GUIDONIA – Come se non bastassero le tensioni politiche che con crescente vigore dilaniano la sua (ormai) più che divisa maggioranza (NE ABBIAMO SCRITTO QUI: Polemiche e Fratelli d’Italia Vs civici di sinistra per la conquista della giunta: che fine faranno i «cerroniani»?), altri fronti di crisi si aprono per Mauro Lombardo all’interno del Comune di Guidonia Montecelio, dove le rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) sono sul piede di guerra per via di un nuovo regolamento «indigesto» che vorrebbe, d’imperio, cancellare alcuni articoli e commi del vecchio ordinamento, in palese violazione del Tuel (Testo unico degli Enti Locali), dlgs 267 del 2000.

I sindacati parlano di gravi atti assunti «unilateralmente» dall’amministrazione comunale in danno dei dipendenti in possesso dell’Elevata qualificazione, i quali funzionari «apicali», con il nuovo regolamento che si intenderebbe adottare, verrebbero chiamati a sostituirsi ai dirigenti in alcune «funzioni e responsabilità dirigenziali in palese violazione dell’articolo 107 del Tuel». Per tali ragioni, le Rsu hanno inoltrato una diffida all’indirizzo di Mauro Lombardo e del segretario generale Gloria Di Rini; nel mirino, anche il vice sindaco con delega al Personale Paola De Dominicis, accusata di inerzia dal sindacato. E di non avere portato nell’assessorato affidatole «alcuna posizione in merito alle modifiche regolamentari né un indirizzo politico chiaro e puntuale, lasciando le decisioni al dirigente apicale dell’Ente», ovverosia la Di Rini.

Se non bastasse, la De Dominicis si sarebbe sfilata da qualunque assunzione di responsabilità, disertando l’assemblea del 19 giugno scorso, convocata dalle Rsu aziendali nell’aula consiliare, con la partecipazione delle organizzazioni sindacali territoriali e dei funzionari titolari di posizione di Elevata qualificazione, allo scopo di discutere le controverse modifiche al regolamento poi bocciate. Al termine dell’incontro ha preso forma e contenuto la diffida poi notificata nella giornata di ieri, giovedì 20 giugno, ai vertici politici e burocratici dell’Ente.

In assenza di riscontri positivi, i funzionari si dicono pronti a rinunciare in blocco alla qualifica ex Posizione organizzativa, lasciando il Comune «scoperto» di funzioni di vitale importanza per il buon esito dell’azione amministrativa.

Ma di cosa si tratta nello specifico? Secondo il segretario generale, che delle modifiche è artefice, con l’approvazione del nuovo regolamento saranno i dipendenti funzionari di Elevata qualificazione a doversi fare carico delle funzione e delle responsabilità che la legge attribuisce, invece, in via esclusiva ai dirigenti. Come «presenziare le commissioni di concorso e le procedure selettive per assunzioni a tempo indeterminato e/o determinato»; «adottare atti di gestione finanziaria, ivi compresa l’assunzione degli impegni di spesa e l’accertamento delle entrate di competenza»; «stipulazione di contratti e adozione di tutti gli atti che non siano attribuiti espressamente alla competenza di altri organi istituzionali»; «l’adozione di provvedimenti di autorizzazione, concessione o analoghi nel rispetto dei criteri fissati dalla legge, dai regolamenti e dagli atti di indirizzo».

Una serie di provvedimenti giudicati dai sindacati «un illegittimo trasferimento di funzioni e responsabilità dirigenziali» che «cagionerebbero gravi danni amministrativi e contabili e non solo ai funzionari Eq interessati ma anche ai dirigenti ed all’Ente stesso. Oltre a venire meno, infatti, il doppio controllo degli atti si esporrebbe l’Ente ad atti viziati e quindi impugnabili con gravi rischi erariali».

L’Elevata qualificazione, già responsabile della maggior parte della fasi del procedimento amministrativo, tra cui l’istruttoria, l’avvio e la conclusione, «con la nuova previsione adotterebbe il provvedimento in completa autonomia, senza il necessario visto dirigenziale e il relativo controllo. Quanto sopra aumenterebbe i rischi di errori e di responsabilità in capo alle Elevate qualificazioni sprovviste, tra l’altro, di copertura assicurativa rispetto ai dirigenti», scrivono i sindacati nella diffida.

«Per quanto sopra detto, si diffida codesta amministrazione a proseguire unilateralmente alla modifica delle parti del regolamento in epigrafe, in difetto sarà valutata la riconsegna degli incarichi di Elevata qualificazione», nonché il ricorso «al tribunale amministrativo del Lazio per il tramite della Cgil Fp Roma Est Rieti».  Una brutta gatta da pelare per Mauro Lombardo e per la sua vice che ne dovrebbe portare la linea politica in un assessorato, il Personale, ritenuto strategico per il funzionamento della macchina amministrativa.        

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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