ieri, giovedì 23 giugno. Poi, non ci sarebbe stato più il tempo, per questa giunta agli sgoccioli, di autorizzarne con voto unanime il ritorno nella casa regionale alla corte di Marco Vincenzi, il tiburtino presidente democrat dell’assemblea di via della Pisana.
Matteo Manunta è diventato suo malgrado l’emblema dell’incendio Allumiere, la concorsopoli divampata ormai più di un anno fa, finita sui media nazionali e nelle pagine di due inchieste giudiziarie condotte delle procure di Roma e Civitavecchia. Fu tra i 9 neo assunti (tutti illustri per essere legati alla politica di Pd e del M5S) grazie allo scorrimento della «graduatoria dei miracoli» generata da un concorso nel piccolo comune della Tuscia. Erano gli ultimi giorni del 2020.
Di lui si sapeva che era stato consigliere comunale del M5S al Comune di Civitavecchia, consigliere delegato all’Ambiente di Città metropolitana di Roma su delega del sindaco di Roma, all’epoca Virginia Raggi, nonché collaboratore nella segreteria di Devid Porrello, vice presidente del consiglio regionale. Dal 1 dicembre 2021 Matteo Manunta diventa un dipendente del Comune di Guidonia Montecelio con un contratto a tempo pieno e indeterminato, profilo professionale C1, cioè impiegato di base. Inizialmente viene parcheggiato nella segreteria del capo dell’amministrazione, ma poi, con decreto sindacale, Michel Barbet lo nomina responsabile della pagina Facebook della Città di Guidonia Montecelio, dei canali YouTube, Instagram e Twitter dell’Ente sui quali viaggiano le notizie istituzionali, informazioni utili, news ed approfondimenti su tutto ciò che riguarda la vita amministrativa della città.
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Manunta, come gli altri 8 dipendenti famosi per le aderenze con la politica giallo rossa, dovevano servire a potenziare la macchina amministrativa messa in ginocchio dai prepensionamenti dovuti a quota 100. Questo raccontarono il sindaco e l’assessore al Personale Andrea Saladino a giustificazione dello scandalo scoppiato attorno a quelle assunzioni sospette.
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Ora il fuggi fuggi avallato dalla giunta alla vigilia dell’arrivo del nuovo sindaco e di una nuova maggioranza torna ad esporre l’Ente a seri problemi di sottodimensionamento. Manunta non è il solo prossimo ad approdare verso nuovi lidi lavorativi, lo seguono Tiziana Di Giovanni, il numero due del Personale già autorizzata da Barbet e assessori a trasferirsi negli uffici della giunta regionale di Nicola Zingaretti, e Antonio Capitano, il funzionario che in questi anni ha supportato l’attività di Michel Barbet nel ruolo di suo capo segreteria, dato sul punto di approdare al Comune di Tivoli con la formula del comando per la durata di un anno. Affari «urgenti e indifferibili» espletati dalla giunta municipale, prima dell’addio grillino al Palazzo e al potere.