Guidonia, con due settimane di ritardo Barbet scopre l’obbligo dell’assistenza ai malati di Covid-19
GUIDONIA – Dopo due settimane e oltre dall’inizio dell’emergenza Covid-19 il sindaco 5Stelle di Guidonia Montecelio Michel Barbet si ricorda delle «direttive nazionali e regionali» che trasferiscono al Comune l’onere degli interventi e del coordinamento delle attività di assistenza. Così ieri sera, mercoledì 25 marzo, con uno strabiliante comunicato sulla sua pagina Facebook, Barbet ha annunciato «l’attivazione del servizio di assistenza per i cittadini di Guidonia Montecelio contagiati dal Coronavirus e per quanti si trovano in isolamento domiciliare».
«L’area servizi Sociali, attraverso il Segretariato sociale, attiverà da domani (oggi ndg) 26 marzo un servizio di assistenza a distanza e supporto ai cittadini costretti a casa, in quanto contagiati da Covid-19 e ai cittadini in quarantena anche se non positivi al virus. Una procedura che tutelerà la privacy – scrive Barbet – dei soggetti che usufruiranno del servizio comunale. Si seguirà una procedura codificata al fine di tutelare la privacy e i dati sensibili e sarà possibile ricevere assistenza telefonica e supporto per qualunque necessità. Gli assistenti sociali avranno il compito di contattare i cittadini e recepire le necessità al fine di supportarli e far capire che l’amministrazione comunale è presente. La procedura, prevista dalle direttive nazionali e regionali, è gestita dal dirigente ai servizi sociali, dottoressa Carola Pasquali, anche referente sanitario del Centro operativo comunale, aperto con l’inizio dell’emergenza».
Meglio tardi che mai, è il caso di dire. Dal momento che fino ad ora, e nelle due settimane appena trascorse, l’incombenza dell’assistenza è ricaduta completamente sul volontariato, sulla Croce Rossa di Guidonia Montecelio in particolar modo. E nemmeno il ripensamento di Barbet è stato naturale ma indotto. Il consigliere comunale della Lega Arianna Cacioni in un paio di circostanze, durante le assemblee allargate tenute dal sindaco in videoconferenza, aveva fatto presente a Barbet l’obbligo di attivare le forme di assistenza demandate ai Comuni dalla normativa d’emergenza, in particolare dalle circolari ministeriali. Un obbligo disatteso per due settimane.