GUIDONIA – Alcuni interventi «urgenti» sono stati effettuati la scorsa settimana a Setteville, quartiere dove più che altrove le lacune strutturali del sistema di raccolta dei rifiuti, e di pulizia di strade e piazze, continuano a determinare ripetuti disservizi segnalati dai residenti. L’azienda Tekneko, sul caso Setteville scarica le responsabilità sul Comune di Guidonia Montecelio, sia per i cassonetti usati impropriamente sia per le discariche a cielo aperto che si riformano di continuo: per l’impresa «sono dovute al mancato controllo e mancato rispetto del regolamento comunale, questo permette alle utenze ed ai condomini di non fare la raccolta porta a porta ma di utilizzare i propri cassonetti come se fossero delle postazioni di raccolta stradali. Così, nessuno controlla e nessuno è responsabile».

I costi del servizio

Di Setteville, più in generale dei disservizi generati dalla raccolta a singhiozzo e dalla mancata pulizia della città, si è parlato proprio la scorsa settimana in commissione Ambiente, dove il Patron di Tekneko, Umberto Di Carlo, è stato sentito in audizione. La decisione adesso demandata alla parte politica che governa è se rinnovare a Tekneko il contratto in scadenza nel 2024 per ulteriori due anni. Prendere o lasciare. Ma all’interno della maggioranza civica le posizioni non sono univoche. C’è chi vorrebbe continuare il percorso con l’azienda avezzanese «anche se la città e sporca», e chi è consapevole che i problemi si ripresenterebbero tali e quali. La colpa è di un appalto nato male sotto la cattiva stella dei 5Stelle. I grillini avevano voluto fare, come si usa dire, le nozze con i fichi secchi. Vincolando l’appalto a somme decisamente insufficienti a coprire i costi di tutti i servizi previsti: 10.860.425,52 euro l’anno sono gli stanziamenti (secondo quanto riportato nel quadro economico sugli oneri complessivi al netto del ribasso), da cui vanno sottratti 2.300.944,13 euro di costi di smaltimento e 7.238.231,09 euro per le raccolte differenziate di materiali vari. Solo 78.250,04 vanno per la manutenzione del verde stradale: davvero poco per un grande città come Guidonia Montecelio.

Questi i numeri relativi al contratto in essere, di durata triennale e in scadenza nel 2024. Sono stati analizzati (e comparati) dagli studiosi del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) quando nel 2021 elaborarono la relazione sull’internalizzazione del servizio di igiene urbana ECCO LO STUDIO DI FATTIBILITÀ, CLICCA E LEGGI, obiettivo fissato dai 5Stelle nelle linee programmatiche dell’allora sindaco Michel Barbet. Una scelta che avrebbe dovuto comportare assunzioni di personale (ben 85 nuove unità), investimenti iniziali consistenti e, soprattutto, la costruzione di un impianto anaerobico per il trattamento della frazione organica del rifiuto domestico, in grado di abbattere i costi di smaltimento di 1.700.000 euro l’anno (è in progetto di essere realizzato al Car). La relazione del Cnr ha rappresentato l’allegato «parte integrante e sostanziale» di un atto di consiglio comunale poi approvato il 6 giugno 2022 dall’allora maggioranza Pd-M5S ECCO LO SCHEMA DI DELIBERA, CLICCA E LEGGI e mai revocato.

Secondo la pianificazione consegnata dal Cnr ai grillini, l’attività esterna svolta dal privato dalla Tekneko avrebbe dovuto esaurirsi nel triennio 2021-2024, e una nuova gestione in house subentrare già nel biennio successivo. Al cambio di amministrazione dell’anno scorso, tuttavia, quella pianificazione è stata accantonata e ora i tempi tecnici per la sua attuazione sono svaniti. Al Comune, quindi, non resta che guardare ancora al privato, ma quale privato?. Se ottenesse un ulteriore contratto di due anni, prosecuzione del triennale, Tekneko conterebbe sugli stessi soldi (pochi) per svolgere una miriade di servizi e microservizi connessi. Una delle ipotesi su cui la maggioranza civica starebbe riflettendo, da quanto si apprende, è quella del recesso unilaterale del contratto con Tekneko senza l’esercizio dell’opzione biennale, per dare avvio ad una nuova gara d’appalto che meglio calibri gli stanziamenti sui costi reali dell’appalto. Tutti d’accordo nelle 7 liste che compongono l’attuale maggioranza?. Neanche per idea. 

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Questo stato di cose, d’altro canto, ha dato luogo a situazioni ambigue e con profili di illegittimità – se non con profili di altra rilevanza – cosi ben messi nero su bianco dal Dec (il direttore dell’esecuzione del contratto) ingegnere Michele Di Pasquale, il delegato di pubblico servizio voluto dal Comune per controllare il regolare rispetto dei termini contrattuali da parte del privato nell’appalto di igiene urbana. Di Pasquale, come anticipato da questo sito di informazione indipendente, in una serie di lettere indirizzate anche ai vertici politici dell’Ente, ha denunciato gravi e ripetute anomalie nel sistema di pagamento delle fatture all’azienda Tekneko, per forniture di servizi, a suo dire, «mai avvenute». Tra i dirigenti informati dal Dec, c’è anche il segretario generale, figura apicale che annovera tra le sue competenze l’anticorruzione comunale (Rac). Proprio pane per i denti del Rac Gloria Di Rini sarebbero state le denunce esposte da Di Pasquale nel «carteggio esplosivo» e riprese in aula consiliare dal capogruppo della Lega Alessandro Messa (NE ABBIAMO SCRITTO QUI: Il dossier Tekneko Vs Dec in aula, Messa (Lega): «Fatti gravissimi taciuti dalla maggioranza e la città è sporca»). Messa è autore, tra l’altro, di una interrogazione al sindaco civico Mauro Lombardo sull’affaire rimasta al momento lettera morta. Sotto il profilo delle corrette procedure, la Di Rini avrebbe dovuto avviare tutte le verifiche del caso, affiancata dal dirigente di settore Annalisa Tassone e dal Responsabile del procedimento (Rup) sul contratto di igiene urbana: il funzionario comunale Alberto Latini, competente, inoltre, sul Verde pubblico e la Raccolta Differenziata. Un silenzio fitto è invece sceso sulla «storiaccia» denunciata dal Dec, a dimostrazione che la Trasparenza non dimora nella casa civica.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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