“Ri-risaltano” le primarie, a 48 ore dal voto nel Pd situazione grottesca. Partiti addio, nel centrodestra si lavorerebbe al listone civico
GUIDONIA MONTECELIO – Partiti del centrodestra cercano alternative ai simboli, nel Pd la situazione è al limite del grottesco, primarie sì e poi no, infine convocate per dopodomani ma ancora sul filo della incertezza, a 48 ore (in teoria) dal voto ancora nessuna voce ha richiamato gli iscritti nell’apposito albo (circa 4 mila soggetti) ad esprimersi per Emanule Di Silvio e Simone Guglielmo. Eppure due giorni fa il dado sembrava tratto, gli sfidanti hanno depositato formale adesione e relativo programma. Rumors dell’ultimo momento danno Guglielmo fuori dalla competizione, pare per ripensamenti strategici arrivati al culmine di riunioni allargate, lunghe e per i bene informati ad alto tasso di litigiosità. Dunque primarie annullate per mancanza di sfidante?
Nel centrodestra il grottesco assumerebbe i contorni tragicomici di una competizione senza simboli, con un listone unico all’interno del quale far confluire forzisti, meloniani e leghisti sotto una effigie civica da concordare, aspirante sindaco per imposizione nazionale, Alessandro Messa. Che la condizione post-traumatica agli arresti guidoniani operati dalla procura ieri mattina abbia gettato nella confusione la già confusa politica cittadina? Il fuggi fuggi dai simboli dei partiti (ci prova da tempo anche il Pd) che richiamerebbero evidentemente nella memoria degli elettori il peggio della politica tradizionale, è gesto quantomai singolare in una città governata, nel suo complesso, di giunta in giunta, ininterrottamente, da una nomenclatura che prende possesso del potere nei primi anni ’90, all’indomani della prima tangentopoli e con parecchi ricliclati di quella stagione. Sono i Matusalemme 4.0, ancora in sella. E dettano pure le condizioni.