GUIDONIA – Il Tar del Lazio ha accolto l’istanza cautelare avanzata da Tekneko e, con ordinanza pubblicata oggi, disposto la sospensiva dell’efficacia del bando di gara sul ciclo integrato dei rifiuti in corso presso la Cuc (centrale unica di committenza) della IX Comunità montana e di tutte le determinazioni comunali ad esso collegate. Il Tar ha rinviato a una nuova camera di consiglio fissata il 4 agosto per ulteriori chiarimenti dopo l’acquisizione di altra documentazione a carico dell’Ente. I rilievi mossi dalla Tekneko in questa fase sono risultati quindi fondati, da qui l’esigenza di verificare ancora in modo più approfondita la correttezza del bando. Il bando rischia quindi l’annullamento con conseguente cancellazione della gara. Slittano intanto i termini per la presentazione dell’offerte che erano fissati al 20 luglio.

La Tekneko Sistemi Ecologici aveva trascinato il Comune di Guidonia Montecelio e la Centrale unica di committenza della IX Comunità Montana del Lazio davanti ai giudici del Tar (Tribunale amministrativo del Lazio) ai chiedeva intanto «una sospensione immediata» e poi l’annullamento della gara sul servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti che vale per 5 anni quasi 60milioni di euro. Si tratta della procedura di gara più importante dell’Ente, costruita dall’amministrazione 5Stelle in mesi di lavoro ma con un risultato non solo insufficiente ma dannoso, almeno per le posizioni del patron di Tekneko Umberto Di Carlo, che ha presentato il ricorso nella veste di amministratore unico della società.

Troppi errori materiali, paradossi e svarioni giuridici in conseguenza dei quali l’azienda avezzanese non solo ha deciso di non partecipare alla procedura ma di contestarla nelle sedi della giustizia amministrativa. Il bando preparato dal settore Ambiente del Comune di Guidonia Montecelio è era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 giugno 2020. Bando con il quale la Centrale unica di committenza IX Comunità Montana del Lazio – per conto del Comune di Guidonia Montecelio – ha indetto la procedura aperta per l’appalto del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani con il sistema del porta a porta ed altri servizi attinenti, per la durata di 3+2 anni con termine fissato per la presentazione delle offerte al 20 luglio 2020. L’affidamento è previsto mediante procedura aperta espletata sulla piattaforma telematica della Centrale unica di committenza con applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Per i legali della società che lo hanno esposto nel ricorso, il bando prevede una novità assoluta rispetto alla attuale gestione ed ai rituali bandi di gara emanati dai Comuni per il servizio di raccolta dei rifiuti. Infatti solitamente viene affidato dalle amministrazioni locali il servizio di raccolta (differenziata e con il sistema porta a porta) e di trasporto dei rifiuti, in questo caso invece «viene aggiunto anche lo smaltimento, in dispregio di importanti principi che regolano la materia dei rifiuti e le gare pubbliche». Ma anche i conti relativi agli importi posti a base d’asta con la formula dei 3 anni + 2 non tornano. Risultato di meri errori di calcolo dell’estensore del bando. Come sui requisiti di ammissione che sarebbero discriminatori perché a carattere «immediatamente escludente» per Tekneko. Ma il bando vedrebbe anche la «violazione e la falsa applicazione di leggi e direttive europee, eccesso di potere per difetto dei presupposti, illogicità manifesta e carenza della motivazione, travisamento, disparità di trattamento e sviamento». Per il Tar il ricorso è fondato..

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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