Guidonia – Fondati sospetti sulla regolarità del concorso, il Tar «congela» il contratto del vincitore
GUIDONIA – Arriva il Tar (Tribunale amministrativo del Lazio) a mettere in dubbio il corretto svolgimento del concorso interno (Progressioni verticali) per titoli ed esami tenuto dal Comune di Guidonia Montecelio lo scorso 23 dicembre, a bando c’era 1 posto da istruttore direttivo amministrativo «Categoria D» riservato al personale dipendente. I giudici amministrativi, con l’ordinanza 4564 pubblicata il 14 aprile 2022, hanno «congelato» gli esiti della selezione, in attesa di discutere gli atti di causa nell’udienza fissata per il prossimo 20 giugno, contestualmente «nelle more» della decisione che verrà adottata, il Tar «sospendere l’efficacia dei provvedimenti gravati limitatamente alla conseguente sottoscrizione del contratto di lavoro» del risultato vincitore Enzo Magnarella, l’avvocato dal 1 gennaio 2022 promosso a numero due del settore Finanze in forza dell’esisto concorsuale.
A portare i giudici ad assumere la decisione, il ricorso presentato dalla seconda classificata Raffaella Ghidoni, la quale ha richiesto al Tar di esprimersi sul corretto svolgimento del concorso, precisamente in merito all’esistenza di potenziali conflitti d’interesse dei membri della commissione esaminatrice, e della valutazione che gli stessi commissari hanno dato ai titoli dei candidati.
Attraverso il suo legale, Ghidoni ha quindi chiesto al Tar l’annullamento dell’intera procedura, e delle determinazioni dirigenziali di presa d’atto dell’attribuzione dei punteggi e della proclamazione del vincitore. Ora, per le decisioni finali dei giudici amministratici, si dovrà attendere il 20 giugno.
Ma già nelle ore immediatamente successive al concorso, i sospetti di presunte irregolarità viaggiavano di bocca in bocca al Comune di Guidonia Montecelio, di pari passo con lo scontento per gli esiti della selezione, investendo i vertici politici dell’Ente, il sindaco e l’assessore del M5S, rispettivamente Michel Barbet e Andrea Saladino. I mugugni riguardavano le tempistiche. La nomina della commissione avvenuta contestualmente allo svolgimento della prova d’esame destava perplessità. Due i fatti strani entrambi avvenuti il 23 dicembre: prima la pubblicazione in giornata dell’atto di nomina della commissione, alle 15 la convocazione dei candidati. Niccolo Roccolino (dirigente) e il funzionario al Personale Tiziana Di Giovanni, poi responsabile del procedimento (Rup) nei due bandi sulle progressioni verticali pubblicati il 3 dicembre, avevano aspettato l’ultimo momento utile per le nomine dei commissari. Anche se il carteggio riportato in atti raccontava di interlocuzioni con i professionisti contattati, risalenti a metà dicembre. A seguito delle quali «la Dott.ssa Ada Gala, dirigente al Comune di Mentana, avrebbe prima accettato e poi rinunciato all’incarico di membro della commissione, per essere infine sostituita da Giuseppe Di Pasquale, funzionario al Comune di San Casearo: errori materiali, che gettarono un alone di sospetto sulle regolarità della procedura. E poi il giallo dell’atto uno e trino: la storia della famigerata determina 180 di nomina della commissione (NE ABBIAMO SCRITTO QUI: Concorso per progressioni verticali, le manipolazioni sull’atto dirigenziale uno e trino) uscita pubblicata in tre versioni sull’albo pretorio del Comune. Anche il sindacato si era fatto sentire denunciando anomalie e irritualità: Strani atti dirigenziali e la guerra nel sindacato, al Comune è bufera sulle progressioni verticali. Ora la procedura potrebbe essere annullata d’ufficio dal Tar e il Comune avere la necessità di rifare il concorso ex novo.
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