Guidonia – Arianna Cacioni: «All’amministrazione è mancata la discontinuità con il passato. Il civismo? Finito. Come a Tivoli»
GUDONIA – Arianna Cacioni è consigliere comunale al suo secondo mandato. Alle elezioni comunali di due anni fa risultò eletta con la civica «Città Nuova» a sostegno di Mauro Lombardo Sindaco capitalizzando 404 preferenze, lista di cui oggi è capogruppo in aula. Recentemente è stata eletta dirigente provinciale di Forza Italia, partito con il quale si era già presentata alle elezioni regionali del febbraio 2023. In questa intervista concessa a elisabettaaniballi.com, Cacioni fa il punto sull’amministrazione Lombardo arrivata quasi al giro di boa di metà mandato (a dicembre saranno due anni e mezzo di governo), intervenendo sulle scelte che potrebbero, a breve, portare Fratelli d’Italia formalmente in giunta. Cacioni dice la sua anche sulle criticità che ancora persistono nell’attività amministrativa, elencando le occasioni mancate da una amministrazione finora non del tutto incisiva nell’azione di governo. E parla del futuro del centrodestra locale.
d. La prima domanda è quasi un obbligo per il giornalista, lei si colloca ancora nella maggioranza che sostiene l’esecutivo Lombardo, da poche ore (ormai) ufficialmente allargata a Fratelli d’Italia?
r. «Io ho sostenuto alle ultime amministrative la candidatura di Mauro Lombardo sindaco. Direi quindi che il posto che occupo in maggioranza mi spetti di buon diritto, come penso di essermi conquistata il diritto di dire quando l’azione amministrativa non è sufficientemente incisiva. Cosa che ho fatto puntualmente in questi ultimi due anni. Credo che un miglioramento rispetto al recente passato si veda, quella che mi sembra essere mancata è una netta discontinuità con l’amministrazione precedente. Il mio obiettivo, per questo, è incidere di più in questa maggioranza, certo non andare all’opposizione».
d. Di recente è stata eletta dirigente provinciale di Forza Italia, membro del coordinamento provinciale, per quanto può e vuole ci fa capire qual è e sarà il ruolo del suo partito in questa amministrazione?
r. «Ho sentito il sindaco in consiglio comunale aprire una riflessione sull’entrata di Fratelli d’Italia in maggioranza, mi aspetto che questa eventuale apertura includa tutto il centro destra, in una logica di ricomposizione del quadro politico in senso partitico. Fatico altrimenti a comprendere le ragioni che porterebbero Lombardo a rompere il reciproco impegno che ci siamo dati con il progetto civico che lo ha sostenuto alle elezioni. Quello che poi potrà essere il ruolo del partito si discuterà nei tempi e nelle sedi opportune. Tra le altre cose, è già aperto il tesseramento per il congresso cittadino che si terrà nel prossimo inverno. Da lì uscirà la nuova dirigenza locale ed anche un indirizzo politico condiviso con la segreteria provinciale e regionale. Un dato è certo, Forza Italia è partito affidabile e che possiede una classe dirigente qualificata, capace di contribuire ad un rilancio dell’azione amministrativa auspicato dentro e fuori da Palazzo Guidoni».
d. Da dirigente di uno dei partiti fondatori del centrodestra che governa la Regione Lazio e il Governo del Paese come valuta la scelta solitaria di Fratelli d’Italia di entrare in una maggioranza civica e quale ne saranno le conseguenze sul piano dell’unità del Cdx?
r. «I consiglieri di Fratelli d’Italia hanno posto un tema legittimo, l’aspirazione di essere forza di governo in questa Città. Non credo che ci sia però un accordo di esclusiva sul tavolo, anche perché scarto l’idea che il sindaco Lombardo possa ignorare l’appartenenza organica ad un partito dei consiglieri della sua maggioranza. Certo lo scenario che si andrebbe a disegnare richiederebbe un lavoro politico serio per tracciare una base programmatica nuova da cui partire».
d. Secondo lei, con la mossa di assicurarsi l’appoggio di Fratelli d’Italia con tre anni di anticipo, Mauro Lombardo ha gettato un’opa sulle future scelte, che potrebbero arrivare dal Cdx, ad esempio sulla scelta del futuro candidato sindaco?
r. «Penso che da questa prospettiva sia tentato per arrivare con una ricandidatura forte, anche se credo non ci sia forza di partito che tenga se la città non ha un buon gradimento del mandato svolto da un sindaco uscente. La determinante per me è quindi cosa si fa ora e mi sembra che stiamo facendo decisamente troppo poco. Tra l’altro mi sembra evidente che chi rimane fuori da questo asse, chiunque sia, avrà l’interesse e la necessità di costruire un’alternativa politica che potrebbe essere tradizionale ma se necessario anche inusitata».
d. Pensa che la originaria maggioranza civica così eterogenea abbia ancora una sua ragion d’essere oppure sia destinata a lasciare sempre più campo a Fratelli d’Italia dopo questo matrimonio combinato voluto dal sindaco?
r. «Penso che un eventuale accordo con Fratelli d’Italia determinerà comunque la fine del progetto civico. Probabilmente la fase politica attuale porterà lo stesso alla conclusione di questo tipo di esperienze. Le amministrative a Tivoli appena passate sono abbastanza emblematiche di questa inversione di tendenza. Del resto, il progetto civico, almeno quando io ci sono entrata per sostenere la candidatura di Lombardo sindaco, doveva essere un aggregato apartitico almeno a livello locale, unito per la realizzazione di un programma, in cui il valore aggiunto lo davano le persone che c’erano dentro, sia dal punto di vista politico che elettorale. Se poi è il sindaco il primo a riconoscere il valore dei partiti facendoci degli accordi che li portano a governare la città, così come ha fatto Lombardo prima con il Pd e ora con FdI, non capisco quale sia il senso di continuare ad essere civici».
d. Questa nuova maggioranza allargata sarà in grado di fare decollare questa amministrazione fin qui incerta nell’attuazione del programma?
r. «Negli ultimi due anni ho evitato di commentare pubblicamente le scelte politiche del sindaco Lombardo, anche comprendendo la difficoltà di mettere in piedi un’amministrazione che governi una città complessa come Guidonia. Oggi mi sento, però, di dire che per parte nostra, ed intendo il nostro gruppo politico, non è mai mancato il sostegno in termini di idee e di competenza amministrativa. Ci siamo adeguati, però, agli strumenti che Lombardo ha voluto riconoscerci. Secondo me uno spazio non adeguato rispetto al contributo che avremmo potuto dare. Non sono in condizione di dire in questo momento se questa condizione cambierà con una eventuale entrata dei partiti di centrodestra. Sicuramente lo auspico ed in questo senso va il mio impegno».