+GUIDONIA – «Per Alfonso Masini Sindaco. Per Guidonia Montecelio. Per la nostra terra», il coordinatore comunale della Lega Alessandro Messa lancia su Facebook l’annuncio: il leader nazionale Matteo Salvini arriva in città.

L’ex ministro è atteso oggi (martedì 7 giugno) nell’area della ex pinetina, ora fissata: le 19.00. Gli occhi degli osservatori attenti a scrutare in casa del centrodestra sono però tutti puntanti sul candidato sindaco di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, civica Tradizione e Sviluppo. Alfonso Masini è fisicamente scomparso dai radar della campagna elettorale. Nelle due settimane centrali è stata l’ombra cinese proiettata alle spalle dei big capolista, che in solitaria hanno dovuto tenere la barra verso il traguardo del 12 giugno. Un’assenza certo mitigata dalla diffusione di materiale promozionale sui social, tra cui un video pubblicato nel giorno della ricorrenza del 2 giugno, quando il candidato sindaco è tornato a mostrarsi augurando ai cittadini elettori una buona Festa della Repubblica.

A differenza dei competiror, Masini è rimasto al largo di mercati rionali, aperitivi, dibattiti e incontri, sono mancati le foto e il racconto della campagna elettorale tra la gente, le strette di mano, le parole scambiate a quattr’occhi. Sempre oggi è prevista una sua partecipazione al confronto organizzato dalle rappresentanze sindacali del Comune di Guidonia Montecelio, che avverrà (ancora) in modalità telematica, con un collegamento via Zoom.

L’aspettativa generale di rivederlo fisicamente sul palco della Lega, a fianco di Salvini, è dunque alta tra gli osservatori interessati alle cose di questa campagna elettorale e agli esiti delle elezioni del 12 giugno. L’iniziativa di stasera chiude la campagna elettorale leghista, un mese che ha visto in campo per uno scranno di consiglio comunale  23 candidati più il capolista Alessandro Messa, la kermesse di chiusura della colazione è invece annunciata per venerdì 10 giugno a piazza Trilussa a Setteville. Poi, calerà il sipario sui banchetti, i gazebo, le visite ai mercati rionali, gli aperitivi e le cene, ricordi di una campagna elettorale giocata prevalentemente dai big candidati nelle liste, meno dal candidato sindaco.