Guidonia – Alberto Cuccuru, non son certo rose e fiori, il caos calmo nel M5S agita l’alleanza
GUIDONIA – Le grandi manovre non sono finite. Ora si cerca una strategia per fare rientrare i maldipancia grillini che male hanno digerito la scelta di Alberto Cuccuru. Loredana Terzulli, presidente del consiglio comunale, era uno dei nomi messo sul tavolo delle trattative. Ma anche Maurizio Celani, consigliere e presidente della commissione Toponomastica, credeva ci rappresentare una opzione di peso da prendere nella giusta considerazione. Invece, l’alleanza Pd e M5S ha calato in fretta e furia il nome di Alberto Cuccuru, l’avvocato scout, origini sassaresi e una passata vicinanza a «Il Faro», la lista civica che nel 2009 tentò una sfortunata avventura elettorale in città (in corsa per fare il sindaco c’era Sebastiano Cubeddu).
I bene informati raccontano di forti tensioni grilline con ripercussioni addirittura sulla composizione della lista del M5S. Per ricomporre il quadro, già sarebbero in programma riunioni: gettare acqua sul fuoco e spegnere il dissenso, la strategia. A tentare di riportare tutti a più miti consiglio starebbe lavorando il segretario provinciale del Partito democratico Rocco Maugliani, dato per impegnato in una serie di incontri anche mirati alla costruzione del campo largo che, è la speranza dei notabili, potrebbe meglio tenere la candidatura civica di Alberto Cuccuru. Poi, c’è il caso Michel Barbet. Il sindaco uscente, a detta dei pentademocratici, attraversa una felice fase politico amministrativa, fatta di azioni mirate a combattere il degrado diffuso. La giunta mista, in questi giorni, compie sei mesi e la città è tutta un micro cantiere. Merito prima di tutto di Barbet al timone del nuovo governo, una evidenza che non spiegherebbe allora la mancata riconferma. La domanda che agita i sonni degli indisciplinati grillini, irriducibili del grillismo rimasti ancorati all’impresa del 2017, è perché Cuccuru e non Michel?
Ieri, in una nota stampa congiunta diffusa da Rocco Maugliani e Bruno Astorre, il secondo segretario regionale del Pd, i toni rivolti a Barbet sono da de profundis, «vogliamo rivolgere un pensiero al sindaco Michel Barbet» per il suo passo indietro. Non si conosce la reazione di «Micha», se scaramantica e irriverente, resta il fatto che, alla fine dei giochi, Barbet si è rivelato tutt’altro che «ingombrante» per le trame democratiche. A differenza di quanto accaduto in altre importanti città dove i sindaci uscenti del M5S sono stati confermati per un secondo mandato o, quando hanno fatto il passo indietro, è perché raggiunti da provvedimenti giudiziari incompatibili con la carica. A Guidonia Montecelio, ancora determinante nel giocare l’ultima mano a favore di Cuccuru, sarebbe stato Sebastiano Cudebbu, che nel 2017 aveva inventato la candidatura di Barbet e che stavolta ne avrebbe cancellato le aspirazioni. Un deputato tutt’altro che amato dalla base grillina, con poche eccezione. Comunque, ora il dado (del sindaco) è tratto, mentre le aspirazioni del centrosinistra devono ancora prendere la forma di una coalizione più ampia. Verso una vittoria che manca da 17 anni ma che non è affatto scontata.