Guidonia – All’Urbanistica Lombardo riparte da Barbet: confermato il dirigente. Il «buongiorno del mattino» non si vede
GUIDONIA – Una conferma semestrale, eventualmente prorogabile per un periodo di eguale durata. Cristina Zizzari resta a capo dell’Urbanistica, settore strategico della amministrazione guidoniana. Così ha deciso il nuovo sindaco (civico) Mauro Lombardo che lunedì 4 luglio ha firmato il decreto di nomina (il numero 79 ECCOLO).
Le formule e i tecnicismi utilizzati per ri-accomodare l’architetto nell’incarico dirigenziale saranno adesso oggetto di verifica da parte del Nucleo di valutazione (Nuval), organismo di controllo non proprio neutro in quanto «estensione» del sindaco precedente, il grillino Michel Barbet. Come accadde per il collega Niccolo Roccolino, al contrario ora rimosso dalle Finanze comunali in quanto di indirizzo fiduciario del 5Stelle, l’incarico a Zizzari venne (solo qualche mese fa) lungamente contestato nei requisiti di legittimità dalle opposizioni, ossia da quei consiglieri comunali – su tutti Arianna Cacioni e Paola De Dominicis – oggi colonne portanti della nuova amministrazione civica di Mauro Lombardo.
Senza ri-entrare troppo nei dettagli già ampiamente trattati su questo sito d’informazione indipendente, va sottolineato che esposti e segnalazioni riguardanti la nomina e la gestione Zizzari finirono all’attenzione di Prefettura di Roma e Procura della Repubblica di Tivoli. In particolare, le anomalie avevano riguardato questioni come la dismissione del patrimonio immobiliare (con la svendita del macrolotto di Tavernelle di proprietà dell’Ente), ma anche i ripetuti conflitti d’interesse dell’architetto legati al coniuge, un noto professionista operante nel settore della progettazione edilizia e in questa veste «chiamato» ripetutamente ad intrattenere rapporti di lavoro con l’Ente.
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In ultima battuta, nei mesi scorsi, proprio l’incarico dirigenziale conferito a Zizzari da Barbet nel luglio del 2021 (in apparente violazione di legge), aveva scatenato un vespaio di polemiche e strascichi di natura giudiziaria.
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Eppure, insediato Lombardo alla guida del Comune di Guidonia Montecelio lo scorso 29 giugno, tra i primi atti prodotti dal nuovo corso c’era la conferma dell’architetto a capo dell’Urbanistica. Settore dove la «carne al fuoco» non manca, e molteplici risultano essere le procedure in stallo: dalle concessioni edilizie sui lotti interclusi al perfezionamento degli atti di vendita del macrolotto, per finire al Car (Centro agroalimentare di Roma) di cui l’amministrazione Barbet ha disposto, con gli ultimi provvedimenti adottati prima di licenziarsi, il raddoppio della volumetria.
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I bene informati parlano di incarico temporaneo conferito a Zizzari in attesa della selezione curriculare che, a breve, dovrebbe individuare un nuovo dirigente. Sei mesi, massimo un anno è scritto nel decreto di nomina. Questo il tempo che si è preso Lombardo per sbrigare le procedure concorsuali, una durata comunque sufficiente all’architetto per condurre in porto programmi urbanistici già improntati che, però, con il subentro della nuova amministrazione, avrebbero avuto bisogno di una sacrosanta revisione proprio perché lungamente contestati dall’opposizione del passato oggi divenuta maggioranza.
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C’è poi un profilo più squisitamente formale, legato alla formulazione dei contenuti del decreto, a lasciare perplessi gli osservatori. Cristina Zizzari è un funzionario incaricato dirigente in forza di un articolo (il 17 al comma 13) del Regolamento comunale sul funzionamento degli uffici e dei servizi che, però, non si poteva applicare al caso dell’architetto, in quanto, al momento della nomina, figura sprovvista della titolarità di una posizione organizzativa all’interno della struttura comunale e più propriamente di settore. Appare quindi evidente l’ennesima forzatura di legge operata senza soluzione di continuità (e nella migliore tradizione) anche dal neo sindaco Lombardo, materia che dovrebbe finire (il condizionale è d’obbligo) come minimo nel mirino della nuova opposizione di centrodestra pronta a giorni ad insediarsi insieme all’intero consiglio comunale. C’è grande attesa.