Guidonia – Divieti nel Parco archeologico, la deroga per via dell’Inviolata è già prevista nella legge istitutiva del ‘96
GUIDONIA – L’articolo 7 della legge istitutiva del Parco naturale archeologico dell’Inviolata, preso a pretesto dal presidente dell’Ente gestore dei Monti Lucretili Barbara Vetturini per fermare il transito di mezzi a motore privi di autorizzazione all’interno della Riserva, già prevede una deroga per via dell’Inviolata, pubblica e unica strada di accesso, di proprietà della Città metropolitana di Roma. La lettera «i» del summenzionato articolo – la norma è la numero 22 licenziata dal consiglio regionale del Lazio il 20 giugno del 1996 – riporta infatti che i divieti fatti valere da Vetturini come previsti dalla lettera «g» («sono vietate la circolazione e la sosta dei mezzi motorizzati, fatta eccezione per i mezzi di servizio del parco, per i mezzi di enti ed organismi pubblici per lo svolgimento di compiti di istituto e per i mezzi necessari allo svolgimento delle attività silvocolturali, muniti di apposita autorizzazione rilasciata a titolo gratuito dall’ente gestore») non si applicano «alla realizzazione di un eventuale svincolo autostradale sulla bretella A24 per il miglioramento della mobilità nell’area Guidonia – Mentana previo parere favorevole delle competenti strutture regionali». Una deroga prevista per continuare a garantire, se non a migliorare attraverso via dell’Inviolata, quella viabilità di collegamento tra i due Comuni esistenti all’epoca, prima che nel 2002 la frazione di Santa Lucia lasciasse Mentana per andare a costituire con Tor Lupara il nuovo Ente denominato Comune di Fonte Nuova. Per tali ragioni il traffico sulla strada, peraltro pubblica, non può essere in alcun modo limitato dall’Ente gestore in nome della legge istitutiva della Riserva.
Comunque, adesso sarà il Tribunale amministrativo del Lazio (Tar) a stabilire la legittimità delle limitazioni al traffico veicolare imposte dall’Ente gestore. La Città Metropolitana ha infatti deciso di ricorrere al Tar contro i provvedimenti del Parco dei Monti Lucretili adottati con deliberazione del consiglio direttivo il 19 gennaio scorso. Uno stratagemma di stampo ideologico (l’ennesimo) con il quale si è inteso fermare il passaggio dei mezzi a motore sull’unica strada di transito per i camion diretti al Tmb (impianto di trattamento meccanico biologico) di Guidonia Montecelio. Ci aveva provato con fallimentari tentativi anche l’ex sindaco grillino di Guidonia Montecelio Michel Barbet con l’adozione di una serie di ordinanze contingibili e urgenti i cui effetti sono stati sistematicamente annullati dai giudici amministrativi. Vi è da aggiungere che l’area del Tmb è estranea al perimetro del Parco dell’Inviolata, secondo la programmazione urbanistica regionale arrivata nel 2021 con l’adozione del Ptpr è destinata ad uno sviluppo industriale per la prossimità con il casello autostradale. Via dell’Inviolata attraversa la Riserva con accessi da Guidonia (via di Casal Bianco) e da Santa Lucia di Fonte Nuova (via Toscana) dove la strada è poco più di un sentieri di campagna.
I Lucretili vietano il transito dei mezzi a motore
Barbara Vetturini ha dunque adottato la decisione sostenendo di essere supportata dalla legge regionale 22 del 1996. Secondo il presidente del Parco dei Lucretili di nomina politica, decretata dall’ex governatore del Lazio Nicola Zingaretti, in quel dispositivo, l’allora consiglio insediato alla Pisana aveva espresso il divieto all’interno della Riserva della «circolazione e la sosta dei mezzi motorizzati, fatta eccezione per i mezzi di servizio del parco». Una sola deroga era prevista per i mezzi «adibiti alle attività selvicolturali, purché muniti di apposita autorizzazione rilasciata dall’ente gestore». Non è esattamente così.
La reazione della Città metropolitana di Gualtieri
Il divieto di transito per i mezzi a motore e il posizionamento di cartelli lungo il tracciato di via dell’Inviolata hanno avuto inevitabilmente conseguenze sull’utilizzo del Tmb che attualmente, e dopo il collaudo tecnico ultimato, è in attesa dell’atto di collaudo da parte di un pool di professionisti per poter operare a pieno regime il trattamento di 500/600 tonnellate giornaliere di rifiuto indifferenziato provenienti dalla Capitale. Si tratta di un impianto su cui punta molto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il quale oltre ad avere poteri commissariali sui rifiuti è anche il sindaco della Città Metropolitana. E proprio l’ex Provincia di Roma, di fronte ai cartelli di divieto che l’Ente dei Lucretili ha fatto installare, ha deciso di rivolgersi al Tar chiedendo l’annullamento degli atti fin qui prodotti in quanto adottati «da soggetto privo di competenze» quale è l’Ente Parco dei Monti Lucretili, quindi in violazione di legge, ci si troverebbe di fronte a «provvedimenti lesivi dei diritti e degli interessi tutelati dalla Città Metropolitana nell’esercizio delle proprie competenze». L’avvocatura della Città Metropolitana di Roma, il 23 marzo scorso ha dunque adottato la determinazione dirigenziale con cui l’Ente metropolitano ha promosso ricorso al Tar.