Guidonia – Folgorato sulla via di Forza Italia, l’ex assessore M5S Antonio Castellino ri-scende in campo e si tessera
GUIDONIA – Sulla scia dei tanti (ex) 5Stelle che hanno fatto di Forza Italia la loro nuova casa (esempi eclatanti sono i consiglieri regionali Marco Colarossi e Roberta Della Casa) anche Antonio Castellino, 46enne ingegnere guidoniano, già assessore ai Lavori Pubblici della prima ora nell’amministrazione di Michel Barbet sceglie il partito azzurro e il centrodestra e torna ad impegnarsi attivamente in politica. Il suo nome figura tra gli aderenti al tesseramento 2023 appena concluso, che apre una nuova fase per Forza Italia orfana del suo leader nazionale, lo scomparso Silvio Berlusconi. Dietro l’angolo, ci sono i congressi regionali e provinciali, a caduta dei coordinamenti comunali. Guidonia Montecelio è il terreno in cui si muove l’ex assessore, la più importante città della provincia di Roma dove il partito locale è da anni attraversato da profonde divisioni. Di politica, di Forza Italia, ma anche del Movimento 5Stelle e delle le ragioni di una scelta, di tutto questo abbiamo parlato con Antonio Castellino in questa intervista.
d. Lei ha iniziato ad interessarsi di politica con il M5Stelle, ormai parecchi anni fa, quali erano le ragioni che l’avvicinarono al Movimento è cosa è cambiato nel tempo, fino a portarla oggi in Forza Italia?
r. «Questa domanda mi permette di precisare che il mio interesse verso la politica è iniziato molto prima della mia esperienza nel Movimento 5 Stelle di Guidonia. Infatti, già durante gli anni universitari nella mia città di origine, Catania, mi ero avvicinato per condivisione di ideali e principi ai partiti di centro destra. In seguito, quando mi sono trasferito a Guidonia ho avuto modo di conoscere le persone che a Guidonia hanno portato il partito del Movimento 5 Stelle nella nostra città nonché gli ideali che sembravano essere una ventata di “freschezza” rispetto agli altri partiti così ho dato il mio personale contributo “alla causa”. Ma i miei buoni propositi nel perseguire quei buoni principi, quali onestà, rispetto per l’ambiente, sicurezza, lavoro, fortemente “gridati” dal Movimento sia a livello nazionale che locale presto sono stati disattesi dall’enorme difficoltà riscontrata nel perseguire e attuare quanto di buono ci si era preposti. Constatata quindi la prevaricazione di alcuni soggetti presenti nel Movimento a livello locale su tutti gli altri, in barba al famoso motto petastellato “uno vale uno”, constatato il fallimento di alcune strategie politiche locali, con un forte senso di disillusione, ho deciso di allontanarmi da modi e azioni che non mi appartengono e dopo un periodo di riflessione e di volontario distacco dalla vita politica ho deciso di crederci ancora, di impegnarmi ancora, grazie anche all’incontro di persone che da anni si spendono per Guidonia con Forza Italia e con le quali cui si è subito creata una sintonia nei modi e una condivisione di progetti; ho ripreso quel cammino politico con Forza Italia rendendomi conto come fosse il partito in cui mi sento più a mio agio, dove la forte identità politica è chiara e univoca, senza camuffamenti né brutte imitazioni».
d. Nella primissima fase dell’ex amministrazione 5Stelle, siamo nel 2017, lei venne chiamato a fare parte della giunta di Michel Barbet, se ricordo bene ai Pubblici Pubblici, da ingegnere aveva competenze specifiche per guidare un settore tecnico, ma tempo qualche mese decise di lasciare, che successe, lo vuole raccontare?
d. Forza Italia, un partito segnato da scandali in un passato non lontanissimo, l’attuale gruppo dirigente, arrivato in sella nel 2019, ha fatto un tentativo di normalizzazione del partito, contribuendo ad una sua rinascita, dimostrazione ne è il fatto che Forza Italia è di nuovo attrattiva, perché si sente a casa in Forza Italia, e come vede il futuro del partito in questa città?
r. «Come detto, durante le ultime elezioni comunali a Guidonia ho avuto il piacere di conoscere molte persone che sostenevano Forza Italia e che sono distanti da quell’alone negativo degli scandali passati, ho avvertito una speranza in un partito di centro destra vero e moderato, permeato da una forte spinta di rinnovamento; a mio avviso, i partiti sono fatti di persone e se le persone sono di qualità, come quelle che ho conosciuto, anche il partito va bene e si muove nella giusta direzione. Sicuramente è necessario un rinnovamento utile e finalizzato al miglioramento continuo non solo per cambiare i nomi nelle caselle dell’organigramma; l’obiettivo dovrebbe essere quello di riavvicinarsi alla cittadinanza magari coinvolgendola di più».
d. Si fa un gran discutere dell’attuale amministrazione civica, tra chi dice che il civismo di Guidonia sia un finto civismo rappresentato dai politici più navigati che hanno resistito agli scandali, e chi invece pensa che i politici diventati civici siano da prendere sul serio, lei dove si colloca?
r. «Non credo nel civismo dell’ultima ora, o meglio di quel civismo opportunistico che nasce dalla frenesia del momento elettorale; credo invece che ognuno di noi deve avere un forte senso civico se vuole operare all’interno di una comunità. Poi, chi ha resistito agli scandali forse non ne faceva realmente parte mentre chi cerca di riesumare vecchi giochi politici locali non ha capito che la cittadinanza che va a votare è stanca e oggi comprende più di 15 anni fa. Credo che sia il momento di tornare a parlare di politica vera di scelte importanti da fare e solo un partito fatto di persone vere e preparate un partito ben strutturato e radicato nel territorio può farlo per dare risposte concrete. In Forza Italia manca unione questo è evidente e questo non giova a nessuno quindi direi che mi vorrei collocare nel punto di unione tra le varie anime e portare un contributo senza fini secondari o mire particolari, vorrei vedere una città migliore non bella ma funzionale e a servizio dei cittadini».
d. Forza Italia è un partito che si colloca all’opposizione dell’amministrazione Lombardo; tuttavia, il vostro consigliere comunale Alfonso Masini ha accettato la presidenza della commissione Cultura, carica di solito appannaggio delle maggioranze consiliari, lei cosa pensa?
r. «Ritengo che affidare la presidenza della commissione Cultura al consigliere di FI Dott. Alfonso Masini sia stato un atto di riconoscimento delle sue qualità culturali e politiche, assolutamente fuor di dubbio. E poi al di là dei ragionamenti politici sottesi o ipotetici, chi governa la nostra città dovrebbe agire più che per strategie politiche per il bene dei cittadini, ma questa è una mia personale idea di politica».