Elezioni Guidonia, la futura giunta? Se vince Cuccuru si torna al manuale Cencelli: qualche nome già trapela
GUIDONIA – Sono democratici, si accreditano come l’unica opzione capace di dare un buon governo a Guidonia Montecelio. Non a caso il candidato sindaco progressista Alberto Cuccuru ha impostato la campagna elettorale sulla retorica buonista e inclusiva del «Coraggio di fare scelte»; o della «cura delle persone e della città»; «l’interesse verso gli altri», poi, non poteva di certo mancare. Slogan accattivanti. Ma dietro la facciata mostrata ai cittadini – per prendere (giustamente) voti e provare a vincere le amministrative nella terza città del Lazio – si nascondono una struttura e il potere. Soprattutto il modo con cui il candidato alla carica di sindaco intenderà gestirlo una volta eletto. Da questo punto di vista le innovazioni (o novità) del vocabolario proposto in campagna elettorale, potrebbero annullarsi nell’uso (annunciato) del manuale Cencelli. Lo strumento che Cuccuru intenderebbe usare per dare composizione alla futura giunta in caso di successo.
Niente di nuovo (o sconosciuto) per Guidonia Montecelio. Lo schema riproposto sarebbe lo stesso visto nell’ultimo quindicennio: ogni coppia eletta in consiglio comunale indica un assessore, attraverso il quale esercita poi il controllo sul relativo settore della pubblica amministrazione. Il toto assessori di Cuccuru già impazza in città e anima le correnti del Partito democratico, fondamentalmente riconducibili ai tre big uscenti (e ricandidati) Emanuele Di Silvio, Simone Guglielmo e Mario Lomuscio. In caso di vittoria è probabile che ognuno dei tre riesca a trainare l’elezione in consiglio della partner elettorale, è a quel punto che interverrebbe il manuale Cencelli a dettare il metodo per l’assegnazione degli assessorati, in proporzione al peso uscito dalle urne.
Per quanto riguarda Lomuscio, le indiscrezioni hanno già scatenano i bene informati, secondo i quali il capogruppo dem avrebbe già stretto accordi sul nome da indicare in giunta. Quello di Alfredo Maceratesi, personaggio della sinistra storica, che dall’Albuccione, quartiere dove politicamente si muove con un certo agio, si sta spendendo senza riserve per sostenere la corsa a sindaco Alberto Cuccuru. Ancora i rumors riportano che al Nostro sarebbero gradite le deleghe ai Servizi sociali, senza disdegnare la Cultura. Quest’ultima, sarebbe però casella già assegnata dal possibile sindaco a Filippo Silvi, candidato con la lista civica Cuccuru, l’unico disposto a dimettersi da consigliere comunale per entrare in giunta (tra le due cariche c’è incompatibilità nei Comuni con più di 15mila residenti).
A Guidonia Montecelio, anche con il Pd al governo, la spartizione di poltrone e poltroncine di nomina sindacale lascerebbe al riparo i consiglieri eletti. In fondo, dall’assemblea passano i provvedimenti da approvare provenienti da settori strategici come l’Urbanistica, il luogo dove l’alzata di mano diventa il misuratore perfetto del potere e di come gestirlo. Inoltre, il consigliere, salvo dimissioni, resta in carica 5 anni e, a differenza dell’assessore di nomina sindacale sempre soggetto a revoca, è inamovibile.