GUIDONIA – Il messaggio dai toni entusiastici invitava di lì a poco i capigruppo a un’estrazione. Non della riffa per vincere la bambolina al luna park ma per la individuazione del contraente in un contratto di pubblico servizio. Nella strategia dei Nostri, toccava alla dea bendata la scelta della fortunata ditta, tra dieci pescate all’interno del sistema di certificazione Mepa (il mercato elettronico della Pubblica amministrazione). Che per 37mila euro (soldo più o meno), si sarebbe occupata di tappare qualche buca in città. Una formulazione, nella testa dell’ideatore, utile a superare la discrezionalità degli affidamenti sotto «soglia» negli appalti pubblici, liberando il dirigente del settore o area amministrativa, nel caso l’architetto Rocco Olivadese, gli stessi 5Stelle al governo della città, da responsabilità di qualunque natura.

L’idea si è quindi moltiplicata sui telefonini dei consiglieri il 6 giugno scorso. Quando Giuliano Santoboni, il capogruppo 5Stelle, con un solo clic invitava la opposizione a partecipare, auspicandone una «presenza massiccia» presso gli uffici della Triade in via Roma. Accorrete numerosi, l’estrazione si fa, ho appena sentito Mario Lomuscio (Pd) che sta arrivando. Il democrat racconta che poi la riffa non si è tenuta e la via percorsa è stata quella della prassi consolidata e normata. «L’importante era iniziare a tappare qualche buca», spiega però l’avvocato. Ci tiene troppo a condividere con Santoboni e Olivadese il traguardo raggiunto, in una sintonia strategica dai contorni ormai politici.

Niente riffa insomma, la ragione e le leggi in vigore pare abbiano rappresentato il deterrente. Le norme, il codice degli appalti, affidano al dirigente la facoltà di scegliere direttamente gli operatori economici negli appalti sotto soglia. Se gli importi a base d’asta non superano i 40, 50, fino a 200mila euro, seppur con procedure differentemente previste, per garantire i servizi essenziali gli uffici comunali possono e devono procedere alla individuazione diretta di soggetti economici iscritti al mercato elettronico. Dopo averne verificato stringenti requisiti. Tra queste procedure, quella della riffa proprio non c’è. E non è chiaro chi l’abbia proposta come soluzione. Certamente il fatto ha denotato il livello elevato di confusione di ruoli che regna ai Lavori pubblici. Dove un dirigente avrebbe dovuto procedere all’aggiudicazione di un appalto con il coinvolgimento diretto di consiglieri comunali. In una condizione di oggettiva, inopportuna commistione tra le funzioni di indirizzo politico e quelle di gestione dei servizi attraverso gli appalti pubblici, che non a caso la legge tiene nettamente separate.

L’appalto è stato dunque assegnato in via discrezionale alla Codibers Srl, una azienda di Carsoli in provincia de L’Aquila. Lo ha deciso il dirigente che per conto dell’Ente ha firmato il contratto. La somma stanziata dovrebbe bastare a tappare qualche buca delle migliaia disseminate nel territorio guidoniano. Quante e quali? Parrebbe che la scelta, anch’essa discrezionale, preveda l’ordine di priorità assegnato a ciascun intervento dagli stessi cittadini e dove non si arriva si mette punto. Insomma, quando i soldi finiscono non rimane che la dea bendata. La fortuna o il fato possono sempre aiutare.

 

 

 

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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