GUIDONIA – Gli effetti della ordinanza anti-bivacco e «anti-nomadi», contro l’accattonaggio e per la tutela del decoro urbano avranno durata semestrale. Un tempo utile all’amministrazione 5Stelle per individuare le zone su cui realizzare aree pubbliche attrezzate per l’alloggiamento dei camminanti. La domanda a questo punto è d’obbligo: quali saranno i quartieri cittadini interessati dal provvedimento in via di definizione negli uffici comunali? Che la procedura per portare a Guidonia un campo nomadi autorizzato sia in uno stadio avanzato è scritto nella stessa ordinanza firmata dal vicesindaco Davide Russo venerdì 2 novembre. Che per sei mesi «vieta di mendicare e porre in essere qualsiasi forma di accattonaggio; di bivaccare negli spazi pubblici, nei giardini, all’esterno di esercizi pubblici e commerciali, in aree di sosta pubbliche ed in tutti i luoghi di pubblica frequentazione […] ponendo in essere comportamenti che determinino lo scadimento della qualità urbana […] anche attraverso la sosta di camper, caravan e roulottes […] nelle more della realizzazione di aree attrezzate pubbliche». Eppure i campi nomadi, per quanto autorizzati, rischiano di diventare zone franche di illegalità che generano paura, rabbia, intolleranza tra i cittadini. Ne è esempio il grande campo attrezzato di Salone, autorizzato dal Campidoglio, dove però albergano il racket dello sfruttamento e della prostituzione minorile, dell’usura. Un luogo degradato che sfugge alla legalità. Definito ripetutamente dalle cronache «un ghetto per poveracci disposti a tutto».

Quattro anni d’emergenza

Da tanto tempo il Comune di Guidonia Montecelio è alle prese con  la emergenza normadi. Duecento e fino a quattrocento famiglie Rom e Sinti sono state sistematicamente allontanate dalle zone della ex Pista d’Oro e dalla Sorgente, un’area a ridosso del cinema Planet e di numerose tra attività commerciali e insediamenti abitativi, fino a interessare l’ordine pubblico nel quartiere di Albuccione, dove alcuni episodi di intolleranza hanno messo a repentaglio la tenuta sociale. Quella firmata dal vicensindaco Russo è l’ultima di una decina di ordinanze fotocopia emesse dal 2014, all’indomani dello sgombero del campo di Stacchini nella vicina Tivoli, che ha creato il problema dell’abusivismo sul territorio guidoniano.  A niente sono valsi i verbali, con tanto di sanzioni da 500 euro, elevati alle famiglie di camminanti siciliani e calabresi, a tutti gli effetti e per la legge cittadini italiani senza fissa dimora. Ogni volta l’intervento dei vigili urbani, attivati dalle ordinanze, non ha risolto il problema, ottenendo solo l’effetto di trasferire l’accampamento di poche decine di metri e per qualche mese. In attesa dei campi attrezzati, c’è la nuova ordinanza uguale alle precedenti.

 

 

 

 

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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