Guidonia – Contenzioso sul cimitero comunale, un «incarico difensivo» alquanto misterioso (e controverso)
GUIDONIA – Come avvocato è uno di grido. Un penalista noto alle aule di giustizia di mezzo Stivale e per essere l’autore di un pamphlet sulle vicende processuali del «criminale nazista» Erich Priebke, dato alle stampe con tanto di prefazione della famosa criminologa Roberta Bruzzone. Una dimensione decisamente «global», che l’avvocato Pietro Nicotera compensa, da tempo, con una più locale. Impegnato com’è nella sua Marcellina, il piccolo comune alle porte di Roma dove è stato sindaco all’inizio del secondo decennio del nuovo millennio e dove ancora oggi ricopre la carica di consigliere comunale. Toga e politica ne hanno quindi scolpito il ruolo sociale e professionale oltre i confini, portando questa volta la sua professionalità al servizio dei cittadini di Guidonia Montecelio, in nome dei quali il legale è ora pronto a dare battaglia nella difesa degli interessi dell’Ente presso la giustizia civile del Tribunale di Tivoli. Il contenzioso è quello in essere tra il Comune di Guidonia Montecelio e il concessionario dei servizi cimiteriali (il consorzio Comor/So.C.i.M Srl dell’imprenditore ormai defunto Innocenzo Morasca), tra i più controversi e annosi della storia della terza città del Lazio.
Un «incarico difensivo» attribuito al professionista «direttamente» dal sindaco Mauro Lombardo. Lo si è appreso attraverso la determinazione dirigenziale numero 87 del 19 novembre 2024 ECCOLA, CLICCA E LEGGI a firma dell’alta professionalità/responsabile dell’Avvocatura Antonella Auciello, controfirmata dal funzionario amministrativo/Rup (Responsabile unico del procedimento) Tania Francesca De Vito e dal dirigente finanziario, nonché segretario generale, Gloria Di Rini per quanto di competenza: la regolarità contabile dell’impegno di spesa (pari a 10.300,00 euro), assunto dal Comune verso il beneficiario indicato in atti con omissis ma contestualmente svelato nelle generalità. Trattasi dell’avvocato Pietro Nicotera.
Una contraddizione che la dice lunga sulla «difficile» gestazione amministrativa di questo «affidamento diretto», operato in deroga alle usuali procedure e sfuggito, di fatto, al voto della giunta municipale oltre che al parere tecnico della stessa Antonella Auciello. In deroga, quindi, allo Statuto e al Regolamento comunale sul funzionamento dell’Avvocatura. Insomma, la decisione di indicare Pietro Nicotera quale difensore dell’Ente «nel giudizio c/C.C.s.r.l.+S.s.r.l., promosso innanzi al Tribunale di Tivoli» è stata assunta in solitaria da Mauro Lombardo, il quale lo ha insolitamente nominato ricorrendo allo strumento del decreto sindacale (indicato in atti con il numero di protocollo 114139 del 22 ottobre 2024), peraltro fantasma perché sottratto alla pubblicazione nell’albo pretorio comunale, in deroga (un’altra) alla obbligatoria trasparenza dell’azione amministrativa.
La stessa determina 87 ci ha messo un bel po’ di tempo prima di diventare di dominio pubblico. Pronta e, di fatto, «esecutiva» dal 19 novembre 2024 è arrivata a pubblicazione solo il 6 dicembre scorso, quando l’avvocato Nicotera lavorava al «caso» già da settimane. Circostanze che gettano un’aura di mistero sull’intero iter di affidamento, portando gli osservatori a porsi una domanda: al Comune, volevano forse tenere la cosa riservata?. I rumors di Palazzo Guidoni, come al solito scatenati, hanno narrato per giorni i retroscena dell’affidamento del legal drama cimitero proprio a Nicotera. Di un Lombardo tirato per la giacchetta dal suo assessore all’Ambiente e Patrimonio Andrea Mazza e, indirettamente (alla regìa?) dal di lui padre, l’ex funzionario comunale Salvatore Mazza da sempre «sensibile» alla questione cimiteriale. Un pressing incessante non senza conseguenze sul lavoro degli uffici comunali e dei rispettivi responsabili/dirigenti.
I sempre bene informati riportano (anche) che la determina di impegno di spesa avrebbe stagnato per giorni sulla scrivania del segretario generale, in attesa della firma necessaria per la chiusura della procedura amministrativa relativa all’affidamento. È innegabile il legame amicale e politico tra Nicotera e la famiglia dei Mazza. Negli anni passati non era insolito incontrarli a pranzo al ristorante Due Lupi, zona cementerie, anche in compagnia dell’architetto Aldo Cappelletti, nemmeno a dirlo professionalmente «esperto» di cimitero comunale. I nostri protagonisti, poi, non hanno mai nascosto di nutrire simpatie leghiste, localmente divenute civiche con l’appoggio della candidatura a sindaco di Mauro Lombardo, poi effettivamente avvenuta nel giugno del 2022.
Lo stesso Nicotera, il 4 giugno di quell’anno, a ridosso delle elezioni comunali, invitata dai suoi canali social a «votare per il Comune di Guidonia Montecelio per Lombardo Sindaco e per i candidati Mazza e Morgante per la loro competenza e qualità». Andrea Mazza, veniva effettivamente eletto consigliere comunale con la lista civica «Città Nuova», carica mantenuta per qualche mese prima di dimettersi per entrare a far parte della giunta municipale. Il più classico dei do ut des potrebbe pensare qualcuno, legittimamente traslato in un atto pubblico nel rispetto (di massima) delle procedure di legge e amministrative. Eppure, l’affaire cimitero per il modo in cui si è andato formando negli anni, avrebbe preteso maggiore accuratezza di «manutenzione» almeno sul piano delle scelte e delle opportunità politiche.
Negli ultimi sei, sette anni il consorzio Comor/So.C.i.M Srl, che nel 2014 ha avuto in concessione i servizi cimiteriali dopo essersi aggiudicato una gara del Comune di Guidonia Montecelio, avrebbe mancato il versamento del canone di concessione (di oltre 200mila euro annui), motivo per cui, l’amministrazione civica del sindaco Mauro Lombardo, a dicembre 2022, aveva avviato una proceduta di risoluzione del contatto per inadempimento, contestando al concessionario le morosità pregresse. Era solo l’ultimo atto di una tragicommedia che dal decennio precedente ha per protagonista il camposanto di via Romana. La trama, cominciata nel 2014 con l’affidamento della concessione, è proseguita con gli scandali del 2017, quando le indagini della Procura di Tivoli associarono agguati e aggressioni fisiche all’affaire cimitero. Il quale divenne una costola della inchiesta Ragnatela sulla cosiddetta Mafia Bianca, esplosa il 20 aprile del 2017 con l’arresto di 15 persone. Lo scenario ipotizzato dalla Procura di Tivoli finì in alcuni filoni d’indagine che interessarono il camposanto, affidato, come detto, in concessione per una durata 25ennale. Lo scenario descritto era di una «guerra tra bande» nel quale, secondo Tivoli, maturarono episodi di violenza come gli agguati e le botte all’ex dirigente Angelo De Paolis, minacce, atti amministrativi manipolati e quindi ritenuti fasulli: fatti accaduti a Guidonia Montecelio tra il 2016 e il 2017. I magistrati indagarono su una lista di persone tra imprenditori, dirigenti e funzionari comunali tra cui Salvatore Mazza, supportato legalmente in quelle circostanze proprio da Pietro Nicotera. Per i fatti del cimitero, ombre finirono per investire lo stesso Andrea Mazza, all’epoca pure potente consigliere comunale, che al pari del padre si affidò ai consigli legali dell’avvocato di fiducia: Pietro Nicotera. Poi, l’inchiesta finì senza clamori né processi. Ora, sono ancora lì a girare attorno all’affaire cimiteriale, come se per via patrilineare un interesse non ancora definitivamente messo a fuoco riuscisse a tramandarsi di generazione in generazione e attraverso i decenni. A margine, una menzione è da farsi ai mancati approfondimenti del «caso» da parte della commissione Trasparenza del Comune di Guidonia Montecelio, insediata da mesi sotto la guida del presidente Mario Lomuscio consigliere comunale del Partito democratico. Una commissione Trasparenza dove latita la Trasparenza su atti e procedure?. Le immagini utilizzate sono reperite in Rete