Guidonia, il 12 ottobre parte la mensa nelle scuole ma con la ex (in proroga) Bioristoro ai fornelli
GUIDONIA – L’operazione è riuscita ma il paziente è morto. La gara d’appalto sarà anche stato un successo di attribuzione grillina ma non è bastato a far partire il servizio mensa con puntualità e efficienza. Così, dopo giorni di incertezza, di dichiarazioni e autosmentite, il sindaco Michel Barbet, poco fa in diretta a Radio Roma Capitale ha annunciato l’ovvio: i pasti nelle scuole saranno serviti a partire da lunedì 12 ottobre dalla Bioristoro, la ditta uscente, che opererà in regime di proroga contrattuale. Perché, ha spiegato il 5Stelle, agli uffici serve tempo per le verifiche sulla procedura appena ultimata. Che per ora, attraverso l’attribuzione dei punteggi fatta dalla commissione aggiudicatrice, sarebbe stata assegnata alla Ep Spa. Colosso napoletano della ristorazione, che serve scuole, ospedali, mense aziendali in centinaia di Comuni italiani. Ma che la strada della proroga fosse obbligata lo si era intuito dalla mattina di oggi, quando si è sparsa la voce tra gli addetti ai lavori, che gli amministratori della Bioristoro Srl avevano convocato il personale dipendente per una riunione urgente. La società ha gestito i pasti nei plessi scolastici fino al 31 gennaio 2019 e, prima dello stop di ogni attività dovuto alla pandemia di Covid-19, aveva continuato a operare in proroga contrattuale. Mentre il Comune di Guidonia Montecelio a guida grillina era intervenuto con una nuova gara per riaffidare il servizio solo il 7 gennaio 2020, giorno di pubblicazione del bando sul sito della Centrale unica di committenza (Cuc) della IX Comunità minata del Lazio, ente che gestisce le procedure ad evidenza pubblica per conto di Palazzo Guidoni.
Il termine per la presentazione delle offerte si era chiuso il 12 febbraio, ma le lungaggini hanno purtroppo caratterizzato l’intero iter di gara. Prima nella ricerca infelice dei commissari, più volte sostituiti, poi nella continua richiesta di chiarimenti sulla formulazione degli atti di gara. Nel mezzo, si sono messi l’epidemia e l’estate e così, solo il 14 settembre 2020, dalla Cuc hanno dato segnali di vita con la attribuzione dei punteggi alle ditte concorrenti. I verbali di gara sono ancora top secret perché la procedura non è conclusa, ma qualche giorno fa il sindaco e l’assessore alla Pubblica istruzione Elisa Strani, in un lungo comunicato di autocelebrazione, hanno anticipato il nome del potenziale vincitore. La Ep Spa, appunto. Azienda che con la formula del massimo ribasso d’asta avrebbe presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa. Da quel momento la procedura si è però di nuovo fermata. Niente aggiudicazione, nemmeno in via provvisoria. Ufficialmente, sono le parole del sindaco, a causa dei tempi legati alle verifiche.
Tuttavia, secondo i bene informati, il problema di non facile soluzione per i commissari che devono affidare l’appalto, sarebbe proprio la congruità della offerta, ritenuta troppo bassa, e chiarimenti sarebbero in corso con la società, non nuova a questo tipo di situazioni già incontrate in altri Comuni italiani. Insomma, i tempi di aggiudicazione, al netto dei ricorsi eventuali delle concorrenti rimaste escluse e tra cui figurerebbe anche Bioristoro, e della stipula del contratto potrebbero allungarsi a dismisura. Ecco perché, a scuola ripresa da due settimane e con notevole ritardo, per non pesare ancora sulle famiglie, l’amministrazione grillina ha deciso di richiamare in servizio la vecchia società. Ma dietro l’angolo, per i genitori già provati dal disagio, da affrontare ci sono subito i problemi legati alla logistica e alle nuove nome Covid. In alcune scuole, per consentire i lavori di adeguamento delle aule al rispetto del distanziamento tra studenti, i refettori sono stati eliminati e i pasti dovrebbe essere serviti al banco, pre-confezionati e sicuri sotto il profilo sanitario. La sensazione è che sia partita una corsa contro il tempo ma che il traguardo sia lontano per via dei troppi ritardi e di una cattiva organizzazione generale.