Non è cambiato molto da quando scrivevo per hinterlandweb.it, l’ultima volta forse un anno fa. Sono sempre io, il lavoro è lo stesso. Ricerca degli atti pubblici sull’albo pretorio del Comune, analisi e comparazione dei dati, costruzione del servizio o inchiesta, dare una informazione puntuale dei fatti, circostanziare il contesto lasciandomi ogni spazio di critica. Così ho imparato in tanti anni di professione, fatta a livelli discreti, fosse altro per i contratti di lavoro giornalistico ex articolo 1 con la soddisfazione di avere i contributi versati alla gestione principale dell’Inpgi. In fondo questo è un giornalista, chi col mestiere ci campa, lo fa in esclusiva per un periodo sufficientemente lungo da portarsi alla pensione. Poi c’è la deontologia, il rispetto delle regole, l’attività di verifica sui fatti, questo facevo gratis per hinterlandweb.it, un blog d’informazione. Lo stesso faccio adesso sul mio sito www.elisabettaaniballi.com. Eppure qualcosa è cambiato. Forse quella informazione era più informazione dell’attuale o forse non lo era (né lo è) in entrambi i casi. Il dubbio mi viene ascoltando un video in cui Tommaso Verga, che di hinterlandweb.it è rimasto il motore (ancora scrive e commenta) depotenzia la forza (e la attendibilità) delle notizie pubblicate sui blog d’informazione, derubricandole a attività da giardino d’infanzia, delegando la funzione d’informare alle edizioni online dei giornali e ai giornali stessi, a suo dire però piegati a interessi di parte (devo ritenere degli editori). In alternativa, la più plausibile, egli vuole intendere che ogni attività di informazione, o comunicazione, passi in Rete dalle parti di Guidonia sia necessariamente piegata a interessi di parte, compresa quella dei blogger e quindi la sua e la mia, delle due l’una è il caso di dire.  Una lettura davvero singolare per cui qualcosa è cambiato ma io non me ne sono accorta.

Maneggiare con cura. Ecco, la informazione e il pluralismo della informazione (garanzia della libertà di stampa in un sistema democratico, ricordate il presidente Mattarella, «mi sono divertito a leggere tutti gli articoli da qualunque parte provenissero, è il pluralismo?») vanno maneggiati con cura e trattati con rispetto. Soprattutto nei video di promozione del Blog politico di un consigliere, capogruppo, membro della protezione civile comunale, un po’ giornalista ma attivista e ambientalista prezzemolino/dipendente pubblico, uno che ha capito come funziona il mondo e funzionano l’Italia e Guidonia, che oggi governa la città ed è insito nelle cose che abbia una stampa, anche nelle versioni 4.0, a fargli le pulci, quando risponde a chi è governato e non a chi governa. La premessa serve a spiegare quel che credo, ossia che della medesima dignità, all’interno del sistema della informazione sul Web,  debbano godere i blog, i siti d’informazione, le versioni online dei giornali in edicola, magari con una sola eccezione: devono esser fatti da giornalisti che attraverso percorsi di studio e lavoro abbiano acquisito professionalità e sui contenuti pubblicati rispondano alla deontologia e all’Ordine. Proprio per la funzione che svolgo, che mi obbliga a una formazione continua e indipendente dai contratti del momento, non posso non rispondere alle valutazioni di Tommaso Verga, considerandole inevitabilmente allargate alla mia esperienza di blogger e giornalista.

Faccio il mio lavoro su www.elisabettaaniballi.com, informo sui fatti senza guardare a particolari interessi di parte, certamente non mi capita così spesso di celebrare influenti consiglieri regionali quando abbaiano alla luna e potrebbero rappresentare spiccioli interessi di parte, sono le stesse cose che facevo un anno fa sul blog hinterlandweb.it (gratis): contribuisco con altri a raccontare una città, senza pretese di diffondere il Verbo ma i fatti da un’angolazione critica rispetto alla attuale amministrazione di cui Giuliano Santoboni è guru e ispiratore per molti seguaci. Che cosa è dunque cambiato? La sensazione (brutta) è che la parte sottintesa nel video abbia parecchio a che vedere con la delegittimazione dell’attuale contenitore dove manca il nome Verga. Delegittimazione estesa sicuramente a tutti i prodotti degli altri (piegati agli interessi di parte). Quel video è dunque la certificazione del mancato riconoscimento di una dignità alla stampa locale che non sia la propria, al contrario l’unica autenticamente ben fatta, scevra da condizionamenti (politici e economici), proiettata ai veri bisogni dei cittadini, quella dei riferimenti a un paio di avventure editoriali, condotte a livello amatoriale e cessate una ventina d’anni fa. È l’attribuzione della patente di unico informatore libero, escludendo il resto che negli anni ha fatto la sua comparsa sulla scena della informazione. Un po’ troppo per me ma l’abitudine del personaggio all’autocelebrazione. Lo scrivo con affetto, dopo che le esperienze a hinterland  mi hanno dato i chiari contorni di una personalità narcisitica se applicata ai giornali. Ma quel video è davvero una brutta pagina, scritta con uno strumento sì di parte e per fini spregevoli di sdoganamento delle numerose attività del capogruppo tutte confliggenti tra loro.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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