Disponibile la metà dei soldi, la verità è negli atti amministrativi: un bluff il Natale solidale dei grillini – Guidonia
GUIDONIA – «Illuminiano il Natale con un regalo solidale». L’ideona partorita da tre assessori grillini (e dal sindaco Michel Barbet) ha fatto il giro del Web tra annunci roboanti e conferenze stampa telematiche: sommare luminarie e pacchi alimentari, in quella che è stata definita l’iniziativa dell’anno per la quantità degli investimenti. Cinquanta mila euro per i cesti natalizi, più di 30mila per le luminarie, molteplici le strade interessate in ogni quartiere sotto lo slogan «Non sei solo», rivolto (anche) ai commercianti di prossimità. Un vanto per Elisa Strani, l’assessoressa alla Cultura (soprattutto lei avrebbe pesato nel pensatoio grillino), che per descrivere il progetto è ricorsa ad aggettivazione addirittura entusiastica. Tra il dire e il fare ci sono però gli atti amministrativi. Quelli che declinano i propositi in realtà. E allora, dopo le indicazioni di massima contenute nella delibera di giunta 128 del 24 novembre 2020 (eccola), meglio conosciuta come delle luci, dei balocchi e dei pacchi regalo, ieri è arrivata all’albo pretorio online del Comune di Guidonia Montecelio la determina 139 del 4 dicembre, che trasferisce gli intenti grillini nella contigenza del Natale pandemico. Così, nella non facile comprensione di un testo confusionario (sembra scritto da un azzeccagarbugli nemmeno di prim’ordine), si scopre però che i 50mila euro promessi per i pacchi non ci sono tutti e subito. I soldi immediatamente disponibili sono la metà. E serviranno, se va bene, a comprare (presumibilmente) tra i 150 e i 300 cadeaux da far recapitare ad altrettanti nuclei familiari in condizioni di disagio economico a seguito della pandemia da Sars-CoV-2. Il calcolo è presto fatto e non ci vuole un matematico: dei «50mila euro» (si legge nella determina) messi a disposizione dal Comune alla Croce Rossa Comitato di Guidonia Montecelio (che gestisce e spende i soldi) sul capitolo di bilancio 6802, 25mila euro vengono contestualmente erogati per l’acquisto e la distribuzione «di pacchi di Natale»; altri 15mila saranno liquidati entro il 31 gennaio 2021 (a Babbo Natale andato) e gli ultimi 10mila a conclusione dell’emergenza sanitaria, totale: 50mila euro. Di cui 25mila immediatamente disponibili per l’iniziativa da svolgersi tra l’8 dicembre e il 7 gennaio, a cui si sommano i 3.823,29 euro, avanzo di cassa di stanziamenti precedenti destinati al medesimo scopo: un aiuto alle persone in difficoltà a causa del Covid.
Per le famiglie mononucleari il pacco natalizio non dovrà superare il valore di 100 euro; sarà invece di massimo 250 euro per i nuclei composti da più soggetti e, se minori, saranno inseriti giocattoli o libri per bambini. A decidere i beneficiari, scelti tra i più bisognosi della città, saranno ancora i Servizi sociali, assieme all’associazionismo di volontariato, le parrocchie, la Caritas diocesana. I criteri di selezione dei fortunati (nella sfortuna di una crisi economica da pandemia) sono quelli stabiliti dal Comune nella primavera scorsa, adottati con le determinazioni numero 15 e 22 del marzo aprile 2020. I due atti adesso integrati con la determinazione 139 sempre a firma del dirigente Carola Pasquali. Una continuità amministrativa che lega «i pacchi di Natale» a quelli di Pasqua, costati 15mila euro e nati da una idea dell’ex assessore ai Servizi sociali Davide Russo. Una idea evidentemente riadattata dalla Strani alle esigenze dicembrine: via la colomba per il panettone e il cotechino. Guidonia è una città di 92mila abitanti. Dai dati Istat del 2019 i nuclei familiari iscritti all’anagrafe risultano essere 35mila circa. Di questi, solo un numero presumibilmente compreso tra i 150 e i 300 soggetti beneficiari riceveranno la strenna comunale, tra il 4 e 8% del totale delle famiglie. L’operazione algebrica è elementare: con un costo a pacco che oscilla tra i 100 e 250 euro non ci vuole tanto a esaurire i 28.823, 29 euro al momento disponibili.