GUIDONIA – In quell’attività di informare, che consiste nel trasferire all’opinione pubblica la conoscenza di fatti altrimenti ignorati ma di indubbia rilevanza pubblica, nemmeno lontanamente è contemplato l’aspetto moralistico, come usavano i grillini quando non erano Casta e nel segno dell’onestà sottraevano le mogli a un destino da navigator. È quanto non è accaduto per la signora Stefania Di Marsilio, consorte di Paolo Aprile, il già candidato sindaco (siamo nel 2009) della Lista civica Il Faro, l’embrione del grillismo moderno che avrebbe dato luce a personalità pubbliche (eccellenti) come il deputato di Collegio Sebastiano Cubeddu.

Una famiglia politica cresciuta tra ambientalismo, parrocchia e Carnevale, via via sempre più potente, che 4 anni fa, nella casella di numero due dell’amministrazione, mise proprio Aprile alle calcagna di Michel Barbet, eletto sindaco con il M5S. Nell’incarico di vice durò poco, solo qualche mese, ma non senza conseguenze. Nel senso più benevolo del termine. Perché la consorte di Paolo Aprile, fino al 2019 impiegata per anni in alcune agenzie di viaggio con contratti altalenanti, nell’ottobre del 2019 venne assorbita/assunta come navigator.

Figure specializzate, inventate dal grillismo nel frattempo arrivato al governo del Paese, che avrebbero dovuto, attraverso specifiche competenze nella materia giuslavorista, gestire il Reddito di cittadinanza e rivoluzionare i numeri occupazionali. Profili selezionati direttamente dall’Anpal, grazie alla Convenzione tra la stessa ANPAL Servizi Spa e la Regione Lazio, in connessione con le strutture parlamentari e di governo dove in ruoli chiave, prima dell’assorbimento attraverso una procedura di selezione, a scrivere la legge ci pensava lo stesso Cubeddu (nella Commissione Lavoro della Camera dei Deputati) in stretta collaborazione con Nunzia Catalfo, ex ministro del Lavoro e «mamma» della riforma del Rdc, (navigator compresi), nemmeno a dirlo del M5S.

La signora Aprile, finita nella graduatoria degli idonei non vincitori della selezione pubblica per navigator tenuta a Roma a fine giugno del 2019, ha quindi preso il posto a ottobre di quello stesso anno: durata contrattuale 18 mesi, in scadenza nelle prossime settimane. È stata da allora impiegata all’interno di un Centro per l’impiego (Cpi) con la specifica funzione di occuparsi di Rdc e di creare nuova occupazione, ha guadagnato 41.767,55 euro, al lordo delle ritenute di legge, previdenziali, assistenziali e assicurative, più 300 euro lordi forfettari per spese connesse. Adesso, con l’esercito dei colleghi, 2.978  i navigator o «facilitatori» d’Italia, chiede la stabilizzazione del contratto a tempo indeterminato.

Proprio il 19 marzo 2021 è intanto arrivata la buona notizia della proroga del contratto almeno fino al 31  dicembre 2021. Lo stipendio dei navigator italiani è salvo, poi si vedrà. Erano in scadenza il 30 aprile ma una norma del prossimo Decreto Sostegni ha prorogato tutti fino a fine anno. Una scelta davvero incomprensibile dell’attuale governo, quella di preservare il posto a un mini-esercito, che non ha prodotto risultati, nuova occupazione né ha sconfitto la povertà. Come riporta l’Huffington Post in un articolo del 19 marzo 2021.«Prendendo gli ultimi dati disponibili dell’Anpal – scrive il sito – il quadro è desolante: a ottobre dello scorso anno su 1.369.779 percettori di reddito di cittadinanza tenuti a firmare il patto per il lavoro, solo 192.851 avevano un impiego in corso, di cui la maggior parte a tempo determinato. Se passiamo dai valori assoluti alle percentuali, la sproporzione si vede meglio: solo il 14% era in quel momento al lavoro. Davvero pochino per valutare soddisfacente uno strumento che nella mente del suo ideatore – Mimmo Parisi, presidente Anpal – avrebbe dovuto rivoluzionare le politiche attive del lavoro, da sempre croce senza delizia del sistema di welfare italiano».

Ovviamente abbiamo contattato la signora Di Marsilio, avremmo voluto rivolgerle alcune domande sull’impiego, sulle competenze maturare nel mondo del lavoro prima di approdare tra i navigator, discutere il suo curriculum pubblico, la risposta è stata un no comment.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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