GUIDONIA – La giunta targata Pd e M5S fa ormai solo strategia elettorale e poco bada alla concretezza dell’amministrazione, ragione per cui, il vice sindaco e assessore ai Servizi sociali (delegata anche a Turismo e Cave) Elisa Strani, è stata a un passo dalle dimissioni (convintamente irrevocabili) nelle ultime 48ore. Ora tutto sembra rientrato nel metodo ma (giura la diretta interessata) non nel merito. Vale a dire che continuerà a disertare le riunioni della giunta in segno di dissenso pure se, al momento, per ragioni anche personali, ha deciso di non formalizzare l’addio. Nonostante da settimane i rapporti risultano tesi all’interno di quella che, di fatto, si può ormai definire la sua  (ex) maggioranza. Anche il forte legame fiduciario con il sindaco Michel Barbet di cui è stata, per anni, importante supporto e consigliori giuridico sembra essere venuto meno. I bene informati collocano temporalmente l’inizio della fine al consiglio comunale del 26 aprile scorso. Quando il sindaco ha bocciato in aula l’atto d’indirizzo sulla rideterminazione del valore venale delle aree edificabili in pubblico commercio, contribuendo – sono parole dell’assessore – a vanificare il lavoro di mesi portato avanti dalla giunta municipale, e da Strani in particolare, in collaborazione intersettoriale con gli uffici dell’Urbanistica e delle Finanze.

Una presa di posizione, quella di Barbet, che è stata vissuta come un tradimento dal vicesindaco dimissionario, creando una frattura apparsa subito insanabile. La stessa Strani, rilasciando dichiarazioni  a questo sito d’informazione indipendente, annunciava la sua intenzione di lasciare l’incarico, non prima però di aver compiuto l’ultimo tentativo di portare in approvazione lo schema di delibera sull’Imu (ma anche altre pratiche che definisce di indubbio interesse pubblico).

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Poi, diversità di vedute non solo con i 5Stelle che hanno rappresentato in questi anni la sua area di appartenenza, ma anche con l’alleato di governo (il Partito democratico) hanno portato Strani a disertare le riunioni di giunta, compresa l’ultima della scorsa settimana che ha dato via libera allo schema di bilancio che, proprio a ridosso delle amministrative del 12 giugno, sarà sottoposto al voto finale del consiglio comunale.

Insomma, l’avvocato-vicesindaco scelta da Barbet il 6 novembre del 2017, nominata numero due della giunta nell’ultimo rimpasto del settembre scorso, avrebbe dovuto formalizzare le annunciate dimissioni prima lunedì 9 maggio e poi nella giornata di oggi martedì 10 maggio. Una decisione appellata come irrevocabile, perché dettata da «situazioni, posizioni e dinamiche che non ho condiviso» aveva spiegato Strani a chi scrive durante un colloquio telefonico. Dunque, il ripensamento. Arrivato dopo confronti e riflessioni che si sono protratte  con «persone del mio gruppo» a seguito dei quali ha deciso non fare il più il classico dei passi indietro.

Il lungo elenco di assessori, in totale 22 con gli attuali, che hanno composto la giunta di Michel Barbet

Se le dimissioni di Elisa Strani dall’esecutivo si fossero concretizzate, sarebbero salite a 16 le defezioni registrare tra gli assessori dall’inizio del mandato sindacale di Michel Barbet. Il primo dimissionario, già a pochi mesi dall’insediamento, fu Paolo Aprile  da poco nominato vicesindaco (siamo nel 2017). Di lì a breve si sarebbe aperta la stagione delle «epurazioni». La prima «vittima» di questo sistema, a lungo stigmatizzato dall’ informazione e dagli addetti ai lavori, fu Romina Polverini, chiamata a gestire il Personale dell’Ente e poi allontanata. Seguirono nell’ordine: Antonio Castellino (Lavori pubblici); Alessandro Alessandrini (Finanze); Tiziana Guida (Ambiente); Manuela Tina Bergamo (Ambiente); Adriana Cali (Personale); Carlo Alberto Pagliarulo (Finanze); Davide Russo (vicesindaco e delegato ai Servizi sociali);  Per motivi personali erano arrivate invece le dimissioni di Agostino Bultrini (Attività produttive) e Marco Colazza (Lavori Pubblici). Mentre Elia Santori venne allontanata per far posto agli assessori del Partito democratico all’indomani dell’accordo di governo del settembre 2021. Un lungo elenco di ex al quale si sarebbe dovuto aggiungere il nome di Strani. Ormai, però, l’avventura grillina alla guida del terzo Comune del Lazio per numero di abitanti volge al termine. Michel Barbet, è cronaca recente, non è stato ricandidato per un secondo mandato, accontentandosi di correre da semplice consigliere comunale nella lista del M5S che in alleanza con il Pd sostiene Alberto Cuccuru sindaco.

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AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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