Elezioni Guidonia, Cuccuru e gli ex di Rubeis, la lontananza dei big Dem e il vaffa del Faro post grillino
GUIDONIA – Metti un giorno a Setteville (venerdì 8 aprile) dove la candidatura di Antonio Di Giacomo (Lista Cuccuru Sindaco) mostra il gruppo di interessi che lo sostiene. Si chiamano Marco Mercante, Marco Berlettano e Alessandro Coccia, a Guidonia Montecelio prendono le sembianze progressiste mentre alla Pisana restano colorate d’azzurro, nella segreteria di Enrico Cavallari, consigliere regionale di Forza Italia. Marco Berlettano, l’avvocato lungamente vicino a Marianna De Maio, già assessore ai Servizi sociali nella seconda giunta di Cdx (sindaco Eligio Rubeis) ha scelto Setteville per uscire alla scoperto. Nella prospettiva delle elezioni regionali del 2023 e dei rimescolamenti possibili del centro del centrodestra con il centro del centrosinistra , intanto appoggia Di Giacomo che a sua volta sostiene Cuccuru.
I guai per Cuccuru arrivano dalla galassia stellata e dal Pd diviso
Tre sconfitte negli ultimi 13 anni, il centrosinistra a Guidonia Montecelio non vince le elezioni comunali dal 2005 e anche stavolta la strada sembra in salita per la difficolta, principalmente della dirigenza provinciale del Partito democratico, di riuscire tenere tutti i pezzi dalla parte del candidato sindaco Alberto Cuccuru. A cominciare dai grillini. La cui solidità del gruppo dirigente locale sembra franare sotto i personalismi e le aspirazioni dei singoli. La guerra interna ai clan stellati non è mistero in città. Ma anche nel Partito democratico locale i problemi non mancano, rischiando di allontanare Cuccuru dall’obiettivo. Simone Guglielmo ed Emanuele Di Silvio, i due big di preferenze alle ultime Amministrative sono da settimane scomparsi dai radar e dagli obbiettivi fotografici della campagna elettorale. Semplicemente non pervenuti. In questo quadro che tende alla disgregazione, l’ennesima tegola starebbe per abbattersi sul «Campo progressista». L’addio al progetto (e al candidato sindaco) dei «faristi». Si tratta delle persone che 13 anni fa avevano dato vita alla lista civica il Faro, nata attorno alla candidatura di Paolo Aprile. Un gruppo coeso, poi divenuto asse portante di quel M5S che nel 2017 avrebbe vinto le elezioni con Michel Barbet. Oggi non starebbe più con Cuccuru, le indiscrezioni lo danno addirittura autonomo. Pronto a fare concorrenza ai «progressisti» con un proprio candidato sindaco, dai rumors indicato in Elisa Strani, assessore e vice sindaco nell’attuale giunta a trazione Pd e M5S. I bene informati puntano l’accento soprattutto sulle difficoltà che i pentastellati starebbero incontrando nella composizione della lista. Trovare i 24 candidati, raccogliere le firme (tra le 200 e le 400), mettere in moto quella macchina elettorale non facile da far partire senza volontari, attivisti, sostenitori.
Il «Campo largo» tende a restringersi
Il ritorno all’autonomia dei «faristi» sarebbe una iattura anche in chiave di composizione della lista del M5S. I cui attivisti storici si sarebbero sfilati in disaccordo con la candidature calata dall’alto di Alberto Cuccuru. Cosa risaputa in città, il nome dell’avvocato scout non è uscito da nessuna consultazione della base stellata, né da primarie di coalizione, bensì dal caminetto del «Campo Largo» (da queste parti declinato «progressista»). Un accordo stretto tra gli intimi Sebastiano Cubeddu, Bruno Astorre e Rocco Maugliani, nell’ordine deputato del M5S, segretari regionale e provinciale del Partito democratico. Anche la lista Demos è al momento un modello preimpostato alla Regione Lazio di Nicola Zingaretti rimanendo però un contenitore vuoto. La campagna elettorale non è ancora proprio entrata nel vivo, ma questo vale per tutti i contendenti.