GUIDONIA – Una valutazione «abnorme» dei titoli di servizio maturati nella pubblica amministrazione rischia di bruciare le speranze dei candidati più giovani e preparati, favorendo un meccanismo, nell’attribuzione del punteggio finale, che potrebbe premiare gli «imbucati» nelle segreterie dei vertici politici (di sindaci ai presidenti di regione), negli assessorati, nei gruppi consiliari o parlamentari, i cui contratti sono da considerarsi «assimilabili» alle categorie di ruolo nella pubblica amministrazione.

I concorsi per l’assunzione di 48 nuove unità di personale sono già un caso a Guidonia Montecelio. Non smette di far parlare di sé il Comune più grande della provincia di Roma, balzato agli onori della cronaca mesi orsono per lo scandalo delle 9 assunzioni pilotate dalla «graduatoria dei miracoli» del Comune di Allumiere: (NE ABBIAMO SCRITTO QUI:  La graduatoria fa miracoli, entrano il consigliere (Pd) di Roma Capitale e il portaborse del grillino Porrello). Stavolta nel mirino finiscono i bandi di concorso pubblicati giorni addietro (il 19 ottobre) sulla Gazzetta Ufficiale e sul Portale istituzionale del Comune di Guidonia Montecelio. Dove l’amministrazione pentademocratica ha deciso di attribuire una valutazione eccessiva ai titoli cosiddetti di servizio rispetto ai titoli di studio, sollevando le perplessità (e l’indignazione) di candidati giovani e preparati, laureati e con Master di I e II livello, che rischiano di finire tra i non idonei nella graduatoria finale di merito per il semplice fatto di non avere maturato esperienza, anche solo come portaborse, all’interno degli enti locali, della pubblica amministrazione in generale.

L’articolo 14 dei bandi di concorso è uguale per tutti i profili o categorie per la quali è prevista l’assunzione

In molti hanno segnalato la particolarità dei bandi a questo sito d’informazione indipendente. In effetti la scelta, seppure legittima, di attribuzione di un massimo di 5 punti (1 punto per ogni anno lavorato) per gli anni nei quali si è prestato servizio, genericamente definito, presso le amministrazioni pubbliche, oltre che strana, appare discriminatoria. Soprattutto se messa in relazione con i soli 2 punti riconosciuti invece, complessivamente, per i titoli universitari (fino a 3 con i Master post laurea) di cui tanti giovani preparati dispongono. Senza contare il fatto che i punti, tra titoli di studio e di servizio, sono cumulabili e consentono a certi candidati di arrivare a quota 8. Se fosse un risultato calcistico da stabilire a tavolino la partita finirebbe 8 a 3 a favore dei portaborse laureati con Master che abbondano nelle segreterie politiche. Senza ancora aver toccato la palla delle prove concorsuali, i cui punteggi verranno stabiliti dalle commissioni giudicatrici, già un buon aiuto preventivo per tutta una categoria di candidati ben descritta nella premessa. Addetti stampa, assistenti, tutti detentori di incarichi nella stragrande maggioranza dei casi di matrice politica. Come Allumiere insegna: quella graduatoria di merito finita nella bufera tracciava perfettamente i profili di questo tipo di candidati, zeppa com’era di segretari e quadri di partito, quasi tutti del Pd e del M5S, finiti assunti a tempo indeterminato anche a Palazzo Guidoni, oltre che al Consiglio regionale del Lazio e in altri Comuni della provincia di Roma.

Anche il bando per operai specializzati (idraulici e falegnami) attribuisce punteggi «abnormi» e irragionevoli ai titoli di studio universitari

Altre particolarità dei bandi di concorso guidoniani (la cui domanda per partecipare scade il 18 novembre). Come ha spiegato l’assessore al Personale (M5S) Andrea Saladino in un celeberrimo video recitato al fianco del sindaco (grillino) Michel Barbet, il nuovo Piano assunzionale prevede 48 nuovi dipendenti: 35 arriveranno dai concorsi pubblici; 5 da mobilità esterna e 8 per scorrimento di graduatorie già esistenti. I posti messi a concorso per titoli ed esami riguardato diversi profili professionali e categorie. Servono 5 tra operai specializzati e messi comunali (B3); 19 tra istruttori amministrativi e contabili (C1); 5 istruttori direttivi assistenti sociali (D1); 6 istruttori di vigilanza – Polizia municipale, posizione di accesso C1). Bandi diversi e per differenti profili, che prevedono però la medesima valutazione «abnorme» dei titoli di servizio. Ma anche, altra stranezza, dei titoli di studio per le categorie più basse (B3), dove basta la licenza di terza media inferiore al candidato che aspiri a fare l’idraulico o il falegname per il Comune, che potrebbe tuttavia vedersi scavalcato dal laureato con Master a parità di risultato nelle prove d’esame.

Perché non siano «vestitini su misura per qualcuno», la scelta legittima delle amministrazioni di attribuire una propria discrezionale valutazione dei titoli – sia di servizio che di studio – deve avere il limite della ragionevolezza. E ancora, per la per giurisprudenza consolidata, la scelta «deve sempre essere posta in correlazione logica col posto che si deve occupare, al fine di non stravolgere il risultato ultimo del punteggio, che può risultare viziato da una valutazione dei titoli incongrua o eccessiva». Per spiegarla ancora in parole povere: a fare la differenza nella scelta del meccanico addetto al cambio gomme delle auto dei vigili, non può essere un Master in Business e Administration. Né ad aggiustare il punteggio utile all’assunzione di un impiegato addetto alla fotocopiatrice può contribuire l’esperienza di portaborse del sindaco di turno. A Guidonia Montecelio invece, la sovrastimata valutazione tecnico-discrezionale dei titoli di servizio concorre a determinare uno svantaggio preventivo per i tanti giovani usciti dall’università a pieni voti. Per le categorie meno professionalizzate, come gli operai specializzati, il divario è reso più largo dalla valutazione enorme attribuita ai titoli di studio superiori. Sarà difficile per il falegname, per quanto bravo, spuntarla. (To be continued)

  

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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