GUIDONIA – C’entrano parecchio le dinamiche interne al gruppo di Paola De Dominicis e quell’ultima riunione di designazione di Mauro Lombardo che risale ai primi di marzo, sta di fatto che Daniele Di Cerbo, il 47enne medico anestesista con il cuore sempre a sinistra, ora prende le distanze dal Nuovo Polo Civico al quale si era avvicinato nell’ottobre scorso, in polemica con il «suo» Partito democratico e le scelte di alleanza con il M5S.

Leggi anche:  L’inciucio coi 5Stelle mette in fuga gli iscritti, l’addio al Pd (anche) di Pasqualino Rossi

Sicuramente Di Cerbo non ha digerito le modalità con cui i principali attori della coalizione civica hanno deciso la candidatura a sindaco di Lombardo, ritenendo, al pari di altri, di avere le carte in regole per entrare almeno in una discussione più approfondita sul nome da indicare. Ecco come racconta l’ultima riunione: «Io, come del resto Michele Venturiello o Roberto Gagnoni, eravamo nella rosa dei papabili, ma in realtà mi sono subito reso conto che il copione era già scritto, tutto preventivamente deciso tra pochi intimi. È stata una questione di metodo oltre che di merito – spiega – sono mancati i normali passaggi che avrebbero comportato un dibattito più serio e serrato sulla scelta della figura a cui affidare la guida della coalizione, come a mancare è stata una vera sintesi tra tutte le posizioni in campo tra cui la mia. Motivo per cui, dopo riflessione, ho deciso di prendere le distanze dal Nuovo Polo Civico e di non sostenerlo in questa campagna elettorale». 

Una uscita che Di Cerbo dice di avere comunicato indirettamente (attraverso Maurizio De Vincenzi) a Paola De Dominicis ormai alcuni giorni fa. Si tratta dell’ex capogruppo del Pd in consiglio comunale confluita nel NPC all’indomani «dell’abbraccio mortale» con il M5S, diventata tra dicembre dello scorso anno e il marzo scorso il punto di raccordo dei dissidenti come Di Cerbo. Oggi De Dominicis è candidata con «Civici» a sostegno di Mauro Lombardo, la lista elettorale che schiera anche Rocco Cisano, il medico di Villanova con una storia politica a sinistra e nel Patito democratico.

Leggi anche:  In campo per vincere (o perdere), il fronte civico più eterogeneo di sempre schiera (anche) gli ex grillini 

«Credo che su un’altra candidatura differente da Lombardo avremmo potuto ragionare, non necessariamente la mia, c’erano figure di alto profilo che non sono mai state veramente prese in considerazione – aggiunge Di Cerbo-. Alla fine, dopo averci pensato e ripensato, sono arrivato alla conclusione che con la mia storia non potevo appoggiare un sindaco politicamente cosi lontano dal mio modo di essere e di pensare». 

Come approccerà Daniele Di Cerbo queste elezioni comunali lo spiega lui stesso. «Davanti all’offerta elettorale posso dire che il centrodestra e il centrosinistra hanno espresso due buoni candidati a sindaco, Alfonso Masini che conosco per i legami di amicizia con la mia famiglia che durano da una vita, Alberto Cuccuru, che ritengo essere persona moderata e preparata. Entrambi rappresentano un’opzione valida e potranno fare bene di questa città. Polarizzare il consenso degli elettori sulle coalizioni dei partiti mi pare dunque l’unica e la migliore delle soluzioni». 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

Nessun Commento

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato.