GUIDONIA – Sui social personali Emanuele Di Silvio si vanta del risultato uscito dalle urne delle Primarie, celebra l’elezione di se stesso all’assemblea nazionale e del neo segretario del Pd Elly Schlein, sostenuta contro lo sconfitto Stefano Bonaccini «portato» dagli altri consiglieri comunali Simone Guglielmo e Mario Lomuscio. Su Facebook auspica, quindi, la speranza del cambiamento. «Prossimo obiettivo… un nuovo Partito democratico!», scrive. Sarà lo stesso partito che ha in mente la Schlein?.

Il nuovo segretario ha già detto a chiare lettere (e senza possibilità di fraintendimenti) che vuole un Pd completamente diverso da quello degli ultimi anni in cui Di Silvio si è formato ed è cresciuto. Un partito lontano dalle correnti, più radicale e deciso nell’opposizione alla destra: identitario. Schlein ha vinto con parole d’ordine chiave di sinistra: più diritti civili (con l’appoggio della comunità Lgbtq), matrimonio egualitario, «antifascismo» a pranzo e a colazione. Non a caso la sua prima uscita pubblica programmata è stata a Firenze, sabato 4 marzo, a fianco di Giuseppe Conte del M5S nella manifestazione «contro l’attacco squadrista e fascista subìto da un giovane studente fuori da un liceo».

Poi, si presume, la Schlein passerà alla fase di perentoria destrutturazione del Partito democratico come è stato organizzato negli anni. Annientare le correnti, sarà il logico passaggio obbligato, e con esse le diramazioni sui territori che ne alimentano la sopravvivenza attraverso i recordmen di voti qual è, appunto, Emanuele Di Silvio. Il quale, drenando consenso, in carriera ha sostenuto indistintamente alle Primarie Matteo Renzi e il suo progetto riformista e la Schlein che, al contrario, punta a un partito di sinistra radicale, ortodosso, senza più l’ambizione di parlare a tutta la società ma rappresentativo di una sola parte precisa di cittadini.

Tutto cambi perché nulla cambi

A Guidonia Montecelio i riverberi del nuovo corso non sembrano voler aprire fasi rivoluzionarie, tutt’altro. Chi tratta i fatti spiccioli della politica, non a caso, parla in questi giorni di un «rafforzamento» di Emanuele Di Silvio derivante dal sostegno a Schlein, e indirettamente  dell’intera corrente di appartenenza, passata in via ascendente dal segretario regionale tragicamente scomparso lo scorso 3 marzo Bruno Astorre, e per Daniele Leodori designato a prenderne il posto e appena riconfermato consigliere regionale: tutti fan dell’ex vicepresidente dell’Emilia Romagna e parlamentare Schlein. Un rafforzamento che blinderebbe l’assessore guidoniano al Bilancio Alberto Cuccuru all’interno della giunta civica del sindaco Mauro Lombardo, nelle ultime settimane considerato più che mai in bilico per debolezza.

Le correnti e il ri-consolidato peso di Di Silvio

Nelle logiche correntizie, il ri-consolidato peso di Di Silvio e del suo assessore, saranno poi da valutare in relazione agli equilibri con i due consiglieri comunali democratici Mario Lomuscio e Simone Guglielmo: gli sconfitti delle Primarie. Ma ancora: la nuova fase del Pd retroflessa alle radici del vecchio troncone comunista, costruita sulle saldature con l’area progressista dove è collocato il M5s, potrà essere giudicata compatibile con l’amministrazione di un sindaco di cultura «fascista» e di destra-destra?. Il Partito democratico, nella terza città del Lazio, governa su un’alleanza definita «innaturale» dal capogruppo di Fratelli d’Italia Adalberto Bertucci, più che mai intenzionato a portare l’anomalia Guidonia all’attenzione dei media nazionali, sfruttando la forza dei governi di destra che dimorano contemporaneamente a Palazzo Chigi e alla Regione Lazio. L’alleanza, fatto ormai risaputo, è arrivata all’indomani delle elezioni comunali perse al primo turno e alla vigilia di un ballottaggio giocato da Lombardo contro il candidato sindaco del Cdx Alfonso Masini. Si è cercato, in quel momento, di cementate, sul potere di piccolo cabotaggio, un accordo di governo locale portando un consapevole Partito democratico fin dentro la giunta Lombardo. Il programma, e il pragmatismo nell’azione amministrativa, sono diventati la premessa per superare le diversità culturali di fondo: con il sindaco in primo luogo. Uomo di destra-destra (a tutt’oggi vicino al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida),  il cui momento di massima notorietà è da collocare nell’episodio del famoso lancio dei finocchi a Luxuria: correva l’anno 2006.

I finocchi lanciati a Luxuria

Un fatto derubricato da Lombardo ad errore di gioventù, certo, ma tornato d’attualità nella campagna elettorale di un anno fa quando, a ricordare stigmatizzandone la portata simbolica, fu la stessa Luxuria con un post su Twitter. Cosa direbbero quelli dell comunità Lgtbq, co-inventori del successo di Schlein, di un Pd sponsor di Lombardo nella terza città della regione?. Anche «l’antifascismo militante» rimesso al primo posto dell’agenda dal neo segretario, dovrebbe essere valore portante del partito a qualunque livello: il quadro guidoniano è compatibile con un sindaco portatore di cultura «fascista», come nell’attualità linguistica viene tracciata da Elly Schlein?. Il mandarinato privo di ideali, costruito sulla gestione del potere quotidiano che governa Palazzo Guidoni, reggerebbe alla celebrazione di un 25 aprile che vedesse Schlein al fianco di Lombardo, oppure questa ipotesi assurda e inimmaginabile sarebbe davvero la prova che l’alchimia guidoniana è davvero contro natura come sostenuto più volte da Adalberto Bertucci in consiglio comunale?. Già le prossime settimane diranno in che direzione viaggi la maggioranza, attraversata da fibrillazioni interne (inevitabili) al Partito democratico, e  messa sotto pressione da Fratelli d’Italia con la rivendicazione di un peso specifico dato dai nuovi assetti della Regione Lazio, ai lati Forza Italia e la Lega, al momento all’opposizione.

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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