GUIDONIA – Sul grave incidente aereo di martedì 7 marzo, costato la vita ai due piloti istruttori e ufficiali dell’aeronautica militare Marco Meneghello e Giuseppe Cipriano, la Procura di Tivoliha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di disastro aereo colposo. Parallelamente, la procura militare indaga per fare luce sulle dinamiche del disastro. Al momento si procede contro ignoti. Utili a chiarire il quadro di quanto avvenuto, saranno le risultanze delle autopsie eseguite giovedì 8 marzo all’istituto di medicina legale di Roma sui corpi dei due ufficiali. Gli esami dovranno confermare o escludere se sia stato un malore di uno dei piloti all’origine dell’incidente, in alternativa lo schianto sarebbe stato causato da un guasto tecnico o da un errore umano. L’attività di indagine è stata delegata dalla Procura alla polizia di Stato, intervenuta sui luoghi dell’incidente assieme ai carabinieri e vigili del fuoco. Sul posto anche gli specialisti dell’Aeronautica che insieme alle forze dell’ordine hanno messo in sicurezza le aree dell’impatto nell’immediatezza del fatto.

I due ufficiali erano piloti esperti. Il tenente colonnello Giuseppe Cipriano, 47 anni originario di Taranto, era un istruttore con 6000 ore di volo all’attivo, e il maggiore Marco Meneghello, nato a Legnago 45 anni fa, aveva una lunga esperienza con operazioni svolte anche fuori dai confini nazionali. I due aerei precipitati erano usciti in volo con una squadra formata da quattro aerei U-208, una esercitazione in vista dei festeggiamenti in programma il prossimo 28 marzo in occasione dei 100 anni dell’Arma azzurra. La collisione in volo è avvenuta intorno alle 12 quando la formazione aveva terminato le manovre in aria e stava rientrando alla base presso l’aeroporto Alfredo Barbieri di Guidonia. Proprio in quel frangente, i due mezzi ad elica, dopo essersi allenati, secondo quanto appreso dalle testimonianze, si sono scontrati precipitando in pochi istanti. L’impatto con il suolo è stato terribile. Il primo manovrato da Meneghello è andato a schiantarsi in via delle Margherite, tra le case di Colle Fiorito di Guidonia, il secondo – a bordo del quale c’era Cipriano – è caduto in un’area adiacente a via Roma, nei pressi del distributore Tibur. Una tragedia che poteva avere proporzioni più gravi.

La strage evitata

«Dalle prime ricostruzioni è ragionevole ipotizzare – ha spiegato il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto – che il velivolo caduto nella strada sia stato lì direzionato dal pilota per recare il minor danno possibile a cose e persone, tanto che i danni sono stati limitatissimi. Diversamente, una caduta sugli edifici ai lati della strada avrebbe causato numerose vittime».

«Quanto accaduto  nella nostra Città rappresenta una tragedia sconvolgente. L’intera comunità ha assistito attonita al gravissimo incidente aereo che è costato la vita a due piloti che prestavano servizio presso il 60° Stormo – ha dichiarato Mauro Lombardo, il sindaco -. Una tragedia che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi se il velivolo precipitato nel centro abitato di Colle Fiorito non avesse miracolosamente evitato, probabilmente per scelta e abilità del pilota, la collisione con le case. Non ci sono parole per descrivere il nostro stato d’animo».

Lutto cittadino

In segno di profondo cordoglio sono state proclamate due giornate di lutto cittadino, la prima mercoledì 8 marzo e la seconda nel giorno in cui si celebreranno le esequie del tenente colonnello Giuseppe Cipriano e del maggiore Marco Meneghello. Le bandiere del Municipio di Guidonia Montecelio saranno poste a mezz’asta in onore dei due piloti che nel momento dell’estremo sacrificio sono riusciti con coraggio e generosità ad evitare il coinvolgimento della popolazione civile, fanno sapere da Palazzo Guidoni.

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AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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