GUIDONIA – La città di Guidonia Montecelio ospiterà sul proprio territorio un altro impianto per il trattamento dei rifiuti, stavolta «pubblico». Lo scrive il candidato sindaco del campo progressista Alberto Cuccuru nel suo programma elettorale, ECCOLO da qualche ora disponibile sul sito del Comune di Guidonia Montecelio. Servirà, mette nero su bianco Alberto Cuccuru, «a chiudere il ciclo». Si tratta, con ogni probabilità, dell’impianto già previsto nella programmazione urbanistica dell’ampliamento del Centro agroalimentare romano (Car). Un «Tmb dell’umido» (così lo ha ripetutamente definito il capogruppo del Pd in consiglio comunale Mario Lomuscio) che funzionerà a ciclo aerobico e tratterà la componente organica (la più inquinante) del rifiuto domestico (la sola Guidonia ne produce circa 10mila tonnellate l’anno).

Con una certa evidenza, l’impianto sarà a disposizione dell’«Egato», acronimo di «Ente di governo ambito ottimale» alla cui prossima istituzione lavora la Regione Lazio con la proposta di legge 300 attualmente in discussione alla Pisana. Gli «Egato» dovrebbero sostituire i Comuni nella gestione dei rifiuti, avvalendosi di una impiantistica di comunità da prevedere all’interno (appunto) degli ambiti territoriali di riferimento. «Il Tmb dell’umido» sarà costruito sulla Tiburtina, in un’area a ridosso dei quartieri di Setteville, Villalba e Albuccione dove già insiste un impianto per la lavorazione di materiali inerti – Funziona e tratta fino a 500mila tonnellate di rifiuti l’anno – e  dove è di prossima realizzazione (sul territorio di Tivoli) un gassificatore di moderna progettazione, recentemente autorizzato dagli uffici regionali. Nella direzione di una gestione integrata dei rifiuti, allargata ai Comuni dell’ambito territoriale, sembrano inoltre andare gli indirizzi del governo cittadino, recentemente adottati con una delibera dalla giunta comunale a trazione Pd e M5S (NE ABBIAMO SCRITTO QUI: Sì della giunta all’internalizzazione del servizio di igiene urbana).

Cosa sono gli «Egato»    

L’ultima idea della Regione Lazio a guida Pd sono i cosiddetti «Egato» (Enti governo ambito territoriale ottimale) che, secondo la proposta di legge n. 330, dovrebbero sostituire i Comuni nella gestione dei rifiuti. Una iniziativa che ha già suscitato polemiche. Nei giorni scorsi, il capogruppo della Lega alla Pisana Angelo Tripodi, ha spiegato che «gli Egato ideati dalla giunta Zingaretti sono dannosi, inutili e penalizzeranno quei Comuni virtuosi nella raccolta differenziata a favore dei fanalini di coda degli enti locali, come ad esempio Roma e Latina. Sono un carrozzone per riciclare gli amici degli amici, con indennità che saranno equiparate a quelle dei sindaci e degli assessori dei capoluoghi di provincia».

«La proposta di legge 330 della Regione Lazio all’esame della commissione Ambiente – ha aggiunto il consigliere Pasquale Marino – è da bocciare secondo me perché toglie ai Comuni la gestione dei rifiuti, creando un altro “carrozzone” della Regione Lazio. Oltretutto non è affatto chiaro chi stabilirà le tariffe Tari e chi le incasserà». In questo quadro di riordino dell’Ato provinciale e del subAto di Roma Capitale c’è poi sempre da capire quali saranno sorti del Tmb dell’Inviolata di proprietà dell’ex Colari di Manlio Cerroni, si tratta dell’impianto per il trattamento della frazione indifferenziata del rifiuto domestico già autorizzato dalla Regione Lazio. Collaudato e funzionante è pronto quindi ad entrare in esercizio per fronteggiare l’emergenza romana (e del Lazio) in attesa della costruzione del termovalorizzatore promesso a Roma Capitale da Roberto Gualtieri.

Le deroge del governo Draghi che esautorano la Regione Lazio

All’interno della maggioranza regionale si sa ci sono sensibilità diverse, sui Rifiuti è bastata la parola termovalorizzatore per mandare in tilt il «campo largo» progressista. Le posizioni contrarie del M5S avrebbero con ogni probabilità impedito le modifiche al Piano regionale dei rifiuti (che non prevede il termovalorizzatore) e mandato in frantumi l’alleanza con il Partito democratico. È toccato quindi al Draghi prendere le decisioni. Come? Con il trasferimento di poteri sostitutivi ad un commissario per l’emergenza individuato nello stesso Gualtieri, sindaco capitolino e, è bene ricordarlo, presidente della Città Metropolirana di Roma, Ente intermedio a cui spetta il compito di localizzare gli impianti di trattamento e delle discariche di servizio.

Il Governo, di fronte all’emergenza rifiuti, e all’incapacità della giunta regionale di modificarlo, con i poteri previsti dal secondo comma dell’articolo 120 della Costituzione, si è dunque sostituito alla Regione Lazio nella gestione dei rifiuti, affidando questo compito al commissario governativo per il giubileo, dandogli poteri speciali per andare in deroga alla normativa. Questo significa, in generale, che il Governo si è assunto la responsabilità di ricorrere alle norme speciali per costruire il termovalorizzatore e per fronteggiare l’emergenza attraverso l’uso di impianti già autorizzati come il Tmb dell’Inviolata al servizio di Roma Capitale.  

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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