GUIDONIA – Grandi manovre nel Polo civico in vista delle elezioni comunali del prossimo anno, dopo l’annuncio delle dimissioni in blocco dei tre consiglieri Mauro De Santis, Mario Valeri e Mario Proietti (NE ABBIAMO SCRITTO QUI: I tre del Polo civico si dimettono in blocco, cambia la fisionomia dell’aula e dell’opposizione), è iniziata la fase di ristrutturazione e di ampliamento dell’alleanza. Ne abbiamo parlato con Mauro De Santis, ingegnere, eletto tre volte in assemblea nel 2000, nel 2005 e nel 2017, l’ultima nell’ambito delle liste civiche vicine all’ex presidente del consiglio Aldo Cerroni.

D. Si dice che nelle sue intenzioni non ci sarebbe la ricandidatura a consigliere comunale. Dopo tre elezioni in assemblea, molta esperienza fatta in aula, una preparazione tecnica che le deriva dalla sua professione di Ingegnere, non le piacerebbe provare a fare il sindaco?

R. «Vorrei precisare una cosa e tranquillizzare i numerosissimi cittadini che mi hanno contattato in questi ultimi giorni: io alle prossime elezioni amministrative mi ricandiderò, sono stato, sono e sarò a servizio di un chiaro progetto politico. Riguardo alla sua domanda se mi piacerebbe fare il sindaco, posso dirle che non ho mai anteposto le mie ambizioni personali alle strategie, e la mia storia lo dimostra, perché vede, io penso che vincere è un conto, governare è un’altra cosa, e per governare una città bisogna prima mettere su una squadra competente con un programma ben chiaro e fattibile e non un libro dei sogni che assomiglia molto ad uno specchietto per le allodole. Solo dopo aver definito la squadra e il programma si può passare all’individuazione di chi la debba guidare. E’ un mio principio di etica e comportamento politico ed è diametralmente opposto a quello di chi, ai cittadini dice che il primo ed imprescindibile passo è che lui, e solo lui, deve fare il sindaco a prescindere da chi vuole aderire. Quello non è mettere il proprio impegno per la città ma è solo una ricerca del potere personale che quasi mai si addice con il bene comune. Per concludere e rispondere alla sua domanda quindi le dico che solo dopo aver individuato squadra e programma, se il mio nome dovesse essere quello su cui c’è un’ampia convergenza e che sia riconosciuto competitivo, in quel caso, e solo in quel caso, sono a disposizione per candidarmi a sindaco, così come sarò a disposizione da consigliere comunale se fosse individuato un altro nome perché quello che mi interessa è dare a Guidonia un governo serio, capace e credibile che possa farla rinascere e renderle il ruolo che merita come terza città del Lazio».

D. Voi tre consiglieri comunali del Polo civico avete annunciato le dimissioni per fare largo ai giovani, dimissioni in blocco che hanno scosso gli equilibri delle opposizioni, è una scelta esclusivamente politica in una prospettiva elettorale?

R. «Per rispondere alla sua domanda va fatta una premessa: vede il nostro progetto di liste civiche presentato ai cittadini quattro anni fa ebbe un grosso successo, tant’è che in una città di 90.000 abitanti non siamo andati alballottaggio per una manciata di voti, raccogliendo oltre seimila preferenze e le elezioni consegnarono la città ai 5 Stelle. Ora dopo quattro anni della fallimentare esperienza grillina alla guida della città, molti concittadini hanno visto deluse le proprie speranze e le proprie aspettative, ed in tanti hanno potuto constatare la differenza tra le parole “vincere” e “governare”. La prima è sicuramente propedeutica ma solo con la seconda si può dare un obiettivo alla città e una speranza alla comunità.

Premesso ciò, le dico che molti cittadini, molte realtà sociali, molte associazioni si sono avvicinate a noi, per formare una nuova e ancora più ampia alleanza civica, di cui abbiamo già dato notizia alla città, ma che è tuttora, in queste ore, in ulteriore forte crescita. Chiaramente questa forte crescita necessita di un impegno e di un lavoro maggiore sul territorio e tra i cittadini e per questo io e i miei colleghi Mario Valeri e Mario Proietti abbiamo deciso di intensificare la nostra presenza sulle strade e tra la gente, ed insieme a loro lavorare alla costruzione di una alternativa a questo dannoso governo cittadino, una alternativa che sarà protagonista di una nuova stagione che segnerà una rinascita per la città.

Inoltre, tale iniziativa, consentirà in questo ultimo anno di far fare esperienza amministrativa a tre nostri giovani, che in questi quattro anni passati hanno visto decadere la loro città e che sono ancor di più motivati a continuare nel nostro progetto politico e che li vedrà come consiglieri di maggioranza insieme a me ed al collega Proietti nella prossima consiliatura».

D. Al momento sono voci, ma sappiamo tutti che l’alleanza strutturale tra il Pd e i 5Stelle in vista delle elezioni comunali del 2022 potrebbe manifestarsi già in questa consiliatura con l’entrata imminente in giunta del Partito democratico, non le sembra che la vostra esperienza sarebbe stata invece necessaria per una opposizione incalzante e puntuale?

R. «Come ben dice lei, al momento di questa intervista sono solo dei rumors, anche se ogni giorno più consistenti. Sembra fantapolitica ma colgo l’occasione per esprimere sull’argomento la mia opinione come politico e come cittadino. Politicamente le dico che tale unione 5 Stelle-Pd non è una sommatoria di voti ma una sottrazione per ragioni talmente evidenti che tutti possono intuire, e tutto ciò aiuta straordinariamente la nostra ampia alleanza civica che non a caso in questi ultimissimi giorni sta avendo una ulteriore forte crescita; inoltre, come cittadino, mi immedesimo nei tanti elettori del Pd del 2017 che vedrebbero totalmente tradito il proprio indirizzo. Disorienta la gente pensare che un partito che si dichiarava alternativo ai Cinque Stelle e che da essi è stato battuto alle ultime elezioni possa di punto in bianco abdicare al proprio ruolo di opposizione e di alternatività ai 5Stelle, se non altro a Guidonia dove la realtà dei fatti è sotto gli occhi di tutti, dimenticandosi che con la realtà non si gioca e non si fa demagogia o tatticismo politico, perché se è pur vero che in democrazia vince la maggioranza, nella realtà poi sono i fatti che stabiliscono chi ha torto chi ha ragione.

Noi siamo sempre stati una opposizione incalzante e i nostri interventi in consiglio comunale stanno li a dimostrarlo, così come le nostre mozioni e le nostre interrogazioni, ma abbiamo sempre trovato davanti a noi un muro di gomma e un’aria di superiorità che lasciava sconcertati per non parlare poi della trasparenza sbandierata in campagna elettorale e di cui non si ha traccia alcuna.

Per questo e per quanto le ho detto precedentemente, riteniamo molto più utile in questo ultimo scampolo di legislatura, concentrarci maggiormente sulla costruzione di un’alternativa con le caratteristiche che le ho precedentemente accennato e nello stesso tempo, consentire a tre validi giovani di fare un’esperienza sui meccanismi di funzionamento della macchina amministrativa.

Ora che siamo arrivati alla conclusione di questa intervista vorrei lanciare un messaggio molto importante ai miei concittadini, vorrei dire che la qualità della politica è determinata anche dalla qualità del voto ed è il momento di riscoprire un voto libero e consapevole, lontano dal tifo, che ragioni sull’esperienza e la qualità delle persone e delle idee, perché vede, quando ci si lamenta delle cose ma si ha la possibilità di cambiarle e per ragioni di tifo si perde tale possibilità, allora con essa si perde anche il diritto di lamentarsi».

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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