Da Mafia Bianca ai furbetti comuni, la sceriffa Sylvia Kranz pronta a licenziare tutti tra malpancismi dei sindacati e procedure di dubbia efficacia
GUIDONIA – Subito dovrà decidere le sorti di quei dipendenti e dirigenti coinvolti in procedimenti penali per reati consumati contro l’Ente, il più famoso quello alla Mafia Bianca. Ma anche dei furbetti comuni che indugiano a lungo davanti a un caffé nelle ore di lavoro. O che si assentano dall’ufficio per fare un salto al mercato. Dal 16 luglio il grande fratello li segue nelle attività quotidiane. Ovviamente a loro insaputa. La delibera di giunta, per l’urgenza dei provvedimenti da adottare, è infatti immediatamente esecutiva. Votata una settimana fa all’unanimità dall’esecutivo di Michel Barbet. Che trasferisce alla sceriffa che viene dal nord (il suo ufficio è di stanza in Emilia Romagna), la delega ad operare per conto del Comune di Guidonia Montecelio. Lei è Sylvia Kranz, dirigente fuori pianta organica da una quindicina d’anni ai vertici di un ufficio interprovinciale della Bassa Romagna, specializzato nello scovare furbetti e dipendenti infedeli. Una volta appurate le responsabilità la signora non ci gira troppo intorno e li licenzia. D’ora in poi lo farà anche a Guidonia Montecelio. In forza della esternalizzazione delle funzioni relative alla gestione dei procedimenti disciplinari, futuri e già in corso, decisa dalla giunta con la revoca di una precedente delibera risalente agli anni 2000, che individuava all’interno del comune l’ufficio preposto a trattare la delicata materia. Non solo dipendenti, nel mirino di Kranz anche l’operato dei dirigenti comunali.
Silvia Kranz (leggi qui) è famosa per la sua intransigenza. Nella sua carriera ha individuato e licenziato molti dipendenti pubblici che per vari motivi, dall’assenteismo al peculato, dalla corruzione alla violenza, erano stati sottoposti a procedimento disciplinare ben prima che la giustizia penale facesse il suo corso. E a Guidonia dovrà occuparsi subito della spinosa questione dei procedimenti aperti (e attualmente sospesi) per “connessione con procedimenti penali pendenti” che riguardano sopratutto dipendenti, dirigenti e funzionari coinvolti nei processi alla Mafia Bianca.
Una esternalizzazione contestata dai sindacati interni e dall’intera opposizione consiliare. Sopratutto per via di quella procedura pasticciata che ha dato il via libera all’ufficio monocratico, dotato dei più ampi poteri, che Kranz rappresenta. Si tratta delle due delibere di consiglio comunale, propedeutiche all’atto di giunta del 16 luglio, che qualche anomalia potrebbero manifestarla. La prima infatti risultava inefficace per il voto espresso in dichiarato conflitto d’interesse da una consigliera del Movimento 5Stelle. Un atto forse da revocare e risottoporre ex novo all’attenzione dell’aula. Invece la maggioranza optava per la convalida di una delibera potenzialmente viziata e quindi nulla negli effetti che produce. Sarà il Tar (tribunale amministrativo del Lazio) a decidere sulla correttezza o meno della intera procedura? I soliti bene informati dicono che se ne sta già occupando. E che la sospensiva degli effetti potrebbe arrivare a breve. In quel caso la sceriffa lavorerebbe invano.