GUIDONIA – Ormai è chiaro ai più: «il buco» è una figura retorica inventata dai grillini per prendere il potere al Comune di Guidonia Montecelio. È una fandonia che crea però danni collaterali gravissimi come la disincentivazione al pagamento dei tributi. Sempre meno famiglie versano all’erario locale le tasse dovute, un po’ perché non hanno indietro i servizi un po’ perché hanno scoperto che se non paghi il Comune non fa niente, mica ti manda gli esattori alla porta. Questo è il quadro desolante emerso in aula ieri durante la disamina dei documenti relativi al Rendiconto di Bilancio 2019, approvato con i soli voti della maggioranza e coperto dall’ex capogruppo 5Stelle Giuliano Santoboni con la favoletta del «buco». Il disavanzo di gestione, 3 anni fa, era di circa 45 milioni oggi ridotto a 35 grazie all’utilizzo parziale dei 25 milioni di prestito richiesto nel 2017 dal commissario prefettizio al Governo, e soprattutto per le scelte politiche grilline di tagliare tutti i servizi alla persone, le opere pubbliche, le manutenzioni stradali, le spese assistenziali, di tutto e di più.

Breve storia triste: l’unica voce di spesa rilevante non vincolata al Comune sembrano essere gli inutili gettoni/emolumenti pagati ogni mese a Santoboni e compagnia. Sindaco Michel Barbet e assessori compresi.  D’altro canto, l’incapacità di gestione delle sempre più esigue risorse economiche a disposizione dell’Ente, fa il paio con la incapacità cronica della classe dirigente 5Stelle di reperire fondi straordinari. I numeri che spiegano lo stato dei conti sono, da questo punto di vista, impietosi: zero euro di soldi europei sono entrati in cassa. E la politica del taglio lineare ai servizi non ha coinciso con il recupero dell’evasione fiscale record, che in grande prevalenza aveva determinato lo sbilanciamento dei conti passato dalla narrazione favolesca de «il buco». Gli oltre 4milioni di mancate entrare sugli affitti popolari restano da riscuotere, con l’aggravante registrato tra il 2019 e il 2020 che gli sfratti esecutivi sono inspiegabilmente fermi, gli inquini morosi continuano a non pagare e nessuno fa niente. C’è un dato che meglio di altri registra l’andazzo del governo 5Stelle in una città di 100mila abitanti: sull’accertato Tre Esse, l’agente della riscossione, quello che il Comune recupera nel 2019 tra multe e imposte dirette e indirette mai pagate oscilla tra il 3 e il 10 per cento. Somme risibili. Basti considerare che nel corso dell’anno scorso, solo di ammende stradali, l’Ente ha incassato poco più di 100mila euro: 1 euro per abitante. Se pochi pagavano in passato, sono sempre di più quelli che hanno smesso di farlo, e le cose andranno peggio nel 2020, colpa della crisi economica e della Covid 19.

I numeri del Bilancio Consuntivo sono ben raccontati nell’intervento fatto in aula dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo che di seguito riporto integramente.

«Siamo al bilancio consuntivo e ovviamente non la ringrazio (rivolto a sindaco ndg). Primo per le modalità online di questo consiglio comunale, considerato che avete richiesto ai dipendenti di rientrare dallo smartworking ma non avete il coraggio di affrontare de visu il consiglio comunale con giusitificazioni risibili e mistificatorie con cui avete anche risposto al Prefetto di Roma. Oltremodo, per la terza volta, su tre bilanci di vostra competenza ho ricevuto una diffida insieme ai colleghi d’opposizione visto che lei e i consiglieri che le sono rimasti assiepati dormite. Questo Comune è l’ultimo in Italia ad approvare il Bilancio del 2019 se ci riuscirete.
 Un Bilancio che, oramai dovrebbe averlo imparato, non è un atto meramente ragioneristico. Non è fatto solo matematico ma come ho già detto è la somma che gli assessori hanno voluto sostenere in un quadro di fattibilità e sviluppo. Il Bilancio non è un esercizio algebrico ma la Bibbia di una giunta politica. Crea indirizzi, indica, determina, designa, manifesta precisa, mostra, denota le strade da percorrere all’intera comunità. Suggerisce, consiglia e propone lo sviluppo della società. Nulla di tutto questo è presente nel baillame di migliaia di pagine, di numeri e di codici.
 Siete riusciti a tarpare le ali degli aneliti e delle speranza ed anche ai sogni della comunità. L’evoluzione, il miglioramento, l’incremento e l’accrescimento del progresso civile e sociale l’avete sostituito con l’algebra.
 Non i numeri si chiedono alla politica ma la capacità di sviluppare la Città in quanto comunità economica e sociale; 
l’indicatore di tempestività dei pagamenti è pari a 212,08 giorni. Oltre 30 mln di euro di pagamenti posteriori alla scadenza.
 Non è questo il modo virtuoso di aiutare le aziende ed i professionisti che hanno reso a codesto Ente un bene o un servizio. Pagare dopo sette mesi non aiuta le imprese e i dipendenti. Lei è va a braccetto con la burocrazia. Provi a prendere le indennità di carica dopo sette mesi così potrà confrontarsi con i creditori dell’Ente che dice di voler amministrare. Signor Barbet con i saldi mensili che da novembre 2017 le chiedo, le confermo che mediamente i soldi sul conto corrente del Comune non scendono sotto i 15/19 mln di euro. Così mentre lei si diverte a fare Paperon de Paperoni le maestranze stringono la cinta.
 Quanti decreti ingiuntivi abbiamo ricevuto? Quanti ricorsi al Tar per i pagamenti non completi di spettanze professionali? Ma che razza di gioco è? Vuole rimandare i pagamenti in tutti i modi pur di far quadrare i numeri ? O si sta semplicemente divertendo?
 O ci sono i soldi, si fa un bando o si affida, si crea un capitolato sul bilancio, si verifica e si paga. Così è parte integrante di un sistema economico e virtuoso. Ma sappiamo che per ideologia il vostro movimento pensa che gli imprenditori siano tutte sanguisughe, che vivono sulle spalle delle comunità: per questo da due mesi non si convoca la commissione commercio».

«Le conclusioni del collegio dei revisori sono orribili:
 1) Dismissioni del patrimonio immobiliare pari a zero
. 2) Incassi da recupero evasione: risibili. 
3) Riscossioni residui attivi:  insufficienti. 
4) Non si è ancora provveduto all’inventario dei beni patrimoniali benché l’obbligo di legge.
 È stato lei ed i suoi assessori a proporre il ripiano del deficit con l’alienazione del patrimonio immobiliare che neanche conoscete per intero. Perché non avete venduto? Quando a Monontecelio si trasformano i tubi antincendio in altalena. La colpa non dei vandali ma di chi non ha speso 1000 euro in telecamere di sorveglianza. Quando si permette a centinaia di famiglie rom di assediare un’area industriale, defecare dovunque, gettare immondizia e sudiciume vari in ogni angolo, di strappare le condotte dell’acqua e fare giocare i bambini in pozze di plastica è giustificato dalla cinematografia neorealista non in Ente pubblico. Lei acquisterebbe un lotto di terreno industriale in tale contesto?
 All’atto dell’insediamento fu lei Barbet a parlare di internalizzazione ovvero tutti i servizi riaffidati ai dipendenti. Meno male che c’è la Tre Esse devo dire.
 Le mancate entrate hanno numeri mostruosi. Imu, Tari,Tarsi, Tia, Tares fanno spavento non soltanto perché come residui attivi a fronte di 43.412.619,28 ne sono stati riscossi 8.309.135,08 pari al 19,14 %.
 La riscossione in generale è passata dal 33% del 2018 al 10,39 del 2019.
 Non ci sono crediti inesigibili è scritto dal Collegio dei Revisori. Ma esiste un limite. 
Si chiama prescrizione dell’imposta sui rifiuti è di cinque anni, come per tutti i tributi locali.
 In particolare, i tributi locali si prescrivono nel termine di cinque anni dal giorno in cui il tributo è dovuto o dal giorno dell’ultimo atto interruttivo tempestivamente notificato al contribuente. L’applicazione del termine più breve di 5 anni (al posto di quello ordinario di 10 anni) è stata affermata anche dalla Cassazione. 
Accanto alla prescrizione, la pubblica amministrazione deve rispettare anche il termine di decadenza. In particolare il titolo esecutivo (cioè la cartella di pagamento o l’ingiunzione fiscale) deve essere notificato al contribuente, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui l’accertamento è divenuto definitivo. L’accertamento diviene definitivo decorsi 60 giorni dalla data di notifica. Come stanno di fatto le cose non è dato di conoscere. Ritengo in veritiero questo Bilancio perché non specifica tale risultanza. 
La scadenza per il Comune per effettuare controlli, pena la decadenza, è il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata commessa la violazione.
 Per la refezione scolastica si reitera quello già riferito negli anni scorsi. 
Ci sono poste attive in bilancio per 177.315,38 relative alla refezione scolastica del 2005!! Poi però dal 2010 al 2017 per un totale di 3.667.954,99. Come pensiamo di riscuotere tali cifre oltre i 5 anni e senza nessun atto formale? 
Con Ecoitalia srl la società che ha gestito la discarica dell’inviolata vantiamo crediti per 763.896,56 per gli anni 2010, 2011 e 2013 come è scritto in Bilancio. Sugli oltre 20 mln di euro che la società ha riferito a questo Ente come royalties negli ani in cui fino a 42 Comuni hanno sversato i Rifiuti Solidi Urbani. Ma cosa abbiamo fatto per acclarare tale credito?
 Con Acea abbiamo un debito al 31 dicembre 2019 di 1.454.689,43 e vantiamo inoltre un credito per 3.950.468,26.
 Seppure siamo partecipi allo 0.003 % del capitale della Società, Acea non ha risposto alle note inviate da questo Ente per appianare le discrepanze e riscuotere la somma a nostro favore. Ma qualcuno oltre a Lei è mai andato all’assemblea degli azionisti per farsi sentire? Sappiamo di certo che lei Barbet era presente nel dicembre del 2018 all’assemblea dei sindaci e fu tra i nove che votò per l’aumento dei costi dell’acqua. Mentre altri 16 sindaci si astennero e 27 votarono contro. Vinse il “peso di rappresentanza”. Ma proprio perché grandi rappresentanti della società ha mai provato a far restare aperto l’ufficio in questa città che conta centomila residenti? 
Per il Codice della strada siamo al ridicolo:
 su 1,077 mln di euro di sanzioni sono stati riscossi 111 mila euro: il 10,39%. Abbiamo in corpo oltre 5,7 mln di sanzioni da riscuotere e ancor più fa lievitare la cifra del Fondo crediti dubbia esigibilità) a 6,6 mln.
 Per la Tari al 1.1. 2019 avevamo 23.229.391,18 di crediti
. Nel 2019 sono stati riscossi 419.528,73 di euro pari all’1,81%, i residui ammontano a quasi 28 mln di euro.
 Per Imu al 1.1.2019 c’erano 11.402,000,00 di crediti da riscuotere, nel 2019 666mila pari al 5,84%, i residui ammontano ad oltre 10 mln di euro. Per gli affitti degli immobili e di cui non è aggiornato l’inventario al 1.1.2019 avevamo un credito per oltre 4 mln. Sono stati riscossi 216 mila euro pari al 5,36%. Residuano allo stato 4.380.785,06 di crediti per affitti non riscossi. Al 31 dicembre 2019 avremmo dovuto incassare 137.424.846,10.
Avremmo dovuto pagare 47.947.142,93. Come si giustifica, signor sindaco, di tutti questi mancati incassi? Sono veritieri e se la risposta fosse positiva ci dica cosa intende fare per la compiuta riscossione che nel 2020 sarà di certo peggiorata a causa della pandemia da Covid -19. Tranne per i consiglieri di maggioranza, in vacanza all’estero con famiglia o quarantenati, come si è giustificato il presidente del consiglio con il signor Prefetto»?.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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