Guidonia – Gli alberelli della concordia pentademocratica non restituiscono la Pineta distrutta
GUIDONIA – Più di qualcuno li ha contati i nove giovani esemplari di pino marittimo piantati nella giornata dell’allerta meteo. I Lavori pubblici (o l’Ambiente, il dirigente è lo stesso) li hanno acquistati d’impeto, con una inconsueta solerzia all’indomani dell’entrata in giunta del Partito democratico. Non ci sono soldi, ma qualche euro è stato ritrovato nei capitoli di spesa delle manutenzioni, entrati grazie alla legge Fraccaro e usati (qualche volta) per tappare le buche. Una manna arrivata a distanza di tre anni dalla distruzione della Pinetina di Guidonia centro, avvenuta in circostanze e con responsabilità mai chiarire.
Il taglio delle decine di pini marittimi deciso nel 2017 dai 5Stelle, per di più in assenza del nulla osta vincolante della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, ha sfregiato il panorama urbano e il paesaggio di Guidonia Città di Fondazione. Una devastazione e una ferita che non si riparano. Almeno nella realtà. Ma a chi ha sollecitato l’acquisto degli alberelli, prelevando dai fondi delle manutenzioni, la fantasia non manca. In campagna elettorale, e all’indomani dell’accordo di governo con il M5S, è cresciuta nei democrat la necessità di imprimere l’idea di un cambio di passo dell’amministrazione. Una accelerazione che fosse percepita come tale. Così, per Mario Lomuscio, consigliere con ambizioni sindacali, la piantumazione dei 9 alberelli è diventato uno slogan da campagna elettorale.
«Oggi la pineta rinasce» ha scritto sulla sua pagina Facebook. «Sono contento perché finalmente sono stati piantumati i nuovi alberi che andranno a ripopolare il verde pubblico della nostra Città, restituendo la Pineta ai cittadini». Realtà percepita, deformazione della realtà, altre opzioni non ricomprese tra quelle che è elegante menzionare.
Gli alberelli sono piccoli esemplari di pino marittimo. Zaccaria Mari il funzionario di zona, delegato dal Soprintendente a soprintendere, ha vincolato la scelta della specie arborea. Il pino cresce velocemente, quando è giovane anche un metro all’anno, per contro però non è particolarmente longevo. Questo riportano i manuali. Ci vorrà qualche lustro prima di ammirarlo alto e rigoglioso, sperando in una manutenzione delle chiome decisamente più puntuale che in passato. Per rivedere una vera Pineta, nella realtà e non nella fantasia di Lomuscio, si dovrà ancora attendere. Di molto dopo la fine della campagna elettorale del 2022. C’è infine il dettaglio della piantumazione avvenuta nel giorno sbagliato. Un momento dopo che il sindaco stellato Michel Barbet dichiarasse l’allerta meteo. Piogge torrenziali contro cui, nella notte tra il 3 e il 4 di novembre, gli alberelli poco hanno potuto. Anche perché scorrettamente ancorati al terreno. Segno dei pasticci post 5Stelle. Cambiano le maggioranze ma non il risultato.