Guidonia, Loredana Terzulli si elegge col suo voto determinante. Nei 5Stelle comincia l’era della Zarina

GUIDONIA – Si è scelta e proposta nella carica e ha scritto il suo nome sulla scheda. Dunque, con il suo voto determinante, si è eletta presidente del consiglio comunale. Tre passaggi che oggi hanno consentito a Loredana Terzulli, dissidente per 6 mesi al gruppo misto prima di riabbracciare il sindaco Michel Barbet, di sedere sulla poltrona più importante della seconda istituzione del Comune di Guidonia Montecelio. Di fatto, un altro potere pari e uguale a quello di Barbet. Almeno nell’economia di sopravvivenza della «minoranza» 5Stelle che oggi, 23 luglio, l’ha eletta al terzo scrutinio. Quello semplice che non richiedeva la maggioranza qualificata dei due terzi dei consiglieri. Le minoranze, ormai salite a 12 oppositori, hanno infatti abbandonato l’aula sottraendosi al voto. A incoronare la nuova, potente Zarina Loredana Terzulli è stata quindi solo la componente grillina. Fatta ormai da 11 consiglieri più il sindaco più la stessa Terzulli con potere di veto, di vita o morte sui pentastellati in aula.
I poco garbati osservatori direbbero che la signora, con la mossa di oggi, tiene gli alleati per gli attributi. «Quando li tieni per le palle, cuore e testa seguiranno»: sarà il futuro prossimo a raccontare quanto l’adagio di Tutti gli Uomini del Presidente (film famoso sull’epopea del presidente americano Richard Nixon) sia d’attualità nei paraggi. Intanto, non sono mancate polemiche in aula prima, durante e dopo le operazioni di voto. A sottolineatura ulteriore di quanto, a rendere i 5Stelle ancora maggioranza di governo, saranno d’ora in poi gli umori della Terzulli.
Terzulli è presidente e subito dopo i 5Stelle si votano ed eleggono, ancora al netto dei 12 oppositori assenti dall’aula, Alessandro Toro vicepresidente. Forse come formula risarcitoria per quella parte del gruppo consiliare retta e coerente costretta a ingoiare il rospo Zarina. L’altra vice presidenza, in quota minoranze, resta a Mario Lomuscio del Pd. La seduta è sciolta e tutti a casa. Adesso il banco di prova per la tenuta dei nuovi 5Stelle così ricomposti è la sessione di Bilancio. A strettissimo giro, o quasi.