GUIDONIA – Con la sentenza emessa lo scorso 3 luglio (e pubblicata ieri mercoledì 24) il Tar del Lazio ha annullato gli atti e l’aggiudicazione di gara a favore del Raggruppamento temporaneo d’impresa (Rti) di cui fanno parte la TreEsse Italia Srl e la Imposte Comunali Affini Spa (Ica), dichiarando inoltre l’inefficacia del contratto di appalto stipulato tra la Città di Guidonia Montecelio e le stesse aziende «per l’affidamento del servizio oggetto di causa», ovvero l’appalto per la gestione dei tributi comunali.

Tutto da rifare, dunque, in quanto il Raggruppamento temporaneo di impresa, così hanno avuto modo di accertare i giudici amministrativi, non possedeva uno dei requisiti di partecipazione al bando. Circostanza emersa, con tutta evidenza, già in sede di partecipazione di gara, dove lo stesso Rti aveva dichiarato di non possedere il requisito in capo al soggetto mandante (la Ica) e di averlo preso in prestito dalla mandataria Tre Esse Italia. Secondo i giudici si sarebbe trattato di «una vera e propria modifica della domanda di partecipazione alla gara da ritenersi inammissibile per la violazione della par condicio»; una illegittimità procedurale operata in danno dell’altra (unica) concorrente, la Andreani Tributi Srl, esclusa però subito dalla procedura di gara (in sede di valutazione dei criteri da parte dei commissari) perché a sua volta mancante dei requisiti di partecipazione . 

Proprio la Andreani Tributi, che già svolge il servizio della riscossione nel Comune di Monterotondo, aveva impugnato al Tar gli atti di gara e di aggiudicazione in favore di Tre Esse Italia e di Ica disposti tra novembre e dicembre del 2023 dalla Centrale unica di Committenza della IX Comunità Montana del Lazio e dalla Stazione Appaltante del Comune di Guidonia Montecelio, chiedendo la riammissione e sperando così di rientrare direttamente nella partita. Invece, il Tar ne ha confermato la mancanza dei requisiti di partecipazione escludendola definitivamente, ma accogliendo la richiesta di annullamento degli atti di gara. Respinta anche la pretesa risarcitoria avanzata da Andreani ai giudici amministrativi. La Centrale unica di committenza e il Comune non pagheranno un euro per il danno che non c’è stato, ma dovranno rifare la gara.     

La società di Supino, da oltre due decenni concessionaria del servizio per il Comune di Guidonia Montecelio (NE ABBIAMO SCRITTO QUI: Il monopolio di Tre Esse Italia, quando il servizio della riscossione dei tributi è per sempre) si era formalmente ri-aggiudicata l’appalto, in Rti con la Imposte Comunali Affini Spa, il 12 dicembre del 2023, giorno di pubblicazione della determina dirigenziale numero 64 di aggiudicazione della gara a firma dell’allora dirigente al settore Finanze Fabio Lauro. Una rituale presa d’atto di quanto già disposto, con la richiesta di aggiudicazione, dalla Centrale Unica di Committenza presso la IX Comunità Montana del Lazio.

«Tre Esse Italia Srl e la Ica Imposte Comunali Affini Spa hanno presentato un ribasso del 23,22% sul costo totale della concessione, risultata più conveniente rispetto all’offerta della Andreani Tributi Srl. L’importo complessivo dell’appalto triennale è di 5 milioni 643.330 euro», si leggeva nella determina. Un appalto per gestire i servizi di gestione e di riscossione delle entrate tributarie della TARI e patrimoniali del CUP; del recupero dell’area evasiva dell’IMU, della TASI, della TARI e del CUP; dell’attività esecutiva di recupero delle altre entrate comunali, comprese quelle relative al sistema sanzionatorio del Codice della Strada, con riserva di facoltà per l’Ente di gestire in via diretta tale attività esecutiva di recupero. Ora, per responsabilità degli errori fatali di cui non ha ben valutato i requisiti di partecipazione delle società candidate, è tutto da rifare.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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