GUIDONIA – Dal deposito sotto la cappella cimiteriale, 195 salme cercano una collocazione sanitaria sostenibile dopo la loro estumulazione avvenuta ormai 3 anni fa. In un gioco di rimpalli, il sindaco di Guidonia Montecelio Michel Barbet, nel 2018, aveva tentato di accollare l’incombenza al concessionario, il consorzio Comor dell’imprenditore Innocenzo Morasca, che impugnando gli atti comunali davanti alla giustizia amministrativa, in due gradi di giudizio, otteneva però le ragioni del caso. Gli uffici comunali, in ottemperanza a quanto stabilito dai magistrati, avrebbero dovuto provvedere a risolvere un problema che rischia di determinare gravi situazioni di pericolo per la salute pubblica. Invece da settembre 2018 non hanno fatto niente.

Solo la scorsa settimana l’argomento è stato affrontato in una riunione convocata negli uffici dell’Urbanistica con la modalità della massima priorità, presenti il dirigente Paolo Cestra, l’assessore 5Stelle Chiara Amati, il concessionario, il responsabile unico del procedimento Cimitero l’ingegner Donatella Petricca, il presidente della commissione Urbanistica Anna Checchi. Un incontro definito proficuo, nel senso che delle more delle procedure avviate, una soluzione era stata individuata. Con la scelta di un’area all’interno del camposanto dove depositare le salme per un tempo utile, e secondo protocolli scientifici approvati dalle autorità sanitarie, in attesa della cremazione che dovrà avvenire a carico del Comune.

Solo che il bandolo, nelle mani di Cestra a seguito dell’avvicendamento con Paola Piseddu (oggi all’Ambiente) alla guida del servizio cimiteriale, suo malgrado sarebbe ora in quelle della Asl. Dopo che il funzionario, attualmente all’Ambiente ma ancora responsabile delle procedure amministrative che riguardano il camposanto Donatella Petricca, di sua iniziativa e senza informare il dirigente ha scritto una lettera di denuncia alla Asl per presunti abusi amministrativi passati e potenziali. Anche se risolvere l’annosa questione delle 200 salme è piena responsabilità dell’Ente che rappresenta. Una vicenda che sta creando non poche tensioni all’interno dei 5Stelle, i bene informati raccontano di note di richiamo in cantiere per l’ingegnere Petricca, numero due di Piseddu e suo alter ego anche nella vicenda cave.

Intanto sulla storia torna a tuonare il consigliere comunale Giovanna Ammaturo in una nota stampa. «I soldi ci sono ma si pensa a liti giudiziarie anzi che pietas cristiana e alla salute pubblica. Il protrarsi della permanenza delle salme mummificate sotto il pavimento della piccola cappella cimiteriale, è incompatibile con la funzione di deposito e contraria alle norme di igiene pubblica. Girare solo intorno alla costruzione ti fa stare male. È tempo che questa amministrazione grillina mostri il sacro rispetto dovuto a prescindere dai colori e dalle bandiere».

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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