GUIDONIA – «Non emergono sufficienti elementi per discostarsi dall’assetto cautelare definito dal Tar nell’ordinanza impugnata». Così, il Consiglio di Stato, ha confermato quanto già disposto dal Tribunale amministrativo del Lazio (Tar) con l’ordinanza dell’11 maggio 2023. Quando i giudici di primo grado avevano accolto la richiesta di sospensiva del divieto di transito a tutti i mezzi a motore non autorizzati imposto dall’Ente Parco dei Monti Lucretili su via dell’Inviolata. Al centro del contendere, il traffico generato dai camion dell’Ama Spa carichi di rifiuti in arrivo dalla Capitale. Sospensiva confermata dal Consiglio di Stato con l’ordinanza cautelare del 26 giugno scorso. Ecco le motivazioni: «Considerato che, in particolare, resta impregiudicata la definizione nel merito della vicenda processuale, appare ragionevole il bilanciamento dei contrapposti interessi operato dall’ordinanza impugnata, con particolare riferimento all’esigenza di garantire la continuità del servizio di smaltimento dei rifiuti», si legge nel provvedimento.

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Ora, sarà ancora il Tribunale amministrativo del Lazio (Tar) a pronunciarsi nel merito (definitivamente) l’11 ottobre 2023, chiamato a decidere le sorti della deliberazione adottata dal consiglio direttivo dell’Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili n.4 del 19/01/2023 e relativa all’approvazione «del disciplinare per il rilascio di permesso di transito nel Parco Regionale Archeologico Naturale dell’Inviolata e dell’allegato Disciplinare (doc.1) e di ogni altro atto conseguente, presupposto o comunque connesso, ancorché non conosciuto».

L’atto del Parco Regionale dei Monti Lucretili (che è Ente gestore del Parco Archeologico dell’Inviolata), poi impugnato dalla Città metropolitana di Roma, tendeva a stabilire quali veicoli potessero circolare all’interno della riserva dell’Inviolata, vietando il passaggio dei mezzi a motore privi dell’autorizzazione rilasciata dallo stesso Ente Parco, sull’unica strada di accesso e in un’area che è di transito per i camion di Ama Spa diretti al TMB di Guidonia Montecelio carichi dei rifiuti di Roma Capitale. Ora la circolazione su via dell’Inviolata è tornata libera. Fino a diversa ed eventuale disposizione del Tar del Lazio. La decisione del Parco era stata motivata (e supportata) dalla legge regionale, la numero 22 del 1996, che ha istituito la riserva dell’Inviolata inserendola nel sistema dei parchi e delle riserve naturali del Lazio. In quel dispositivo, l’allora consiglio regionale della Pisana, secondo le interpretazioni del presidente dell’Ente Parco Barbara Vetturini, avrebbe espresso il divieto alla circolazione e alla sosta dei mezzi motorizzati, fatta eccezione per i mezzi di servizio del Parco e comunque di quelli dotati di permesso.

Il divieto di transito ai mezzi a motore aveva interessato prevalentemente i camion dell’Ama diretti al TMB, un impianto usato attualmente da Roma e dal suo sindaco  Roberto Gualtieri per trattare una parte dei rifiuti provenienti dalla Capitale. L’avvocatura dell’ex provincia di Roma, il 23 marzo scorso, aveva presentato ricorso al Tar chiedendo l’ annullamento della delibera del Parco dei Monti Lucretili. Secondo la Città Metropolitana, l’approvazione del disciplinare per il transito nel parco naturale dell’Inviolata, era “illegittima perché adottata da soggetto privo di competenza” . La sospensiva disposta dal Tar trova ragione nella impossibilità di interrompere l’attività di un servizio essenziale quale il trattamento dei rifiuti domestici.

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AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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