Guidonia – I murales allo stadio un abuso grillino: privi dell’autorizzazione della Soprintendenza
GUIDONIA – Anche lo stadio comunale e il muro che lo delimita ricadono all’interno «del complesso della Città di Fondazione» vincolato dalla Soprintendenza ai beni archeologici e paesaggistici per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo con decreto notificato agli enti competenti il 20 aprile del 2012. Lo stadio, come la Piazza Matteotti, il Teatro Imperiale, gli alloggi Erp e tutto ciò che è ricompreso in un nucleo identificato da una «planimetria, parte integrante e sostanziale del decreto», necessitano di un’autorizzazione per qualunque modifica che ne alteri lo stato dei luoghi. E cosi, a distanza di giorni e tante polemiche, si scopre che l’amministrazione grillina avrebbe dovuto richiedere preventivamente il permesso alla Soprintendenza per autorizzare i 100 writers che durante i festeggiamenti per la Madonna di Loreto si sono messi all’opera per dipingere il chilometro di muro di cinta dello stadio: non lo ha fatto.
Giovanna Ammaturo, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha chiesto lumi per le vie brevi all’assessore all’Urbanistica e Demanio Chiara Amati, avanzando contestualmente una richiesta di presa di visione del nulla osta obbligatorio dell’organo di controllo sui beni culturali e d’interesse culturale. Niet è stata la risposta. Nel senso che il beneplacito non esiste e per questo non può essere prodotto. «Se ne sono fregati – spiega Ammaturo – sapendo dell’esistenza del decreto, e quindi del vincolo, i 5Stelle hanno bypassato le procedure e le regole. I grillini sono fatti così. Sollevarono un polverone sulla targa in plexiglass poi rimossa da Piazza Matteotti qualche mese fa. Decodificava una epigrafe risalente al ventennio, stava lì dal 2011, dunque da prima che il decreto ministeriale cominciasse a produrre i suoi effetti, la definirono «illegittima e inappropriata» in assenza del nulla osta della Soprintendenza, predicarono bene ma ora razzolano male».
Certo è che Ammaturo intende ora segnalare «l’abuso» a chi di competenza. E si aspetta che la Soprintendenza, che non può adottare pesi e misure differenti a tutela del bene di interesse culturale, come avvenuto per la targa proceda con la cancellazione dei murales realizzati senza autorizzazione. «Rimuovere tutto, mi aspetto che la Soprintendenza ordini il ripristino del luoghi facendo presente al Comune di Guidonia Montecelio che il mancato adempimento in base e per effetto delle leggi vigenti in materia e della Parte Quarta del D.Lgs. 42/04 comporterebbe l’avvio immediato di un procedimento penale verso i responsabili. Le regole sono regole sempre».
L’evento «Street Tales – Coloriamo Guidonia» è stato organizzato dall’associazione culturale «Pag Ets», finanziato per 5mila euro dallo stesso Comune di Guidonia Montecelio. Durante le celebrazioni per la festa di Santa Maria di Loreto, poco più di una settimana fa, un centinaio di artisti writers provenienti da tutta Italia «hanno lasciato una impronta indelebile sui muri perimetrali dello stadio comunale di Guidonia». Così veniva celebrato il fatto dall’amministrazione grillina. Parole di giubilo e soddisfazione. «Guidonia Montecelio città coraggiosa e di tutti» commentava su Facebook il presidente della commissione Cultura, il 5Stelle Matteo Castorino riferendosi al contest di writers che «ha cambiato i connotati al grigio muro perimetrale dello stadio». «L’obiettivo di «Street Tales è sia estetico che sociale. Sono stati coinvolti circa 100 artisti provenienti da Italia e Svizzera che con la loro creatività, il loro estro e la loro professionalità hanno dipinto tutto il muro esterno dello stadio comunale di Guidonia», le parole provenienti dall’associazione no profit Playground Alcyone associazione Culturale Pag, il soggetto beneficiario del contributo comunale. Tutto bello e lodevole ma le regole sono regole e valgono per tutti.