Guidonia – Dopo 5 anni Barbet prova a risolvere lo scandalo delle 200 mummie stipate nel deposito cimiteriale
GUIDONIA – Ci sono voluti 5 anni, numerose denunce e sentenze della magistratura per arrivare all’ordinanza contingibile e urgente del sindaco 5Stelle Michel Barbet, che dovrebbe mettere la parola fine allo scempio delle circa 200 salme mummuficate, rimaste parcheggiate nel deposito del cimitero di via Romana.
Una vicenda dai contorni drammatici, al tempo stesso grotteschi per le lungaggini burocratiche che l’hanno caratterizzata, di cui a lungo si è occupato il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo, fautrice di esposti alla Procura della Repubblica di Tivoli, interrogazioni all’amministrazione grillina che dal 2017 governa la terza città del Lazio. (NE ABBIAMO SCRITTO ANCHE QUI: Guidonia, al Cimitero un film dell’orrore: 195 casse di zinco danneggiate e abbandonate nel seminterrato. Ora, l’ordinanza 254 del16 ottobre 2021 disposta a tutela della salute pubblica ECCOLA , fissa i tempi e le modalità d’intervento per superare l’emergenza sanitaria. L’atto riporta infatti che è necessario «rimuovere i resti mortali giacenti in deposito con idoneo intervento volto a prevenire la dispersione di gas o percolazioni, in considerazione che il protrarsi di tale situazione rappresenta un pregiudizio per l’igiene e la salute pubblica, per cui sussiste una attuale, concreta ed effettiva necessità di prevenire ogni pregiudizio per l’igiene e la salute pubblica».
Tuttavia dei 187 resti mortali, solo con 10 si potrà procedere direttamente alla cremazione, con quelli che «fanno capo a defunti su cui, dalla lettura degli atti documentali trasmessi, si evincono vecchie richieste di cremazione e recupero salma». Per 21 non risultano invece le autorizzazioni dei parenti/congiunti, per tutti gli altri c’è la lista pubblicata all’albo pretorio online del Comune di Guidonia Montecelio, che concede ai parenti 30 giorni per fornire disposizioni, trascorso questo tempo il dirigente «provvederà comunque a redigere gli atti necessari per il tempestivo avvio della cremazione della salme inumate da almeno 10 anni e di quelle tumulate da almeno 20, che abbiano subito processi di mummificazione a seguito delle estumulazioni operate secondo regolamento».
I costi? Saranno a carico del Comune come più sentenze della giustizia civile e amministrativa hanno stabilito, liberando dall’incombenza della spesa il privato che, dal 2016, ha in gestione il Cimitero di via Romana a Montecelio. Proprio i contenziosi tra il consorzio Comor dell’imprenditore Innocenzo Morasca e il Comune di Guidonia Montecelio hanno portato alla luce la vicenda delle salme mummificate parcheggiate nel deposito sottostante la cappella cimiteriale per mancanza di loculi e spazi idonei di sepoltura. Ad un certo momento, come denunciato da Ammaturo il numero delle mummie era salito a 220. Nel novembre del 2020, la giunta 5Stelle aveva licenziato un atto di indirizzo sulla validazione di un progetto di variante per la realizzazione di un campo di inumazione su suggerimento di Morasca, per superare la grave emergenza sanitaria rilevata in un verbale dagli ispettori del Dipartimento prevenzione della Asl Rm5. Il contenzioso ha riguardato anche la costruzione di oltre 2000 nuovi loculi che ad un certo momento il Comune contro se stesso voleva demolire per alcune irregolarità riscontrate nella procedura di rilascio della concessione edilizia e del permesso a costruire. Prima e il Tar e poi il Consiglio di Stato hanno annullato i propositi (e gli atti) del dirigente (all’epoca a capo del settore Urbanistica Paola Piseddu) ma la situazione più complessa dei contenziosi non si è ancora risolta.