GUIDONIA – L’albo pretorio del Comune di Guidonia Montecelio è un fiorire di atti amministrativi in apparente violazione della normativa sul diritto alla privacy. Ieri (giovedì 31 marzo), scorrendo le determinazioni dirigenziali pubblicate sul portale istituzionale, si è appreso, ad esempio, che un ex sindaco, il cui nome tuteleremo in relazione a fatti di tanti anni fa e per questo non più soggetti allo stringente esercizio del diritto dovere di cronaca, ha avuto la casa pignorata. Addirittura sul punto di essere messa all’asta.

Ma anche cittadini, più o meno noti, hanno potuto leggere, accanto al proprio nome riportato per esteso, gli esiti di procedimenti giudiziari a loro riconducibili, pagine dense di dettagli spiattellati senza remore o particolari accortezze. Tutto questo accade al Comune di Guidonia Montecelio con un governo a trazione Pd e M5S. Dove, d’altro canto, è ormai abitudine tutelare l’identità di soggetti iscritti a concorsi pubblici. È capitato sovente, negli ultimi mesi, che candidati sottoposti a prove d’esame, non risultati tra i vincitori o gli idonei, sparissero dalle graduatorie definitive di merito. O che i dati personali dei candidati alle procedure di Mobilità venissero indicati con le sole iniziali.

L’effetto Allumiere (lo scandalo delle assunzioni pilotate) ha spinto la giunta Pd e M5S a trattare con ogni riguardo di anonimato i dipendenti comunali (già politici) che chiedevano l’aspettativa non retribuita per meglio svolgere l’altra funzione di amministratore pubblico. Arrivando ad ometterne i nominativi dalle delibere di indirizzo politico e preferendo riportare, al posto delle iniziali comunque riconoscibili, i numeri di matricola. Una scelta fatta per una interpretazione restrittiva delle nuove disposizioni adottate del Garante della Privacy in relazione ai concorsi pubblici, che non è valsa invece per le ultime determinazioni dirigenziali. Forse perché riguardavano cittadini normali (e ex sindaci estranei alla vita pubblica da decenni) e non potenti politici vincitori di concorso?. Sta di fatto che il metodo apparirebbe in violazione delle legge. In quanto la nuova norma, introdotta nel 2021, ha stabilito che i dati particolari sottoposti a tutela «sono tutte le informazioni che riconducono ad un singolo individuo attraverso le sue caratteristiche, relazioni, abitudini, stile di vita e così via». E quindi lo sono anche, tra gli latri, «le informazioni giudiziarie che possono rivelare l’esistenza di determinati provvedimenti giudiziari a carico della persona», indipendentemente dalla giurisdizione. Ecco allora, che leggere sugli atti pubblici il nome per esteso di un ex sindaco di tanti anni fa che sta per avere la casa all’asta a seguito di un provvedimento adottato da un giudice, o di cittadini condannati al pagamento delle spese legali a seguito di procedimenti giudiziari privi di rilevanza pubblica non andati a buon fine, richiama l’attenzione sulle funzioni del responsabile delegato al trattamento dei dati personali e particolari all’interno dell’Ente. Le carte ufficiali indicano Livia Lardo nel ruolo. Il segretario generale era in altre faccende affaccendato?.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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