Gli idonei non sono tutti uguali, per i 700 dei concorsi di Roma Capitale niente posto fisso
GLI IDONEI nei concorsi pubblici non sono tutti uguali. Quelli politicamente sgraditi restano infatti a bocca asciutta: per loro niente posto fisso. L’evidenza è sufficientemente lapalissiana, dal momento che a scegliere nel mazzo delle graduatorie tecnicamente valide, disponibili presso altri enti e/o amministrazioni pubbliche, c’è sempre la politica che nei Comuni o alla Regione Lazio indirizza e decide. Nell’agosto scorso così è successo ai «dannati» delle graduatorie di Roma Capitale. Un esercito di 700 candidati idonei non vincitori di concorso che si è riunito in un comitato di rappresentanza, arrivato a proporsi alle amministrazioni comunali di Tivoli e Guidonia Montecelio. Con due email fatte recapitare ai sindaci, rispettivamente il civico Giuseppe Proietti e il grillino Michel Barbet, a fine agosto dell’anno scorso segnalavano la disponibilità delle graduatorie ancora in vigore che sarebbero rimaste valide fino al 30 settembre 2020. Nessuno li ha presi in considerazione. E le decisioni sono andate in altre direzioni.
La via intrapresa da entrambi i Comuni, e nello stesso giorno, il 31 dicembre del 2020, è stata di attingere alla «graduatoria dei miracoli» di Allumiere. L’assessore al Personale di Guidonia Montecelio, il 5Stelle Andrea Saladino, ripete il mantra della regolarità delle procedure, di scelte non condizionate da nessuna discrezionalità. Eppure, ricorrendo a graduatorie già formate di cui si conoscono già i nomi di chi assumere, si finisce per scegliere Allumiere, dove i «famosi» del Pd e M5S sono la netta maggioranza. Nel caso del Comune di Guidonia Montecelio c’era il precedente dell’anno prima. Quando al 31 dicembre 2019 i «famosi» del Partito democratico erano arrivati dalla graduatoria del Comune di Palestrina (città di residenza dell’assessore Saladino). Una pratica indirizzata, appunto, dalla politica. Dalla giunta comunale con l’adozione della delibera 97 del 7 novembre 2019, dove quel «criterio» introdotto dall’esecutivo è stato alla fine dirimente: prediligere la graduatoria «più recente» disponibile presso altri Enti per assorbire, senza fare concorsi in casa, nuove unità di personale. Le graduatorie«più recenti» non potevano che essere quelle del Comune di Palestrina nel 2019 e del Comune di Allumiere nel 2020.
Un suggerimento arrivato a novembre scorso alla Pisana. Dove l’atto di indirizzo dell’Ufficio di Presidenza sulle nuove assunzioni indicava agli uffici proprio l’utilizzo delle graduatorie più recenti: anche nel caso della Regione, quelle del Comune di Allumiere. Se al contrario avesse indicato lo scorrimento delle «graduatorie più vecchie», scelta legittima e libera da vincoli di legge, le scelte sarebbero potute ricadere sui concorsi di Roma Capitale del 2013, 2015 e 2017. Che offrivano, tra l’altro, una varia gamma di profili specialistici: architetti, funzionari esperti in processi comunicativi e informativi, istruttori di servizi culturali, turistici e sportivi, redattori di pagine web, esperti in merceologia delle derrate agro alimentari: tutti profili categorie C e D del contratto del pubblico impiego enti locali, come quelli selezionati dal Consiglio regionale del Lazio, dai Comuni di Tivoli e Guidonia Montecelio, dalle altre amministrazioni da giorni nel vortice di «concorsopoli».
Questa vicenda degli esclusi di Roma Capitale è venuta alla luce proprio a seguito dello scandalo che ha scosso la Regione Lazio fino alle dimissioni del presidente del Consiglio Regionale, il Dem Mauro Buschini. Grazie alla segnalazione di Carla Pusceddu in rappresentanza «del Comitato 22 procedure per la giustizia, che rappresenta gli idonei delle graduatorie residue di Roma Capitale che sono state fatte scadere a settembre 2020 (circa 700 idonei)». Una segnalazione indirizzata al consigliere regionale di Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera.
«Lo scorso anno si preoccupò della nostra situazione rivolgendo un’interrogazione al Presidente del Consiglio della Regione Lazio – scrive Pusceddu -. Come sa, la nostra vicenda non ha alcuna spiegazione logica e, in considerazione della sua richiesta di chiarimenti sulle assunzioni natalizie, le trasmetto le PEC – e gli allegati – con cui avevamo segnalato al Comune di Tivoli e al Comune di Guidonia, la possibilità di usufruire delle nostre graduatorie residue ma a cui non è stato dato alcun seguito». Tant’è