GUIDONIA – Ci sono voluti 12 anni per «aprire» un modulo prefabbricato. Un iter lunghissimo, concluso con il taglio del nastro e qualche «chilata» di propaganda civica, addirittura meglio spesa dei predecessori grillini.

Il capo di gabinetto nell’ombra, Aldo Cerroni, politico diventato dirigente e manovratore di una vasta area amministrativa che va dai Servizi sociali alla Cultura, sui social scrive di «una apertura che è davvero un notizia buona e significativa. L’asilo di Colleverde è una struttura bella, colorata e moderna che accoglierà 30 o forse 40 nostri concittadini… i più piccoli e i più belli». Tutto bello. Anche se ci sono voluti 12 anni per vederlo operativo e aperto all’utenza, nonostante strutture del genere richiedano un tempo di installazione ormai compresso nelle 24-48 ore di lavoro. Questo si apprende sui siti specializzati. Paradossalmente, se il Comune di Guidonia di Montecelio avesse investito somme tutt’altro che proibitive, nell’ordine di alcune decine di migliaia di euro, per acquistare direttamente il prefabbricato, Colleverde avrebbe avuto l’asilo in poche settimane. Invece, nel 2011, si scelsero la via della lunghissima trafila regionale e le cordate di partito con cui distribuire meriti e stellette, incassare il piccolo consenso elettorale di cui la politica quasi esclusivamente si nutre. 

Perché questa vicenda, sotto certi aspetti scandalosa, comincia nel 2011 con una delibera della giunta regionale (espressione dell’allora presidente Romina Polverini) che avvia la promozione di un progetto denominato «Mille asili per il Lazio. Realizzazione di asili nido comunali prefabbricati, bando relativo all’intervento di produzione ed installazioni “chiavi in mano” di numero 5 edifici prefabbricati in legno da adibire ad asili nido con capienza di 30 posti bimbo». Una determinazione regionale, del marzo 2012, indicava quali vincitori del bando – a seguito di adesione e presentazione del progetto di fattibilità – i comuni di Guidonia Montecelio (sindaco Eligio Rubeis), Sacrofano, Borgorose, Cerveteri e Formia. Si apre, a luglio dello stesso anno, la fase della conferenza dei servizi per l’acquisizione dei paperi sui progetti preliminari. Mesi di incontri, quindi, la chiusura definitiva delle procedure burocratiche con l’approvazione dei progetti definitivi e esecutivi. Seguivano le gare d’appalto fatte più volte dalla Regione Lazio per sopraggiunti annullamenti inflitti della giustizia amministrativa in ogni grado di giudizio. Un pasticcio senza fine che ha catapultato la vicenda nel 2017 senza che un solo pannello fosse montato.

Il prefabbricato adibito ad asilo a Colleverde

A quel punto, al Comune di Guidonia Montecelio, si sono insediati i grillini con il sindaco Michel Barbet, il quale comincia a prendersi i meriti di un asilo nido che è ancora una unità immaginaria. Ci vorrà tempo per vedere il prefabbricato realizzato e fruibile e per espletare gli adempimenti, al momento provvisori, relativi al reclutamento del personale necessario al suo funzionamento. I quali adempimenti sono effettivamente gli unici farina del sacco civico.

I civici hanno comunque tagliato il nastro e diffuso un comunicato stampa. Da leggere di seguito e tutto d’un fiato: «Inaugurato il nuovo asilo nido comunale di Colleverde. Dopo più di dieci anni dalla prima progettazione da parte della Regione Lazio, che ha realizzato l’opera, questa importante struttura pubblica è stata completata e aperta. L’asilo, che ospita già i primi bambini, è finalmente fruibile dalla comunità grazie agli interventi realizzati dal Settore Lavori Pubblici per la messa in sicurezza dell’area esterna e a una gestione sperimentale, recentemente affidata fino al 31 agosto, che ha consentito l’avvio del servizio in attesa degli ultimi passaggi della gara di appalto per l’assegnazione pluriennale».

«Proviamo una grande gioia per questa inaugurazione – spiega l’assessore alle Politiche Sociali Cristina Rossi – che aggiunge un servizio essenziale a questa circoscrizione. Ogni occasione di promuovere la conciliazione tra lavoro e famiglia va colta, così come ogni possibilità di potenziare i nostri servizi sociali. Dietro questa apertura c’è stato un grande lavoro degli uffici, a cui va il ringraziamento dell’amministrazione per l’impegno profuso».

«Abbiamo dovuto correre dopo anni di lungaggini – prosegue l’assessore ai Lavori Pubblici, Mario Proietti – perché il 30 giugno, in caso di non ultimazione dei lavori, avremmo perso il finanziamento regionale. Dopo il danno dell’enorme ritardo non potevamo accettare anche una beffa così grave».

«Questa opera pubblica e il nuovo servizio di asilo nido per i cittadini di Colleverde è importante ed è un risultato incoraggiante – aggiunge il sindaco Mauro Lombardo – ma il lavoro che resta da fare per la nostra Città è ancora tantissimo».

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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